- La Posta del Monaciello
- Il Racconto di Gennaro: La Rivolta della Caffettiera
- L’Elucubrazione di Gennaro: Il Segno sul Muro
- L’Analisi della Non… ehm, di Gennaro!
- Dalla Macchia di Caffè alla Smorfia Napoletana
- La Scelta del Capogioco: L’Oro Nero di Napoli
- Lo Studio Completo del Monaciello (e di Gennaro)
- Il Consiglio di Gennaro (e del Monaciello)
- Conclusioni di Gino Pinna
Dopo il successo della prima previsione (Ambo 41.44 su Napoli), Gennaro Scognamiglio e il suo Monaciello ci svelano una nuova, misteriosa visione
La Posta del Monaciello
Miei cari lettori, amici e, da oggi, anche un po’ “assistiti”… che devo dirvi? Sono ancora frastornato. Quando ho deciso di pubblicare la prima lettera del nostro Gennaro Scognamiglio e del suo presunto “Monaciello”, l’ho fatto con lo spirito dello studioso che si concede una divagazione folkloristica. Metà di me era affascinato dalla storia, l’altra metà, quella logica e razionale, sorrideva con bonaria sufficienza. Ebbene, miei cari amici, la logica e la razionalità, a volte, farebbero bene a starsene zitte e a prendere appunti.
Il risultato della “Visione” che Gennaro ci ha offerto è sotto gli occhi di tutti, nero su bianco. La previsione era chiara: Capogioco 14, con gli abbinamenti 4, 41 e 44 sulle ruote di Napoli e Nazionale. Ebbene, alla prima estrazione utile, quella di sabato 11 ottobre, l’urna di NAPOLI ha estratto proprio il magnifico ambo 41-44! Un successo al primo colpo, netto, inconfutabile e sulla ruota di casa, come potete verificare voi stessi cliccando qui per rivedere l’articolo originale. Il Monaciello non ha fatto dispetti, è stato un vero signore. Un trionfo che ha reso felici tutti coloro che hanno dato fiducia a questa incredibile storia.
Inutile dirvi che ho immediatamente chiamato Gennaro. L’ho trovato calmo, quasi serafico. “Dottò,” mi ha detto con la sua solita cadenza tranquilla, “‘o piccerillo è contento. Ha visto che siete persone serie e si è divertito. Ma mi ha già dato un nuovo segnale… stamattina, con la ‘cuccumella’ del caffè. È una storia che dovete assolutamente raccontare. Prendete la penna, che questa è forte…”
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Il Racconto di Gennaro: La Rivolta della Caffettiera
“Nipotini miei,” (sì, mi ha detto di chiamarvi così anche lui, ormai siamo una grande famiglia) “stamattina mi sono alzato come sempre all’alba. Fuori era ancora buio pesto e io, come ogni santo giorno, mi apprestavo a compiere il rito più sacro della mia giornata: ‘o cafè. Ho preso la mia vecchia ‘cuccumella’ napoletana, quella che mi lasciò mia zia Carmela, buonanima. Un pezzo di antiquariato, piena di ammaccature, ma che faceva un caffè che era un oro nero, capace di resuscitare i morti.”
“Metto l’acqua nel serbatoio, metto la polvere nel filtro, la avvito e la metto sul fuoco. E aspetto. Aspetto quel borbottio gentile che per me è la musica più bella del mondo. Ma stamattina, niente. Silenzio. Dopo cinque minuti, ancora silenzio. ‘Ma che è successo?’, mi chiedo. Mi avvicino, la guardo… e quella, all’improvviso, decide di fare la rivoluzione. Un fischio, uno ‘stut’ così forte che ho fatto un salto all’indietro, e poi la caffettiera ha iniziato a sputare! Sputava caffè e vapore da tutte le parti, un disastro! Il caffè è schizzato fin sul muro, creando una macchia strana, tutta a ‘strie’, che sembrava quasi un disegno.”
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L’Elucubrazione di Gennaro: Il Segno sul Muro
“Nipotini miei, vi confesso che la mia prima reazione è stata un po’ colorita, e non posso ripeterla al Dottor Pinna. La cucina era un macello, la mia preziosa ‘cuccumella’ mi aveva tradito e, peggio di tutto, non avrei bevuto il mio caffè! Ho preso ‘na mappina (uno straccio, ndr) e ho iniziato a pulire, imprecando contro la vecchiaia delle cose. Ma quando sono arrivato al muro per pulire quella macchia… mi sono fermato. Non era una macchia qualsiasi.”
“Le striature del caffè sulla parete bianca non erano casuali. Sembravano… sembravano lettere, numeri mischiati insieme. E al centro, in modo quasi perfetto, c’era una ‘V’. Non ci volevo credere. Ho strizzato gli occhi, mi sono avvicinato. Era una ‘V’, non c’erano dubbi. E ho capito tutto. Non era un incidente. Era ‘o Monaciello che, vedendo che la caffettiera stava per scoppiare, aveva usato quell’energia per darmi un altro messaggio, un segnale forte e chiaro. La ‘V’ non poteva che significare una cosa sola: ‘Vittoria’. Il Monaciello mi stava dicendo che la nostra avventura era appena iniziata e che dovevamo continuare.”
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L’Analisi della Non… ehm, di Gennaro!
“Dottò,” mi ha detto Gennaro al telefono, facendosi serio, “io questa cosa ve la devo spiegare. Il Monaciello è uno spirito della casa. Lui vive nelle cose vecchie, nelle tubature, nelle crepe dei muri. E lui, quando le cose si rompono, non è perché si rompono e basta. È un segnale. La mia caffettiera non si è rotta per caso: era il suo modo di dirmi ‘Gennà, grazie per la vincita, ma ora rimettiti al lavoro’.”
“La rottura non è una fine, è un inizio. È l’energia che cambia forma. Quel caffè, l’oro nero di Napoli, che invece di finire nella tazzina è finito sul muro, era un sacrificio, un’offerta. Era il Monaciello che si prendeva il suo ‘caffè pagato’ per il servizio che ci aveva reso. E quella ‘V’ sul muro… ah, quella era la sua firma, la sua promessa per la prossima giocata. È uno spirito furbo, ‘o piccerillo. Si è divertito a farci vincere sulla ruota di casa, per prendersi il merito. E ora che ha visto la nostra fede, è pronto a fare sul serio.”
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Dalla Macchia di Caffè alla Smorfia Napoletana
“E allora, nipotini miei, non ho perso un minuto. Ho preso il mio quadernino, ancora eccitato dalla ‘visione’, e ho iniziato a smorfiare, come la tradizione comanda. Qui i numeri erano chiari, quasi gridati. Eccoli qua, segnateveli bene:”
- “Prima di tutto, il protagonista indiscusso: ‘o Cafè. L’oro nero, la bevanda magica di Napoli. Nella nostra Smorfia, il caffè ha un solo numero, ed è il 42.”
- “Poi, la povera caffettiera, la mia amata ‘Cuccumella’. L’oggetto che si è sacrificato per noi. La caffettiera napoletana è il numero 46.”
- “E il rumore? Quello ‘stut’, quel fischio, quello spruzzo di vapore e caffè? Quello è il numero 19. Rappresenta l’energia che si libera all’improvviso.”
- “Infine, il segno sul muro, la ‘Macchia’. La macchia d’unto, d’olio o di caffè, nella Smorfia, è il numero 33.”
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La Scelta del Capogioco: L’Oro Nero di Napoli
“Nipotini miei, avevamo quattro numeri meravigliosi. Ma nel Lotto, come nella vita, bisogna sempre scegliere un condottiero, un numero che guidi gli altri. La scelta, stavolta, è stata facile. La ‘cuccumella’ è l’oggetto, la ‘macchia’ è il risultato, lo ‘stut’ è l’azione… ma qual è l’anima di tutta la storia? È lui, ‘o Cafè, il 42. È l’essenza, il tesoro che è andato ‘sprecato’ sul muro per darci un segnale. È il protagonista assoluto, il nostro oro nero. E quindi, non può che essere lui il nostro Capogioco, la nostra ambata da seguire con fiducia.”
“Ma non ero ancora tranquillo. Avevo la mia interpretazione, ma mi serviva la sua benedizione. E così, ho fatto il mio solito rito. Ho pulito la cucina, ho preparato un bicchiere di Marsala (perché dopo una vincita, mi ha fatto capire, il vino rosso non basta più, vuole ‘o liquore bbuono’) e sono andato nella ‘Stanza del Monaco’ a meditare. Dopo un’ora di silenzio, ho sentito un calore fortissimo alla schiena, e ho visto, riflesso nello specchio impolverato, il numero 42 che brillava per un solo istante. Era la sua conferma. Potevo chiamare il Dottor Pinna.”
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Lo Studio Completo del Monaciello (e di Gennaro)
“Eccoci qua, nipotini. Questa è la nuova visione. ‘O Monaciello mi ha fatto capire che la sua fama, grazie a voi, sta crescendo. E per questo, oltre a una ruota ‘del cuore’ come Bari, che è quasi una seconda Napoli, vuole che giochiamo anche su una ruota importante, una che tutti guardano: Roma, la Capitale. Mi ha fatto capire che vuole farsi conoscere, vuole che la sua bravura arrivi lontano. E
chi sono io per contraddirlo? Ecco a voi lo studio completo, da giocare sempre con intelligenza e con un pizzico di fede.”
La “Visione del Caffè” di Gennaro
Ruote di Studio: BARI e ROMA
Capogioco Statistico (L’Oro Nero): 42
Numeri Convergenti (I Segnali): 19 – 33 – 46
(Valido per 9 colpi a partire dall’estrazione di sabato 18 ottobre 2025)
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Il Consiglio di Gennaro (e del Monaciello)
“Nipotini miei, prima di salutarvi, ‘o piccerillo mi ha sussurrato un ultimo consiglio. Non arrabbiatevi se le cose si rompono. A volte, una rottura è solo un modo che la vita (o chi per lei) usa per dirvi di cambiare strada, per farvi notare qualcosa che non vedevate. Un piatto che cade, un tubo che perde… non è mai solo un fastidio. È un segnale. Imparate ad ascoltare, e vedrete che anche una ‘cuccumella’ scassata può portarvi una grande fortuna. In bocca al lupo a tutti!”
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Conclusioni di Gino Pinna
Che dire, amici lettori? Io resto letteralmente senza parole. La storia di Gennaro è un concentrato purissimo di quella cultura napoletana che sa trasformare un piccolo incidente domestico in un’epifania, un fastidio in un presagio, una macchia di caffè in una mappa per la fortuna. E onestamente, dopo il colpo dell’ambo 41-44 su Napoli, chi sono io per dubitare della sua “cuccumella”?
Continueremo a seguire questa storia con l’affetto e l’incredibile curiosità che merita. Ringrazio Gennaro per la sua generosità e, a questo punto, ringrazio anche il suo “Monaciello” per averci scelti. Seguiamo questa nuova, affascinante previsione con la consueta intelligenza, ma anche con quel pizzico di magia che, nel Lotto, non guasta mai. Buona fortuna a tutti noi.
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