Una Fortuna Inaspettata a Cisternino: Una Storia come tante

Leggi la storia di Michele, un contadino di Cisternino, e della sua inaspettata vincita al Lotto nel 1978

Una Fortuna Inaspettata a Cisternino: Una Storia come tante

Nel cuore dell’entroterra pugliese, in un pittoresco paesino chiamato Cisternino, si narra una storia di fortuna inaspettata.

Questa è una storia come tante altre che conosciamo e che ci sono state raccontate nel corso dei decenni.

Il Contesto

Cisternino, con le sue case bianche e i vicoli stretti, è un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. È un posto dove tutti si conoscono e le notizie viaggiano veloci.

È qui che vive Michele, un contadino di mezza età che ha sempre vissuto una vita semplice, lavorando duramente nei campi di ulivi e viti che circondano il paese.

La Svolta Improvvisa

Era un caldo pomeriggio di giugno del 1978, quando Michele, dopo una lunga giornata di lavoro, decise di tentare la fortuna al Lotto.

Non era un giocatore assiduo, ma quella settimana sentiva un’insolita sensazione che lo spingeva a giocare. Scelse i numeri 11, 72 e 78, ispirato dai ricordi di eventi significativi della sua vita.

L’Estrazione

Il sabato sera, Michele e la sua famiglia si riunirono davanti alla TV, aspettando con trepidazione l’estrazione del Lotto.

Quando i numeri furono annunciati, un silenzio cadde nella stanza. 11.72.78 – i numeri che Michele aveva giocato! Era incredulo. Aveva vinto un terno secco sulla ruota di Bari.

La Reazione del Paese

La notizia della vittoria di Michele si diffuse rapidamente per le strade di Cisternino.

I vicini e gli amici si congratularono con lui, portando doni e condividendo la sua gioia.

Michele decise di investire una parte della vincita nella sua masseria, migliorando le attrezzature e ampliando le coltivazioni.

Una parte della vincita fu destinata anche a restaurare la chiesa del paese, un gesto che fu apprezzato da tutta la comunità.

Fortuna o Destino?

Michele spesso si chiedeva se fosse stata la fortuna o il destino a guidarlo in quel pomeriggio di giugno. La sua storia divenne una leggenda locale, raccontata nelle piazze e nelle osterie, un simbolo di speranza e possibilità.

Michele continuò a vivere una vita semplice, ma con un rinnovato senso di gratitudine e una consapevolezza dell’imprevedibilità della vita.