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Parliamo di Ciclometria

Alcuni nostri lettori amici hanno suggerito di parlare di Ciclometria, ma abbiamo respinto gentilmente l’idea, sostenendo che l’argomento era già tra i più discussi altrove.

Non contenti, hanno insistito e ci hanno mandato il celebre saggio di Domenico Manna sulla Ciclometria, chiedendoci di dare il nostro punto di vista.

Sebbene il saggio originale di Manna sia facilmente reperibile online, abbiamo accettato l’invito e deciso di rimaneggiarlo a modo nostro, con un tocco di umorismo.

Non vogliamo mancare di rispetto al grande lavoro di Manna, che ha fatto della Ciclometria uno dei temi più appassionanti nel mondo del Lotto.

Speriamo che i cultori di questa dottrina non se la prenderanno se ci lasciamo andare a qualche battuta, ma si sa, a volte l’umorismo è il migliore alleato dell’apprendimento!

Introduzione alla Ciclometria – parte 1

Novanta numeri per il Lotto, trentasette per la Roulette, un’infinità di possibilità. Ma in realtà, questa numerazione è finita come i tiramisù di mia nonna.

A meno che il Ministero delle Finanze non decida di aggiungere un po’ di pepe e cambiare tutto, non ci rimane che divertirci con i numeri dall’1 al 90.

Non disperate, cari amici, perché abbiamo un trucchetto per far sembrare tutto più interessante.

Disponiamo i numeri in cerchio, come un orologio che segna 90 ore invece delle solite 12.

E poi, una volta diviso il cerchio in 90 parti uguali, possiamo andare avanti all’infinito, come se fossimo in uno di quei film dove il tempo non esiste.

Così, come si calcola l’ora tra le 9 del mattino e le 2 del pomeriggio, possiamo facilmente trovare la distanza in senso orario tra due numeri del Lotto.

Quindi, non preoccupatevi se vi piacciono i numeri alti come l’88, ci basta aggiungere 90 e sottrarre.

Facile come rubare un biscotto dalla scatola di mia nonna, no? In questo modo, possiamo mostrare a tutti quanto siamo sagaci nella scienza della numerologia.

Il vecchio quadrato maltese e i suoi quadrati magici cinesi possono andare a farsi benedire, perché la nuova disciplina che fa tendenza è la Ciclometria!

E no, non si tratta di qualche trucco alla roulette, ma di uno studio serio (e divertente) dei fenomeni aleatori.

Il tutto è basato sull’orologio dei 90 numeri, di cui 37 sono per la roulette, e sulla distanza relativa tra loro che, disposti in cerchio, formano la base della Ciclometria.

L’idea originale di questo orologio aleggiava già nell’aria nel XIX secolo, sotto la “tastiera” di un cabalista chiamato prof. Fedele Davenal, che la utilizzava per le famose triple del Lotto.

Circa 50 anni fa, su “Il Calcolo Vincitore” (oramai scomparso), il dott. Fabarri, avvocato di professione, ha fondato questa moderna disciplina e la Ciclometria è diventata grande proprio grazie a lui.

Quindi, se state cercando di scoprire qualche segreto nascosto nella balla del croupier, rivolgetevi altrove.

Ma se volete imparare come studiare seriamente (e con stile) i fenomeni aleatori, beh, allora la Ciclometria è proprio quello che fa per voi!

Il noto guru dei giochi d’azzardo, in arte Fabarri, ancora nel giro della grande famiglia della Ciclometria, ha ideato una nuova tecnica per prevedere i numeri fortunati alla roulette.

Si tratta di una sorta di orologio magico, basato sulle distanze tra i numeri usciti.

I suoi servizi, che hanno lasciato i lettori sbalorditi e affascinati dai risultati, sono stati espansi attraverso un corso per corrispondenza, ancora oggi disponibile.

Con la fioritura dei seguaci del guru, la tecnica di previsione ha ricevuto una grande attenzione dalle masse, anche se non tutti sono stati convinti della sua validità scientifica.

Nonostante le critiche, molti hanno provato i nuovi “sistemi miracolosi” basati su questa nuova “scienza”.

Ma guardando alle origini della Ciclometria, vedremo che momento- ahimè, brevissimo- di gloria ebbe questa innovativa tecnica di previsione.

Una volta che avremo l’OK, faremo un tour guidato delle tecniche ciclometriche che hanno spadroneggiato in questi ultimi anni, grazie ai loro inventori di genio.

Parliamo di storia vera, di quella che fa la differenza. Quindi, sintonizzati con il nostro sito, perché ti porteremo in un viaggio attraverso l’innovazione ciclometrica con un pizzico di sarcasmo.

La Ciclometria fa girare gli orologi – ma non quelli che hai in salotto.

L’orologio Ciclometrico è un modello tutto suo che divide la circonferenza in novanta parti uguali.

Questo fa sì che ogni volta che tracci una corda maggiore, il diametro, ci siano sempre quarantacinque parti da una parte e così tante dall’altra.

E dove sta l’importanza di questo? Semplice: i numeri con una distanza di 45 sono i gemelli della numerologia.

Il diametrale di uno è il gemello dell’altro. E i gemelli sono molto importanti, almeno nella Ciclometria.

Perché? Perché la simmetria è la chiave per selezionare le formazioni numeriche migliori e abbassare la probabilità di errori, senza contare che è ancora meglio saperne creare di nuove.

Insomma, la Ciclometria è come giocare a nascondino con i numeri. Poi, se vuoi scoprire i trucchi per vincere, l’orologio è qui ad aspettarti.

Il successo solitamente arriva come un fulmine a ciel sereno, ad eccezione di rarissimi casi (tipo se hai una bacchetta magica).

La distanza 45, come scopriremo in seguito, è la chiave per molti trucchetti ciclometrici.

Però non si deve confondere con la corda maggiore perché questa è solo un segmento, non un poligono!

I poligoni inscritti sono l’Alpha e l’Omega dei trucchetti ciclometrici. Quelli più armoniosi sono i poligoni regolari, ovvero quelli che hanno tutti i lati uguali (giusto per fare contenti i matematici).

E nell’orologio ciclometrico dei novanta numeri puoi creare i seguenti poligoni regolari sfruttando la distanza tra numero e numero: a) Triangolo equilatero; in pratica tracci le corde tra tre numeri la cui differenza, in senso orario, è di 30.

Poiché 30 x 3 = 90, nel cerchio puoi inscrivere solo 30 triangoli equilateri, ovvero quelli che comprendono uno dei numeri dall’1 al 30.

E sebbene i primi e gli ultimi di questa serie siano i numeri fortunati 1-31-61 e 30-60-90, rispettivamente, siete stati attenti al notare che sono anche triple di decina che abbiamo imparato tutti a scuola?

Il mondo è piccolo (e la matematica può essere divertente se la guardi con gli occhi giusti!).

Eureka, cari amici di Davenal!

Abbiamo finalmente dimostrato che la teoria triplare non è una misteriosa roba da maghi, ma piuttosto un metodo efficace se usato con precisione e impegno, seguendo i principi di simmetria svelati dal nostro amato disegno ciclometrico.

La simmetria è l’essenza stessa del tutto, essenziale per scovare i risultati giusti con la ciclometria.

E non dimentichiamo l’importanza di tracciare figure perfette nel cerchio: la vista del fenomeno spesso ci illumina con soluzioni brillanti che il calcolo secco non potrebbe mai fornirci.

La ciclometria non è magia, lasciamo quella ai prestigiatori, ma ha sicuramente un sacco di trucchi nella manica – a differenza di altri metodi di prognosi – che possono aiutarci a vincere la partita con pochi, preziosi colpi.

L’importante è far le cose con intuizione e precisione.

Se poi siete patiti dell’inflessibile metodo standard, be’, mi dispiace dirvelo, ma rischiate di cadere nel campo della pura cabala…mortificando così una disciplina che si è dimostrata una delle più efficaci dell’ars previsionistica.

Adesso, zuccherini, torniamo al triangolo equilatero: insieme troveremo l’applicazione giusta per fare pronostici a prova di bomba!

“Ecco la ricetta segreta per il successo: triangoli tesi alla previsione dell’ambata a ruota prefissata!

Sì, ok, magia non esiste, ma se siamo attenti e perspicaci, i successi saranno talmente copiosi che il portafoglio ringrazierà.

Non dimentichiamo l’importanza del sincronismo, quel tocco in più che rende tutto più efficace.

Gli estratti sincroni ci daranno un bel vantaggio, saputo anche dai nostri amici studiosi dei ritardi. Insomma, Ciclometria non è cabala ma semplicemente un approccio diverso alla lettura dei fenomeni aleatori, basato sui fondamenti della scienza del probabile.

Guadagni modesti, ma costanti, con una punta di sagacia e una spruzzatina di fortuna. Provare per credere.”