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Venti numeri per vincere

Una tecnica di gioco realizzata da Teodoro Manasse, pubblicata su Lotto Gazzetta nel 1993, permette di ottenere ottimi risultati anche se messa in esecuzione ai giorni nostri

Le soluzioni che si possono adottare per andare incontro ad una vincita possono essere tante e se non sono supportate da un briciolo di fortuna, per il giocatore sono dolori.

Per premunirsi da spiacevoli conseguenze esistono diversi sotterfugi. Uno dei più adottati consiste, per chi gioca tecniche di pronostico, nel predisporre un adeguato piano di gioco e di puntare su due o tre previsioni della stessa procedura. In questo modo, anche se l’eventuale vincita è di entità ridotta, il giocatore ha la possibilità di recuperare parte del capitale investito. Difficilmente, infatti, si assiste ad una tecnica che manca il bersaglio per tre volte consecutive. Una volta sfaldata una delle due o tre previsioni inseguite, si deve reintegrare con una nuova.

Per favorire coloro che prediligono le puntate sulle tecniche di previsione, ho approntato una discreta procedura che, se seguita con costanza, potrebbe regalare delle piccole, ma concrete soddisfazioni. La tecnica si basa sulla sortita di un terno o di una quaterna composti dai venti numeri che comprendono la decina del 70 e dell’80.

In presenza di una di queste combinazioni, in una qualunque delle dieci ruote, si deve prendere in considerazione l’ultima cifra corrispondente all’ultimo numero estratto della settantina o dell’ottantina. Fatto questo si deve considerare la seconda cifra del primo numero estratto appartenente al terno o alla quaterna compreso tra i venti numeri in esame. Fatto questo si deve abbinare l’ultima cifra con la seconda e trovare un nuovo elemento numerico.

A questo punto sarà necessario calcolare il valore in figura del numero data, cioè di quel numero che corrisponde al giorno di estrazione in cui si è verificato il terno o la quaterna con i venti numeri considerati. Il valore in figura del numero data, infine, andrà sommato al numero precedentemente trovato ed il risultato rappresenterà la prima delle due ambate. La seconda ambata sarà data dal numero inverso della prima.

Vediamo come operare.

Il 28 agosto del 1993 si proponeva, nel compartimento di Bari, il terno 79-70-75, il quale rispettava le condizioni richieste. L’ultima cifra dell’ultimo numero era data dalla cifra 5, mentre la seconda del primo numero del terno era data dalla cifra 9. Da questo abbinamento, mettendo davanti sempre la cifra finale dell’ultimo numero, dava luogo al valore 59.

Il giorno di estrazione corrispondeva al 28. Il valore in figura di un numero è dato dalla somma delle cifre da cui è composto sino ad ottenere un valore di una sola cifra. Nel caso del 28 si aveva che 2+8=10=1+0=1, dove esprimeva il valore in figura del 28. Sommando il valore 1 al numero 59 si ricavava il 60, la prima ambata.

Il numero inverso di un numero zerato è dato dal valore della cifra della sua decina, per cui l’inverso di 60 è 6, in questo caso la seconda ambata. Alla prima settimana di gioco si registrava lo sfaldamento dell’ambata 6. Faccio presente che la tecnica si presta molto anche per la sorte dell’ambo, infatti, basta abbinare a ciascuna delle due ambate ottenute i rispettivi numeri appartenenti alla loro stessa cadenza. Vi consiglio di provare per vedere personalmente l’efficacia delle mie affermazioni.

Indicazioni di gioco valide dall’estrazione del lotto di oggi 23/01/2016

Roma ambate 27.72

Abbinamenti per ambo 9.90.54.45

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