Un po’ tutti quelli che osservano il gioco del lotto da diversi anni, si saranno di certo imbattiti in quella misteriosa tecnica di gioco attribuita al famoso “Monco di San Ferdinando di Puglia”.
La sua storia, che cercherò di raccontare brevemente, ci dice che era originario pugliese e nacque in quel di San Ferdinando di Puglia nel lontano 1872, e il suo vero nome era Ignazio Torraca.
In un malaugurato incidente sul lavoro, accaduto nel 1925, il Torraca fu costretto all’amputazione di un braccio, cosa, questa, che non gli permise più di lavorare.
Date le sue condizioni fisiche aveva molto tempo libero e uno dei suoi passatempi preferiti, pur trattandosi di un individuo semi-analfabeta, era quello di dilettarsi a studiare le estrazioni del gioco del lotto.
Dopo qualche tempo di questi studi, parlottando con degli amici di vecchia data, dichiarò loro di avere scoperto un metodo che era in grado di “conoscere” quali numeri si sarebbero presentati nell’estrazione del sabato successivo, sventolando un quaderno che conteneva tutti i suoi misteriosi calcoli svolti sulle precedenti estrazioni.
Fatto è, comunque, che i numeri che Ignazio Torraca suggeriva, quasi immancabilmente uscivano e fu così che in tutto il paese si sparse la voce di queste suoi doti di “pronosticatore infallibile”.
La sua fama, in brevissimo tempo, conquistò prima l’intera regione e di lì a poco tutta Italia.
I fatti riportati dicono che nella notte del Natale del 1925, l’allora 53enne Ignazio Torraca, da tutti ormai meglio conosciuto come “Il Monco di San Ferdinando”, affermò che senza ombra di dubbio, il sabato del 2 gennaio del 1926, sarebbe uscito uno specifico ambo.
L’esito si ebbe esattamente come lo aveva previsto.
Suggerì di nuovo un altro per il sorteggio del 9 gennaio 1926, ed anche in quella circostanza indovinò un altro ambo.
Potete bene immaginare la meraviglia e contentezza di quanti lo seguivano, e fu così che buona parte della stampa di allora lo voleva intervistare, e le varie testate giornalistiche se lo disputavano tra di loro per poterlo mettere nelle loro pagine.
Ad alcuni di questi giornalisti, il “Monco di San Ferdinando”, sussurrò che nell’estrazione che si sarebbe tenuta il 23 gennaio 1926, in una delle allora 8 ruote, sarebbe sortito il terno 21.54.82.
Terno che immancabilmente si verificò venendo estratto nella ruota di Napoli.
Di lui ebbe notizia anche il Duce (Benito Mussolini), il quale per congratularsi gli spedì una sua foto con una dedica scritta di suo pugno.
Ignazio Torraca seguitò ancora per qualche anno a far vincere, e vincere lui stesso, ma ad un tratto, come tutto era cominciato, tutto finì.
Non riusciva, infatti, più ad indovinare nemmeno un numero e tutta quella gente che prima lo acclamava, ben presto, si scordò di lui.
Si spense nel 1960, senza un soldo, senza più amici, alla veneranda età di 88 anni.
Da allora in tanti hanno cercato di scoprire il suo segreto, e qua e là sono uscite delle metodologie che gli sono state attribuite, ma nessuna che ripetesse, in realtà, gli stessi suoi risultati.
A tal proposito, però, mi sono state fatte delle confidenze.
Naturalmente non posso verificarne l’esattezza perché, per l’appunto, si tratta di rivelazioni che non posso confutare completamente, ma dopo aver fatto un bel po’ di calcoli e aver provato in prima persona, posso dire di essere sulla buona strada.
Dalle ricerche che ho effettuate, appare evidente che il Torraca era solito suggerire previsioni da mettere in gioco a Tutte le ruote, in quanto non ho mai vista indicata una ruota precisa e, quindi, partendo da questo presupposto ho svolto le mie elaborazioni.
In queste confidenze si parla di chiavi, di ruote e di numeri ripetuti isotopi, e queste chiavi cambiano se cambia il numero ripetuto, cambiano se cambiano le ruote dove esce il ripetuto, e cambiano ancora se cambia la posizione del numero ripetuto.
Insomma un bel “ammattimento” e un continuo perderci la testa. Sfido che il Torraca ci riuscisse con tutto quel suo tempo libero.
Comunque qualche calcolo, come ho già detto, l’ho fatto e ho anche qualche dato da sottoporre, in modo tale che, prossimamente, si possa stilare una tabella con i dati che man mano saranno elaborati.
Ora rendo un esempio reale applicabile all’ultima estrazione, ed altre previsioni sempre elaborate con l’ultima estrazione.
La regola per quando viene estratto in prima posizione il numero 11 nelle due ruote di Cagliari e Roma, consiste nel sommare a questo numero la chiave fissa 24.
Alla somma risultante, il numero 35, andrà sommata la chiave fissa 28.
Alla somma risultante, il numero 63, andrà sommata la chiave fissa 5.
Da qui la terzina 35.63.68 da giocare a tutte nelle dieci estrazioni successive.
Ho controllato retroattivamente e solo raramente i tre numeri non hanno dato esito nei tempi stabiliti, tutte le volte che si è verificata la circostanza di gioco.
Ho anche calcolato le tre rispettive terzine riguardanti gli altri tre numeri isotopi estratti nell’ultima estrazione, a Genova e Torino con il numero isotopo 73 estratto in 2° posizione; a Firenze e Venezia con il numero isotopo 81 estratto in 4° posizione, e con il numero 16 estratto isotopo nelle ruote di Milano e Venezia.
Queste le previsioni ricavate e da giocare a Tutte dall’estrazione del lotto del 19/04/2018
Ca-Ro n° 11 in 1° posizione terzina a Tutte 35.63.68
Ge-To n° 73 in 2° posizione terzina a Tutte 54.71.86
Fi-Ve n° 81 in 4° posizione terzina a Tutte 23.39.82
Mi-Ve n° 16 in 5° posizione terzina a Tutte 18.60.90