Si gioca o non si gioca? Questo è il problema…
A quanto ad ora risulta le estrazioni del Lotto seguiteranno ad esserci. Eppure le cose non è che siano tanto chiare. Un fermo alle slot machine è stato indetto anche nelle rivendite dei tabacchi.
Lo ha annunciato l’Agenzia per le Dogane e i Monopoli in una direttiva firmata dal responsabile Marcello Minenna e trasmessa il 12 marzo scorso a “tutti i concessionari del gioco pubblico”.
Nonché anche a tutti quei rivenditori che trattano generi di Monopolio (tabaccai)”.
In questo modo adesso in Italia sono chiuse tutte le macchinette. Ma in tanti sindaci, primo fra questi Giorgio Gori di Bergamo, vanno ben al di là e proibiscono ogni varietà del gioco d’azzardo, e tra questi è compreso il Gratta e vinci.
Questo per proteggere la salute.
Nel documento dei Monopoli si fa presente che il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo scorso ha, di fatto, annunciato l’interruzione, su tutto il territorio nazionale, delle attività legate alle sale giochi, alle sale scommesse e alle sale bingo.
Con un equivalente decreto dell’11 marzo, per quanto riguarda i pubblici esercizi, sono state disposte ulteriori misure, prevedendo la chiusura di numerose attività commerciali e di ristorazione, con esclusione proprio dei tabaccai, sempre che sia garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
Però, fa presente il direttore Minenna, in questi negozi commerciali vengono fornite tipologie di gioco – le macchinette e tutti quei giochi che prevedono puntate accompagnati dalla visualizzazione del risultato anche in forma virtuale – che, per la loro esecuzione, richiedono la presenza all’interno degli stessi locali.
In questo modo, purtroppo, si verrebbe a generare una maggiore difficoltà dei cittadini di accede ai rifornimenti delle altre merci e servizi che queste rivendite distribuiscono.
È per tale motivo che si è chiesto a questi concessionari il blocco delle slot machines e agli esercenti la sospensione dei monitor e dei televisori con il fine di arrestare la permanenza dei giocatori all’interno dei locali.
Perciò non soltanto è richiesto di spegnere tutte le slot machine, ma anche tutti i monitor che diffondono di continuo le estrazioni del “10elotto, e tutte le informazioni su altri tipi di gioco d’azzardo come il Winforlife.
Terminali video che in tante persone, di solito, stanno a guardare accaniti per ore, con la pia-speranza di vincere un colpo fortunato.
Quello che, invece, interessa ai giocatori del Lotto, è che restano accesi i terminali dove effettuare le giocate (Lotto, 10elotto, Superenalotto, ecc.).
Pertanto si può accedere in questi esercizi e puntare, ma poi immediatamente si deve uscire subito.
Anche perché, come detto in precedenza, i monitor e i terminali video restano spenti.
Molti sono i sindaci che hanno immediatamente applicato la direttiva dei Monopoli. Altri sindaci anche con le proprie ordinanze, che per avere una maggiore salvaguardia della salute, hanno ampliato tali divieti.
Ha iniziato Bergamo, la città molto colpita dal coronavirus, che è da più tempo in prima linea nel disciplinamento rigido del gioco d’azzardo.
Con l’ordinanza datata sabato 14 marzo, il sindaco Giorgio Gori, facendo presente proprio la direttiva dei Monopoli, ha vietato ogni forma di azzardo.
Gli esercizi – si legge nell’ordinanza – nei cui locali, nei periodi normali, si intrattengono attività miste – come ad esempio bar, tabacchi, sale giochi -, hanno l’obbligo della sospensione immediata di tutti i tipi di gioco lecito che prevedono vincite in denaro. (a titolo esemplificativo gratta e vinci e 10elotto). In questo modo il sindaco da una spiegazione a questa drastica decisione.
Molte rivendite di tabaccai ci hanno fatto presente che tante persone, per lo più anziane, nonostante gli incalzanti inviti a non muoversi di casa, si presentano con regolarità frequente nei loro esercizi per acquistare i famosi “grattini“, o per giocare alle slot o al 10eLotto.
Non è per questi “articoli” – chiarisce Gori – che il Decreto della Presidenza del Consiglio permette alle tabaccherie di ottemperare ai loro servizi in queste settimane.
Ho perciò firmato, pochi minuti fa, ribadisce il sindaco, un‘ordinanza che ordina la sospensione immediata di tutte le tipologie di gioco nelle tabaccherie. RIMANETE A CASA, torno a ripetere, e se in queste settimane doveste perdere l’abitudine di buttare soldi nel gioco d’azzardo, allora tanto meglio e di guadagnato.
Tra i primi sindaci che hanno immediatamente seguito l’esempio del sindaco Gori, c’è Clemente Mastella, primo cittadino della città di Benevento, che ha emanato un’ordinanza identica.
Ha quindi seguito il primo cittadino di Messina, Cateno De Luca, secondo il quale il “gratta e vinci” è un’attività non indispensabile e che potrebbe determinare pericolosi assembramenti di persone.
Si sono accodati poi Cagliari, Minturno in provincia di Latina, Paderno Dugnano nel Milanese, Barletta in Puglia, Bucciano nel Beneventano, Gualdo Tadino in provincia di Perugia.
In tutti i luoghi citati ogni forma di azzardo è stata vietata, compresi i tabaccai, tutto questo, si dice, almeno fino al prossimo 3 aprile con possibilità di allungamento.