Semplice calcolo dell’Aspettabilità
Semplice calcolo dell'Aspettabilità
Per rispondere a quei lettori che chiedono un metodo matematico semplice per calcolare il valore dell’aspettabilità, propongo un mio intervento pubblicato sul mensile “Lotto Gazzetta Mese”, in data gennaio 1998, dove fui il primo a presentare una formula matematica in grado di calcolarla, senza dover prima ricorrere al calcolo della quantità teorica a un ritardo “x”
Chi ha seguito l'evolversi del concetto di Aspettabilità, pubblicato per la prima volta sulle
pagine di Lotto Gazzetta, sa bene a cosa ci stiamo riferendo. Con il termine di aspettabilità si
intende quel valore che indica il grado di fiducia da attribuire, ad una qualsiasi combinazione, per la sua prossima uscita. Nel libro “Il lotto: nuove e avanzate metodologie previsionali", scritto da Leontino Gorgia e dai Fisico, edito da Gino Pinna Editore, l'argomento è stato ampiamente trattato e, sulla rivista stessa, sono stati pubblicati diversi tipi di aspettabilità.
Si è detto che il valore dell'aspettabilità scaturisce dal confronto tra una statistica reale, con una
teorica, e che la formula generale per calcolarla è data da:
A= Nr/(Nr+Nt)
Dove Nr rappresenta il numero reale delle presenze, di una qualsiasi combinazione numerica, a uno specifico ritardo r; Nt, invece, rappresenta il numero teorico delle presenze di una qualsiasi combinazione numerica, ad uno specifico ritardo r. E stato detto che l'aspettabilità è un valore compreso fra 0 e 1 e non ha niente a che spartire con la probabilità.
Più il valore si avvicina a 0 e minore è il grado di fiducia da attribuire ad una combinazione, mentre, al contrario, più si avvicina a 1 e più alto è il grado di fiducia da concedergli. Un valore di aspettabilità pari a 0,5 indica una aspettabilità neutra.
Da quando sono state scritte queste cose è passato del tempo e come spesso accade, quando gli
si dedica un po' di studio, è inevitabile non attendersi un'evoluzione.
Su Lotto Gazzetta sono apparse, come già detto, diverse aspettabilità e molte di queste sono state ideate da me.
D'intesa con il Fisico, perché i miei impegni editoriali non lo permettevano, gli suggerivo delle
strade da percorrere e Lui trattava egregiamente la parte teorica. Ogni settimana, infatti, ci incontravamo per aggiornarci sulle ultime novità e, di comune accordo si decideva quali argomenti era preferibile trattare.
(Segue a pag. 2)