Segreto di Madama Tolot: La Verità sulla Giocatrice di Lotto

Abbiamo analizzato il vero segreto di Madama Tolot, la leggendaria giocatrice del ‘700. Non cabala, ma matematica e statistica. Ecco il metodo svelato


Viaggio nel Lotto Segreto del Settecento

Nel pantheon delle figure leggendarie legate al Gioco del Lotto, un nome risuona con un’eco di mistero e genialità: ‘Madama Tolot’. Non una figura storica in carne e ossa, ma la protagonista di un romanzo del 1757, “La giocatrice di Lotto”, che ha infiammato per secoli la fantasia dei giocatori. Le sue presunte vincite colossali, ottenute grazie a metodi segreti, l’hanno trasformata in un’icona, un’oracolo a cui ancora oggi ci si rivolge nella speranza di carpirne l’arcano. Ma qual era, se mai ne esistette uno, il vero ‘segreto di Madama Tolot’?

Recentemente, molti hanno tentato di decifrare i suoi metodi, perdendosi tra le astrusità cabalistiche e le mappe astrologiche descritte nel libro. Un approccio affascinante, ma, come vedremo, probabilmente errato. La verità, come spesso accade, potrebbe essere molto più scientifica e allo stesso tempo più ingegnosa. Dietro la maschera dell’occultismo, Madama Tolot nascondeva il volto di una fredda e geniale calcolatrice, una pioniera della statistica mascherata da indovina. Oggi, seguiremo le tracce di un’indagine affascinante per svelare la vera natura dei suoi segreti.

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Un Romanzo, un’Epoca: l’Abate Chiari e la Venezia del ‘700Segreto di Madama Tolot: La Verità sulla Giocatrice di Lotto

Per capire Madama Tolot, dobbiamo prima conoscere il suo creatore: l”Abate Pietro Chiari’. Figura vulcanica e irrequieta della letteratura del Settecento, il Chiari fu un personaggio a dir poco romanzesco. Nato a Brescia nel 1711, gesuita e insegnante, abbandonò l’abito talare per tuffarsi nel mondo del teatro e della letteratura, stabilendosi in una Venezia culturalmente effervescente.

In quegli anni, la scena teatrale veneziana era dominata dal genio di Carlo Goldoni. L’Abate Chiari, lungi dall’essere un mero ammiratore, si pose come suo diretto rivale, ingaggiando una vera e propria “guerra dei teatri”. Se Goldoni presentava una commedia, Chiari ne scriveva subito una simile per un teatro concorrente. Una rivalità fatta di dispetti e plagi, che si placò solo di fronte a un nemico comune, il geniale e caustico Carlo Gozzi.

È in questo clima di fervore culturale e di passione popolare per il gioco che, nel 1757, Chiari pubblica “La giocatrice di Lotto”. L’opera non è una critica, ma una celebrazione del gioco, che all’epoca era una vera e propria mania collettiva, nata, come sappiamo, dall’usanza genovese di scommettere sui nomi dei senatori da eleggere. Il Lotto era moderno, era popolare, e Madama Tolot ne divenne la sacerdotessa letteraria.

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Il Primo Indizio: “Pianeti” come Codice per “Numeri”

Il romanzo è infarcito di metodi apparentemente basati sull’astrologia e sulla cabala. Madama Tolot parla continuamente di “posizioni dei pianeti”, di congiunzioni astrali e di influenze celesti. Per secoli, gli studiosi si sono persi nel tentativo di decifrare queste mappe stellari. Ma se, come suggerisce un’acuta analisi, stessimo guardando nella direzione sbagliata? Se quelle parole fossero un codice?

L’ipotesi rivoluzionaria è questa: i ‘”pianeti” non sono altro che i 90 “numeri”‘ del Lotto. Di conseguenza, la famosa ‘”posizione dei pianeti”‘ non si riferirebbe al cielo, ma alla posizione che i numeri occupano nelle tabelle statistiche dei ritardi, strumenti che già all’epoca i giocatori più attenti compilavano con cura. L’abate Chiari, e per lui Madama Tolot, avrebbe deliberatamente mascherato una solida base matematica con un linguaggio esoterico per rendere il metodo incomprensibile ai più, un po’ come fanno certi “maghi” televisivi di oggi.

Questa teoria è rafforzata da un concetto statistico che era già noto ai grandi studiosi del gioco dell’epoca, da Casanova a Galileo (per il gioco dei dadi): il ‘ritardo di posizione’. A differenza del ritardo assoluto (da quante estrazioni un numero manca), il ritardo di posizione (da quanto tempo un numero occupa una certa posizione nella classifica dei ritardatari) ha limiti molto più stretti e affidabili. È un’analisi più raffinata, che si concentra sulle dinamiche recenti piuttosto che su eventi lontani nel tempo. Madama Tolot, probabilmente, non guardava le stelle, ma le classifiche.

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Il Secondo Indizio: la Somma “Senza Riporto” di Venezia

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Un altro metodo descritto nel romanzo, apparentemente cabalistico, nasconde una logica matematica ancora più stringente. La procedura è la seguente: si prende il ‘primo estratto del mese’ su Venezia o Genova e lo si somma “senza riporto” con il primo estratto della stessa ruota nell’estrazione precedente.

Cosa significa “senza riporto”? L’esempio del testo è illuminante. Se i due numeri sono 4 e 37, si mettono in colonna e si sommano le singole cifre, senza riportare le decine:

0 4
+ 3 7
——-
3 11

Le somme delle colonne (0+3 e 4+7) ci danno due numeri, in questo caso il 3 e l’11, da usare come capigioco. Sembra magia, ma come osservò il matematico Guido Manfredonia, è pura probabilità. Sommando le singole cifre (da 0 a 9) in questo modo, i risultati possibili per ogni colonna sono solo i numeri da 1 a 18. La probabilità che almeno uno di questi 18 numeri esca in 7 estrazioni è del ‘99,96%’, quasi la certezza matematica! Madama Tolot non era una maga, era una donna che aveva capito come restringere il campo delle possibilità a un insieme ad altissima probabilità di sortita.

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Dalla Teoria alla Pratica: Ricostruiamo il Metodo Oggi

Segreto di Madama Tolot: La Verità sulla Giocatrice di Lotto

Affascinati da questa scoperta, abbiamo deciso di applicare proprio questo secondo metodo, quello della ‘somma senza riporto’, per generare una previsione valida oggi. È il nostro omaggio al genio matematico di Madama Tolot, un tentativo di riportare in vita la sua antica sapienza.

Abbiamo preso in esame, come suggerisce la regola, la ruota di ‘Venezia’. Ecco i dati delle ultime due estrazioni che ci serviranno per il calcolo:

Estrazione Primo Estratto di VENEZIA
Sabato, 23 Agosto 2025 38
Venerdì, 22 Agosto 2025 59

Ora, come ci ha insegnato Madama Tolot, mettiamo i due numeri in colonna ed eseguiamo la somma “senza riporto”, colonna per colonna.

5 9
+ 3 8
——-
8 17

Il risultato è chiaro: la somma della colonna delle decine (5+3) ci dà il numero ‘8’. La somma della colonna delle unità (9+8) ci dà il numero ’17’. Questi due numeri, l’8 e il 17, sono i capisaldi della nostra previsione, i “pianeti” che Madama Tolot ci ha indicato.

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La Previsione di Madama Tolot per i Giorni Nostri

Segreto di Madama Tolot: La Verità sulla Giocatrice di Lotto

Abbiamo i nostri due capigioco, 8 e 17. Ora, per completare la previsione, li uniremo ad altri numeri suggeriti dall’altra grande intuizione di Madama Tolot: il ‘ritardo di posizione’. Prendendo i primi numeri della classifica dei ritardatari di posizione su Venezia, troviamo il 70 e il 36. Unendo i due metodi, proprio come avrebbe fatto lei, creiamo una previsione potente e sfaccettata, da giocare con moderazione per le prossime 7 estrazioni.

Previsione “Il Segreto di Madama Tolot” — valida 7 colpi

Ruote di Gioco — Venezia e Genova

Ambate: 8 – 17

Abbinamenti per Ambo:
70 36

Lunghetta per sorti superiori: 8-17-70-36 (Quartina)

Ragione: Le ambate ‘8 e 17′ derivano dal metodo della “somma senza riporto”. Gli abbinamenti ’70 e 36’ sono i primi ritardatari di posizione su Venezia, unendo così le due tecniche segrete di Madama Tolot.

Durata: 7 colpi

️ Copertura “Tutte le ruote”

Quartina Jolly:
8 – 17 – 36 – 70

Uso: Giocare l’intera quartina per le sorti di Terno e Quaterna sulla ruota di Tutte.

Ragione: Essendo 4 numeri, il gioco per ambo su Tutte non è economicamente vantaggioso dopo il primo colpo. Si punta a un premio più alto per giustificare l’investimento su più estrazioni.

Durata: 3–5 colpi

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A cura di Gino Pinna

La passione per i numeri e per le storie che essi nascondono è una fiamma che per Gino Pinna si accende molto presto. La sua avventura nel mondo della lottologia inizia ufficialmente nel 1989, quando il suo talento lo porta a entrare nelle redazioni di testate storiche del settore come "la Schedina" e "la Settimana del Lotto". In un ambiente così competitivo, la sua profonda comprensione delle dinamiche del gioco e la sua innata capacità analitica emergono con una rapidità sorprendente. In pochi mesi, brucia le tappe e viene promosso alla prestigiosa carica di Direttore Tecnico, un ruolo che gli permette di affinare le sue competenze e di diventare un punto di riferimento per migliaia di lettori. Spinto da una visione imprenditoriale e dal desiderio di creare un dialogo ancora più diretto con gli appassionati, dopo un paio d'anni compie il grande passo: diventa editore di se stesso, fondando testate che hanno fatto la storia del settore e che ancora oggi sono nel cuore di molti, come "Lotto Gazzetta" e il mensile "Lotto Gazzetta Mese". Dopo aver guidato con successo il mondo dell'editoria cartacea, vicende familiari lo portano a una scelta difficile ma necessaria: lasciare la carta stampata per abbracciare una nuova, grande avventura. Nasce così Lottogazzetta.it, l'eredità digitale di un'esperienza ultra trentennale, un progetto ambizioso creato per un unico, grande scopo: offrire a tutti, neofiti e veterani, gli strumenti per affrontare il mondo del Lotto, 10eLotto e SuperEnalotto con intelligenza, strategia e consapevolezza. Oggi, attraverso il sito, Gino mette a disposizione il suo immenso bagaglio di conoscenze, esplorando ogni singolo aspetto del gioco: dalla statistica più rigorosa alla saggezza popolare della Smorfia, dallo sviluppo di metodi inediti alla creazione di sistemi complessi, dall'interpretazione dei sogni allo studio affascinante del rapporto tra Astrologia e Numerologia. Un punto di riferimento completo, nato da una vita dedicata a svelare i segreti della fortuna.

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