Santi Romano e Lupiniano suo fratello
Santo del giorno per il 28 febbraio
(+460 e +480)
La storia di Santi Romano e Lupiniano suo fratello
San Romano, nato alla fine del IV secolo, lasciò i suoi parenti e trascorse un po’ di tempo nel monastero di Ainay a Lione, nei pressi di una grande chiesa al confluire della Saona e del Rodano.
I fedeli l’edificarono in onore dei famosi martiri di quella regione, le cui ceneri furono gettate nel Rodano. Il suo scopo per questo ritiro era quello di studiare tutte le pratiche della vita monastica, e ottenne dall’Abate di Ainay alcuni libri scritti di recente sulle vite dei Padri del deserto.
All’età di trentacinque anni, Romano si ritirò nelle foreste del Monte Giura, tra la Francia e la Svizzera, e stabilì la sua dimora in un luogo chiamato Condate, al confluire dei fiumi Bienne e Aliere, dove trovò un appezzamento di terreno per la cultura e alcuni alberi che lo hanno fornito di frutti selvatici.
Qui trascorreva il suo tempo a pregare, leggere e lavorare per la sua sussistenza. Lupicino, suo fratello, venne da lui lì, accompagnato da molti altri discepoli, che furono seguiti da altri ancora, attratti dalla fama della virtù e dai miracoli di questi due Santi.
Altri monasteri divennero necessari. San Romano, quando aveva 54 anni, fu ordinato sacerdote da Sant’Ilario, vescovo di Poitiers; rimase semplice nella sua condotta e non cercò mai privilegi tra i suoi fratelli.
Con l’aumento del loro numero, i fratelli costruirono diversi monasteri e un convento per la loro sorella e altre donne, chiamate La Baume; prima della morte di San Romano, c’erano già cinquecento suore che erano state recluse in preghiera e in sacrificio.
Mantennero un rigido silenzio e, come i loro fratelli, figli o parenti nel vicino monastero di Lauconne, si consideravano persone morte alla vita presente.
I due fratelli governarono i monaci insieme e in grande armonia, sebbene avessero disposizioni diverse; la gentilezza del primo era bilanciata dalla severità dell’altro, secondo il bisogno.
Quando un gruppo di monaci ribelli partì, san Romano, con la sua pazienza e preghiera, li riconquistò, e se se ne andarono una seconda o anche una terza volta, li accolse con la stessa gentilezza.
Quando Lupicino, le cui abitudini erano molto mortificate, lo rimproverò per la sua clemenza, rispose che solo Dio conosceva le profondità dei cuori, e che tra quelli che non se ne andarono mai, c’erano alcuni il cui fervore era diminuito, mentre alcuni di quelli che tornarono dopo essere usciti anche tre volte, servivano Dio in pietà esemplare; e infine, quello tra i fratelli che rimasero fuori dal monastero,
San Romano morì intorno all’anno 460 e San Lupicino sopravvisse per vent’anni.
* Negli anni bisestili, il giorno di festa di questi santi si celebra il 29 febbraio.
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