San Josaphat

Santo del giorno per il 12 novembre

(1580 circa – 12 novembre 1623)

La storia di San Josaphat

Nel 1964, le foto dei giornali di Papa Paolo VI che abbracciavano l’Atenagora I, il patriarca ortodosso di Costantinopoli, segnarono un passo significativo verso la guarigione di una divisione nella cristianità che ha attraversato più di nove secoli.

Nel 1595, il vescovo ortodosso di Brest-Litovsk nell’attuale Bielorussia e altri cinque vescovi che rappresentavano milioni di ruteni, cercarono la riunione con Roma. John Kunsevich – che prese il nome di Josaphat nella vita religiosa – doveva dedicare la sua vita e morire per la stessa causa. 

Nato nell’odierna Ucraina, è andato a lavorare a Wilno ed è stato influenzato dal clero aderente all’Unione di Brest del 1596. Divenne un monaco basiliano, poi un prete, e ben presto divenne noto come predicatore e asceta.

Divenne vescovo di Vitebsk in un’età relativamente giovane e affrontò una situazione difficile. La maggior parte dei monaci, temendo l’interferenza nella liturgia e nei costumi, non volevano l’unione con Roma. Con sinodi, istruzione catechetica, riforma del clero e esempio personale, tuttavia, Josaphat ebbe successo in vittoria la maggior parte degli ortodossi in quell’area all’unione.

Ma l’anno successivo fu istituita una gerarchia dissidente, e il suo opposto numero diffuse l’accusa che Josaphat fosse “diventato latino” e che tutto il suo popolo avrebbe dovuto fare lo stesso. Non è stato sostenuto con entusiasmo dai vescovi latini della Polonia.

Nonostante gli avvertimenti, è andato a Vitebsk, ancora un focolaio di guai. Furono fatti tentativi per fomentare guai e cacciarlo dalla diocesi: un prete fu mandato a gridare insulti dal suo stesso cortile. 

Quando Josaphat lo fece rimuovere e rinchiuso in casa sua, l’opposizione suonò il campanello del municipio, e una folla si radunò. Il prete fu rilasciato, ma i membri della folla irruppero nella casa del vescovo. Giosafat fu colpito con una alabarda, poi colpito e il suo corpo gettato nel fiume. 

Successivamente è stato recuperato e ora è sepolto nella Basilica di San Pietro a Roma. Fu il primo santo della Chiesa orientale ad essere canonizzato da Roma.

La morte di Josaphat portò un movimento verso il cattolicesimo e l’unità, ma la polemica continuò, e anche i dissidenti avevano il loro martire. Dopo la spartizione della Polonia, i russi costrinsero la maggior parte dei ruteni a unirsi alla Chiesa ortodossa russa.

Riflessione

I semi della separazione furono seminati nel IV secolo, quando l’impero romano fu diviso in oriente e occidente. La vera spaccatura si presentava alla dogana, come l’uso di pane non lievitato, il digiuno del sabato e il celibato. 

Senza dubbio il coinvolgimento politico dei leader religiosi di entrambe le parti era un fattore importante, e il disaccordo dottrinale era presente. Ma nessuna ragione è stata sufficiente a giustificare l’attuale tragica divisione nella cristianità, che è al 64 per cento cattolica romana, 13 per cento orientale, per lo più ortodossa, e per il 23 per cento protestante, e questo quando il 71 per cento del mondo che non è cristiano dovrebbe essere sperimentando l’unità e la carità di Cristo dai cristiani!