San Guido Maria Conforti Santo del giorno per il 5 novembre
Il Santo del Giorno si propone di essere una rassegna quotidiana sulla storia dei Santi, contenuti all’interno del Calendario Vaticano e custoditi nella memoria della Chiesa.
Narrazioni di maestri di vita cristiana di tutti i periodi storici che, come fari luminosi, illuminano e orientano il nostro cammino.
Vite da emulare, da capire e da fare proprie, per cercare di raggiungere quegli obiettivi cristiani con cui il catechismo ci ha indottrinato.
Si è portati, leggendo, a riflettere su quei comportamenti che comunemente, nella vita di tutti i giorni, abbiamo e a cui non facciamo caso, ma che altri vedono anche a nostra insaputa.
Tramite alcuni software di numerologia, per ciascuno dei Santi di cui giornalmente è raccontata la vita, sono calcolati dei numeri da utilizzare come meglio riterrete opportuno.
San Guido Maria Conforti Santo del giorno per il 5 novembre
Vescovo e fondatore
Martirologio Romano: a Parma, in Italia, San Guido Maria Conforti, vescovo e buon pastore, sempre vigile sulla difesa della Chiesa e della fede del suo popolo, che, mosso dal desiderio di evangelizzazione dei popoli, fondò la Pia Società di San Francisco Javier (1931).
Etimologicamente: Guido = Colui che appartiene alla foresta, è di origine germanica.
Data di beatificazione: 17 marzo 1996 da parte del SS Giovanni Paolo II
Data di canonizzazione: 23 ottobre 2011 da Papa Benedetto XVI.
GUIDO MARIA CONFORTI nasce a Ravadese (Parma – Italia) il 30 marzo 1865. Era
l’ottavo dei dieci figli di Rinaldo Conforti e Antonia Adorni.
L’eccellente educazione cristiana ricevuta dalla madre è stata integrata dai Fratelli delle Scuole Cristiane nella cui scuola di Parma ha completato la scuola elementare. Guido diceva che la sua vocazione era dovuta all’educazione ricevuta da questi religiosi e, inoltre, a un’esperienza unica che ebbe contemplando il Crocifisso.
Superando la resistenza del padre, nel 1876 entrò in seminario, dove svolse brillantemente i suoi studi, distinguendosi per la sua diligenza, pietà e obbedienza. Durante gli studi teologici, il Beato Andrés Ferrari ne fu rettore in seminario e Guido, senza essere ordinato sacerdote, fu nominato vicerettore del seminario, incarico che continuò a svolgere dopo la sua ordinazione sacerdotale avvenuta il 22 settembre 1888. In questa missione ha potuto mostrare i suoi grandi doni di educatore facendosi modello per i giovani seminaristi con la sua testimonianza di santità e di carità pastorale.
La sua vocazione sacerdotale e missionaria era nata ai piedi del Crocifisso. “Non è possibile – scriveva – fissare il nostro sguardo su questo modello divino senza sentirci costretti a compiere alcun sacrificio, per quanto grande”.
“Il Crocifisso è il grande libro che offre ai nostri occhi orizzonti infiniti”. Infatti, nonostante la vita di Guido fosse trascorsa nella regione italiana dell’Emilia, il suo sguardo abbracciava gli orizzonti dell’intera umanità, e non veniva mai meno all’ardente desiderio di annunciare il Vangelo a tutti gli uomini. Lo “spettacolo” della croce gli parlava “con l’eloquenza del sangue”, manifestando loro l’amore infinito di Dio verso l’umanità. Nel 1895 Guido fondò una Congregazione Missionaria di uomini consacrati a Dio con l’unico scopo di portare il Vangelo ai non cristiani.
Il 9 giugno 1902 il Servo di Dio fu chiamato a governare l’Arcidiocesi di Ravenna. Il giorno della sua ordinazione episcopale ha emesso i voti religiosi insieme al voto di dedicarsi senza riserve all’annuncio del Vangelo “ad gentes”. A Ravenna la malattia lo costrinse a lunghi periodi di inattività. Il suo profondo senso di responsabilità pastorale nei confronti del gregge che gli era stato affidato lo ha portato a presentare le sue dimissioni, che sono state accettate.
Tornò umilmente al suo Istituto Missionario dove, guarendo un po’, si occupò della formazione degli studenti missionari e della stesura delle Costituzioni della sua famiglia missionaria.
Alla fine del 1907, il Santo Padre affidò la Diocesi di Parma al Servo di Dio. Per 25 anni è stato un buon pastore, segno vivo della “sollecitudine materna della Chiesa verso tutti gli uomini, fedeli e infedeli, per la loro particolare sollecitudine per i poveri e i più deboli”.
La catechesi era il punto centrale del suo compito pastorale: istituì scuole di dottrina cristiana in tutte le parrocchie, preparò catechisti con corsi appropriati di cultura religiosa e pedagogica. È stato il primo vescovo in Italia a tenere un congresso di catechesi nella sua diocesi.
Cinque volte ha fatto la visita pastorale alle parrocchie, ha tenuto due sinodi diocesani, ha istituito e promosso l’Azione Cattolica, soprattutto dei giovani. Ha curato in modo particolare la cultura e la santità del clero, la formazione dei laici, le associazioni e la stampa cattolica, le missioni popolari, i congressi eucaristici, mariani e missionari. Riuscì a riconciliare gli spiriti divisi, si preoccupò di condurre i perduti all’unità del gregge e promosse l’amore incondizionato e il rispetto per il Papa.
La sua presenza nei momenti difficili della storia di quegli anni nella città di Parma è stata discreta, quasi inosservata, ma efficace e con risultati. Durante gli scioperi del 1908 fondò un gruppo di avvocati dediti alla difesa dei diritti dei contadini e dei preti, quando una parte della città si oppose violentemente all’instaurazione del fascismo e rischiava un bagno di sangue , La mediazione di Conforti ottenne il ritiro delle milizie fasciste, evitando così una guerra civile.
La preoccupazione per la Chiesa locale che gli era stata affidata non gli ha tolto “la preoccupazione per quelle parti del mondo dove la Parola di Dio non è stata annunciata”. Credeva fermamente che l’annuncio del Vangelo “ad gentes” fosse la via più sicura per la nuova evangelizzazione del suo popolo. Si dedica instancabilmente al compito di “Evangelizzazione ad gentes” sia attraverso la sua famiglia missionaria, sia collaborando a varie iniziative di animazione missionaria in Italia e nel resto del mondo.
Si è particolarmente preoccupato di collaborare alla fondazione e alla diffusione della Pontificia Unione Missionaria del Clero, di cui è stato il primo presidente. “Fu provvidenziale che, nella fondazione dell’Unione Missionaria del Clero, accanto a P. Pablo Manna ci fosse Guido María Conforti, che non solo eccezionalmente aiutò con i suoi consigli e la collaborazione alla nascente Unione, ma con la sua autorità ottenne per detta Unione l’approvazione pontificia “(Paolo VI).
Nel 1928 Conforti si recò in Cina per visitare le comunità e i luoghi che erano stati affidati alla famiglia religiosa di cui era Superiore generale. Il suo viaggio è stato un segno di comunione tra le Chiese.
Il 5 novembre 1931, consumato dal suo instancabile compito pastorale, avendo ricevuto devotamente il Sacramento degli Infermi e il Santo Viatico, dopo aver professato pubblicamente la sua fede e aver implorato la benedizione di Dio per il suo clero e il suo popolo, Guido María Conforti è entrato nella Casa del Padre.
Papa Giovanni Paolo II lo ha beatificato il 17 marzo 1996.
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