Il Santo del Giorno si propone di essere una rassegna quotidiana sulla storia dei Santi, contenuti all’interno del Calendario Vaticano e custoditi nella memoria della Chiesa.
Narrazioni di maestri di vita cristiana di tutti i periodi storici che, come fari luminosi, illuminano e orientano il nostro cammino.
Vite da emulare, da capire e da fare proprie, per cercare di raggiungere quegli obiettivi cristiani con cui il catechismo ci ha indottrinato.
Si è portati, leggendo, a riflettere su quei comportamenti che comunemente, nella vita di tutti i giorni, abbiamo e a cui non facciamo caso, ma che altri vedono anche a nostra insaputa.
Tramite alcuni software di numerologia, per ciascuno dei Santi di cui giornalmente è raccontata la vita, sono calcolati dei numeri da utilizzare come meglio riterrete opportuno.
San Girolamo Santo del giorno per il 30 settembre
San Girolamo, nato in Dalmazia nel 329, fu mandato a scuola a Roma. La sua infanzia non era esente da difetti; la sua sete di conoscenza era eccessiva e il suo amore per i libri una passione. Aveva studiato con i migliori maestri, visitato città straniere e si era dedicato alla ricerca dell’apprendimento.
Ma Cristo aveva bisogno della sua forte volontà e dell’intelletto attivo per il servizio della sua chiesa. Gli disse in un’esperienza soprannaturale di non aver mai dimenticato di non essere un cristiano, ma un ciceroniano: il tuo cuore è dov’è il tuo tesoro, gli disse il Signore, cioè negli scritti eloquenti dei tempi antichi.
San Girolamo obbedì alla chiamata divina, facendo voto di non leggere mai più opere profane, e un altro di celibato. A Roma aveva già aiutato alcune sante donne ad organizzare case di riposo dove si consacrarono a Dio per voto. Calunnie,
Fuggì da Roma nel selvaggio deserto siriano, e lì per quattro anni imparò in solitudine, intense sofferenze e persecuzioni dai demoni, nuove lezioni di umiltà, penitenza e preghiera e saggezza divina. Sono stato molto sciocco a voler cantare gli inni del Signore su suolo straniero e ad abbandonare la montagna del Sinai per chiedere aiuto all’Egitto, ha dichiarato.
Papa Damaso lo richiamò a Roma e lì assegnò al celebre studioso, già esperto di ebraico e di altre lingue antiche, il compito di rivedere la Bibbia latina. San Girolamo obbedì alla sua testa terrena come aveva obbedito al suo Signore.
Ritiratosi ancora una volta nel 386 a Betlemme, l’eloquente eremita inviò dalla sua cella solitaria non solo una versione solida e accurata delle Scritture, ma per trent’anni un vero flusso di scritti luminosi per il mondo cristiano. Combatté con immancabile efficacia diverse eresie subdole introdotte da vari personaggi nella sua regione e altrove.
Per quattordici anni la mano del grande studioso non poteva più scrivere; ma san Girolamo poteva ancora dettare a sei segretarie alla volta, ciascuna su un argomento diverso, in quegli ultimi anni.
Morì nella sua amata Betlemme nel 420, quando aveva più di 80 anni. La sua tomba si trova ancora in una cappella sotterranea dell’antica basilica, ma le sue reliquie furono trasportate nella Basilica di Santa Maria Maggiore di Roma, dove è conservato il presepe di Betlemme.
I numeri di oggi sono:
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