San Giovanni della Croce

Santo del giorno per il 24 novembre

(1542 – 1591

La storia di San Giovanni della Croce, Dottore della Chiesa

San Giovanni della Croce è nato vicino ad Avila in Spagna. Un bambino, un giorno stava giocando vicino a uno stagno. Scivolò nelle profondità dell’acqua, ma risalì illeso e non affondò di nuovo. Una Signora alta e bella venne per offrirgli la mano. 

No, disse il bambino, sei troppo bella; la mia mano si sporcherà. Poi un anziano signore apparve sulla riva e allungò il suo bastone al bambino per portarlo a riva. Questi due erano Maria e Giuseppe. 

Un’altra volta cadde in un pozzo, e si pensava che sarebbe stato recuperato senza vita. Ma era seduto e aspettava in pace. Una bella signora, mi disse, mi prese nel suo mantello e mi riparò. Così Giovanni è cresciuto sotto lo sguardo di Maria.

Un giorno pregava Nostro Signore per far conoscere la sua vocazione a lui, e una voce interiore gli disse: Entrerai in un Ordine religioso, il cui primitivo fervore ti restituirà. Aveva ventun anni quando entrò a Carmel e, sebbene nascondesse le sue opere eccezionali, superò tutti i suoi fratelli. 

Abitava in un angolo oscuro la cui finestra si apriva sulla cappella, di fronte al Santissimo Sacramento. Portava alla cintura una catenina di ferro piena di punte acuminate, e sopra una veste stretta di canne unite da grossi nodi. 

Le sue discipline erano così crudeli che il suo sangue scorreva in abbondanza. Il sacerdozio raddoppiò il suo desiderio di perfezione. Pensò di andare a seppellire la sua esistenza nella solitudine certosina, quando santa Teresa, che Dio illuminò sul suo merito,

Giovanni si ritirò da solo in una povera e inadeguata dimora e iniziò un nuovo tipo di vita, conforme alle primitive Regole dell’Ordine del Carmelo. Poco dopo due compagni vennero a raggiungerlo; la riforma è stata fondata. 

Non era senza tempeste che si sviluppava, perché l’inferno sembrava infuriarsi e lottare contro di esso, e se il popolo venerava Giovanni come un santo, doveva accettare, da coloro che avrebbero dovuto distaccarlo, incredibili persecuzioni, insulti, calunnie e anche prigione. 

Quando Nostro Signore gli disse che era compiaciuto di lui e gli chiese quale ricompensa desiderava, gli umili religiosi risposero: Soffrire e disprezzarti.La sua riforma, sebbene approvata dal Generale dell’Ordine, fu respinta dai frati più anziani, che condannarono il Santo come fuggiasco e apostata e lo gettarono in prigione, da cui scappò, dopo nove mesi di sofferenza, con l’aiuto del paradiso e a rischio della sua vita. 

Si rifugiò con le suore carmelitane per un periodo, affermando che la sua esperienza in carcere era stata per lui una grazia straordinaria. Ancora due volte, prima della sua morte, fu vergognosamente perseguitato dai suoi fratelli e pubblicamente caduto in disgrazia.

Quando si ammalò, gli fu data una scelta di monasteri a cui avrebbe potuto andare; scelse quello governato da un religioso che una volta aveva rimproverato e che non poteva mai perdonarlo per questo. 

In effetti, rimase incustodito per la maggior parte del tempo, durante la sua ultima malattia. Ma alla sua morte la stanza fu riempita di una luce meravigliosa, e il suo infelice Priore riconobbe il suo errore, e che aveva maltrattato un santo. 

Dopo una prima esumazione dei suoi resti, furono trovati intatti; ne seguirono molti altri, l’ultimo nel 1955. Il corpo fu trovato in quel momento ancora completamente umido e flessibile.

San Giovanni ha scritto libri spirituali di sublime elevazione. Un libro stampato nel 1923 che è diventato famoso, scritto da un teologo domenicano , giustamente attribuito a San Giovanni e a San Tommaso d’Aquino, che il santo carmelitano seguì, le fondamenta indiscutibili per l’esatta ascetica e teologia mistica. Fu proclamato Dottore della Chiesa nel 1926 da Papa Pio XI.