San Giacomo delle Marche

Santo del giorno per il 28 novembre

(1394 – 28 novembre 1476)

La storia di San Giacomo delle Marche

Incontra uno dei padri del moderno banco dei pegni!

Giacomo è nato nelle Marche di Ancona, nell’Italia centrale lungo il Mare Adriatico. Dopo aver conseguito il dottorato in diritto canonico e civile all’Università di Perugia, si è unito ai Frati Minori e ha iniziato una vita molto austera. Ha digiunato nove mesi all’anno; ha dormito tre ore a notte. San Bernardino da Siena gli disse di moderare le sue penitenze.

Giacomo ha studiato teologia con San Giovanni di Capistrano. Ordinato nel 1420, Giacomo iniziò una carriera di predicatore che lo portò in tutta Italia e attraverso 13 paesi dell’Europa centrale e orientale. Questo predicatore estremamente popolare convertì molte persone – 250.000 in una stima – e contribuì a diffondere la devozione al Santo Nome di Gesù. I suoi sermoni hanno spinto numerosi cattolici a riformare le loro vite e molti uomini si sono uniti ai francescani sotto la sua influenza.

Con Giovanni di Capistrano, Alberto di Sarteano e Bernardino di Siena, Giacomo è considerato uno dei “quattro pilastri” del movimento Osservatore tra i francescani. Questi frati divennero noti soprattutto per la loro predicazione.

Per combattere i tassi di interesse estremamente elevati, Giacomo ha creato montes pietatis-letteralmente montagne di organizzazioni benefiche senza scopo di lucro che prestavano denaro su oggetti pignorati a prezzi molto bassi.

Non tutti erano contenti del lavoro fatto da Giacomo. Due volte assassini hanno perso i nervi quando si sono trovati faccia a faccia con lui. Giacomo morì nel 1476 e fu canonizzato nel 1726.

Riflessione

Giacomo voleva che la parola di Dio mettesse radici nei cuori dei suoi ascoltatori. La sua predicazione era diretta a preparare il terreno, per così dire, rimuovendo ogni pietra e ammorbidendo vite indurite dal peccato. L’intenzione di Dio è che la sua parola attecchisca nelle nostre vite, ma per questo abbiamo bisogno sia dei predicatori oranti che degli ascoltatori cooperativi.