San Cirillo di Alessandria: Vescovo e Dottore della Chiesa

Patriarca di Alessandria e dottore della Chiesa, noto per la sua difesa dell'ortodossia cristiana

San Cirillo di Alessandria: Vescovo e Dottore della Chiesa

Il 27 giugno, la Chiesa Cattolica celebra la memoria di San Cirillo di Alessandria, un importante vescovo e dottore della Chiesa.

Nato intorno al 370 d.C., San Cirillo è noto per la sua fervente difesa della fede cristiana e per il suo ruolo decisivo nel Concilio di Efeso del 431.

Vita e Ministero

San Cirillo nacque ad Alessandria d’Egitto, una delle città più influenti dell’antichità, centro culturale e teologico di grande importanza.

Ordinato sacerdote, nel 412 divenne Patriarca di Alessandria, succedendo a suo zio Teofilo. Cirillo si distinse subito per il suo impegno nella lotta contro le eresie che minacciavano l’unità della Chiesa.

Il Concilio di Efeso

La fama di Cirillo è strettamente legata al Concilio di Efeso del 431, dove egli difese con vigore il dogma dell’unità e unicità della persona di Cristo e la divina maternità della Vergine Maria.

Fu un fervente oppositore del nestorianesimo, che separava la natura divina e umana di Cristo. Grazie alla sua determinazione, il Concilio proclamò Maria “Theotokos” (Madre di Dio), consolidando così un punto fondamentale della dottrina cristiana.

Scritti e Opere

San Cirillo fu anche un prolifico scrittore. Le sue opere teologiche, lettere e trattati sono ancora oggi studiati per la loro profondità e chiarezza dottrinale.

Tra i suoi scritti più noti vi sono i “Commentarii in Lucam” (Commentari su Luca) e le lettere teologiche che furono fondamentali per la formulazione della cristologia ortodossa.

Morte e Canonizzazione

San Cirillo morì il 27 giugno 444. Fu canonizzato e dichiarato dottore della Chiesa per il suo contributo alla teologia cristiana e per la sua indefessa difesa dell’ortodossia.