San Alessio di Roma Santo del giorno per il 17 luglio
San Alessio di Roma
Santo del giorno per il 17 luglio
Sant’Alessio, nato a Roma nel IV secolo, era l’unico figlio di genitori preminenti tra i nobili romani per la loro virtù e la loro grande ricchezza.
Erano particolarmente noti per il loro elemosina; ogni giorno venivano preparati tre tavoli per tutti coloro che venivano per l’assistenza: pellegrini, poveri e malati. Il loro figlio, frutto delle loro preghiere, si sposò con splendide feste a una nobile giovane donna della famiglia imperiale, ma nella sua prima notte di nozze, per speciale ispirazione di Dio, lasciò segretamente Roma, desiderando una solitudine dove potesse servire Dio solo.
Andò a Edessa, nel lontano Oriente, diede via tutto ciò che aveva portato con sé, contenta in seguito di vivere con l’elemosina alla porta della chiesa di Nostra Signora in quella città. La sua famiglia, nel dolore più profondo, non riusciva a capire il mistero della sua scomparsa,
Accadde che i servi di San Alessio, che suo padre aveva mandato in cerca di lui, arrivarono a Edessa e, vedendolo tra i poveri all’ingresso della chiesa della Madonna, gli diede un’elemosina, senza riconoscerlo.
Allora l’uomo di Dio, rallegrandosi, disse: Ti ringrazio, Signore, che mi hai chiamato e mi hai concesso di ricevere per il nome del tuo nome un’elemosina dai miei schiavi. Degnati di compiere in me il lavoro che hai iniziato.
Dopo diciassette anni trascorsi nel portico della chiesa, quando la sua santità fu miracolosamente confermata dalla Beata Vergine, parlando attraverso la Sua immagine ad un ufficiale della chiesa, San Alessio cercò ancora una volta l’oscurità per fuga.
Sulla via di Tarsus, i venti contrari portarono la sua nave a Roma. Lì nessuno riconobbe, in questo mendicante pallido e sbrindellato, l’erede della casa più nobile di Roma, nemmeno i suoi dolorosi genitori, che avevano invano mandato in tutto il mondo alla sua ricerca.
Dalla carità di suo padre, San Alessio chiese un misero rifugio nel suo palazzo, sotto una scala, con i resti del suo tavolo come cibo. Lì trascorse altri diciassette anni, sopportando con pazienza la beffa e il cattivo uso dei suoi stessi servitori, e assistendo quotidianamente al dolore ancora inconsolabile della moglie e dei genitori.
Alla fine, quando la morte ebbe finito questo crudele martirio, nell’anno 404 impararono troppo tardi, chi era che avevano inconsapevolmente protetto. Una voce è stata ascoltata da tutti i presenti alla messa del Papa, dicendo: Cerca l’uomo di Dio, pregherà per Roma, e il Signore sarà favorevole ad esso; morirà venerdì.
Tutta la città si è impegnata invano a trovare questo santo sconosciuto. Ma Dio aveva comandato ad Alessio stesso di scrivere la sua storia di vita e firmarla, in questo modo Egli stesso confermò la santità del suo servo, quando fu trovato senza vita nella sua ritirata, tenendo in mano quel documento.
Il Papa lesse ad alta voce ciò che era scritto sulla pergamena del Santo, e ovunque a Roma c’era un singolo grido di ammirazione, impossibile da descrivere. La casa del padre di Alessio Eufemia fu successivamente trasformata in una chiesa dedicata a San Alessio.
Riflessione: dobbiamo essere sempre pronti a sacrificare i nostri più cari e migliori affetti naturali in obbedienza alla chiamata del nostro Padre celeste. Non chiamare nessuno tuo padre sulla terra, perché uno è il tuo Padre celeste. (Matteo 23: 9) Nostro Signore ci ha insegnato questo non solo con le parole, ma con il Suo esempio e con quello dei Suoi Santi.
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