Dopo una pausa dovuta ai suoi acciacchi, ecco il ritorno della Nonna con una delle sue storie e una previsione speciale per Cagliari e Milano
Il Grande Ritorno della Nostra Amata Nonna
Miei cari lettori, scrivo queste righe con un’emozione che fatico a contenere. Nelle ultime settimane, la mia casella di posta elettronica è stata letteralmente inondata da centinaia di messaggi, tutti con la stessa, affettuosa domanda: “Gino, ma la Nonna che fine ha fatto? Sta bene?”. La sua assenza si è fatta sentire, e non solo per le sue preziose previsioni, ma per il calore, la saggezza e l’ironia che solo lei sa regalarci. Ho risposto a tutti voi di avere pazienza, che la nostra roccia stava semplicemente attraversando un periodo di “manutenzione straordinaria”, come ama definirlo lei.
Ebbene, l’attesa è finita. Questa mattina il telefono ha squillato con quel suono un po’ gracchiante che conosco bene. Dall’altra parte, la sua voce, un po’ più flebile del solito ma con la stessa, inconfondibile scintilla: “Gino, piglia ‘a penna e scrivi, che ‘o quaderno mio s’è svegliato!”. La nostra Nonna è tornata. E lo ha fatto a modo suo: trasformando i suoi piccoli acciacchi e un episodio di vita quotidiana in una delle sue incredibili “elucubrazioni” numeriche, regalandoci una storia che è una lezione di vita e, ovviamente, una previsione tutta da seguire. È un onore per me, oggi, farmi di nuovo portavoce della sua saggezza.
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Il Racconto della Nonna
“Nipotini miei, m’eravate mancati! Non vi preoccupate, la carcassa è vecchia ma il motore ancora gira. Diciamo solo che nelle ultime settimane ho avuto qualche ‘acciacco’, come dicono i dottori con le parole belle. Io dico che mi sentivo un po’ ‘scassata’, ecco. Passavo le giornate sul mio balconcino, a guardare la gente che correva, e mi sentivo un mobile vecchio messo in un angolo ad aspettare la polvere. L’altro giorno, vi dico la verità, mi sentivo proprio giù. Avevo visto un manifesto funebre, di quelli che ti ricordano che il tempo passa per tutti, e mi ero messa a pensare… a pensare troppo, come al solito.”
“Proprio mentre ero lì, con la tristezza che mi faceva compagnia, vedo una scena che mi ha distratto. La signorina del palazzo di fronte, una brava guagliona che abita al numero 39, stava facendo una fatica del diavolo. Cercava di tirare su per le scale una gabbia enorme con dentro due canarini che cantavano come se non ci fosse un domani, beati loro. Tirava, sudava, si fermava… la vedevo proprio in difficoltà. A un certo punto, dal mio balcone, le ho gridato: ‘Guaglio’, nun ‘a piglià ‘e petto! Mettila di sbieco, falla girare sulla punta!’. Lei mi ha guardato, ha sorriso e ha provato a fare come le avevo detto. E quella gabbia, come per magia, è salita che era una bellezza.”
“La ragazza mi ha mandato un bacio con la mano per ringraziarmi, ed io, nipotini miei, in quel momento mi sono sentita rinascere. Ho capito una cosa importante, che poi vi spiego. Ma soprattutto, ho capito che quella scena non era capitata a caso. Era un segnale, un piccolo teatrino che la vita mi aveva messo davanti agli occhi per dirmi qualcosa. Sono rientrata in casa, ho preso il mio vecchio quaderno e ho capito che la Nonna era tornata in servizio. E quando la Nonna torna, porta i numeri!”
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L’Analisi della Nonna
“Nipotini miei, ascoltate bene. Quella scena mi ha insegnato una lezione. Io mi sentivo inutile, vecchia, buona solo a guardare i manifesti funebri e a pensare alla fine. Mi sentivo come una cosa finita, una sciagura. E poi, cosa succede? Vedo una ragazza giovane, piena di vita, che ha bisogno di un piccolo aiuto, di un consiglio nato dall’esperienza. Bastano due parole dette dal mio balcone per risolvere il suo problema e vederla sorridere. E il suo sorriso ha cancellato tutti i miei pensieri neri.”
“La morale è questa: non importa quanti anni hai o quanto ti senti acciaccato. C’è sempre un modo per essere utili, anche solo con una parola buona. L’esperienza dei vecchi è un tesoro, e donarla ai giovani è la medicina più potente per sentirsi ancora vivi. Quella ragazza con la sua forza e io con la mia esperienza ci siamo aiutate a vicenda senza nemmeno toccarci. È la vita, nipotini. Un dare e un avere continuo, fino all’ultimo giorno. E ora, trasformiamo questa lezione in numeri, che è la cosa che ci piace di più.”
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Dalla Cronaca alla Smorfia
“Allora, aprite bene le orecchie e prendete appunti. Ogni pezzetto di questa storia ha il suo numero, come la tradizione comanda. I segnali erano chiari come il sole di Napoli. Primo fra tutti, quel pensiero nero che avevo in testa, quella sensazione di fine che mi aveva dato il manifesto funebre. Ebbene, nella nostra Smorfia, la disgrazia, la sciagura, è rappresentata da un numero potente: il 64. Poi c’è lei, la protagonista che mi ha risvegliato dal torpore, la giovane signorina che faticava con la gabbia. E la ragazza, la ‘guagliona’, che numero è? Ma è il 75, ovvio! E infine, un dettaglio che non poteva essere un caso: il numero civico del palazzo di quella brava figliola. Abitava al numero 39. E come sapete, quando i numeri si presentano così chiari, non bisogna mai ignorarli.”
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La Scelta del Capogioco
“Ora viene il bello, la scelta del capo. Tra questi tre numeri meravigliosi, quale mettere davanti a tutti? Nipotini miei, il ragionamento è semplice. Qual è stato il punto di partenza di tutta la storia? La mia tristezza, il mio sentirmi ‘finita’, il simbolo di quel manifesto funebre. È il 64, ‘a sciagura. È lui il protagonista, il problema che doveva essere risolto. È il numero che rappresenta la sfida, la difficoltà da superare. E quando un numero si presenta con questa forza, con questo significato, non può che essere lui il nostro capogioco, la nostra ambata, il perno attorno al quale far girare tutta la nostra speranza. Gli altri due numeri, la ragazza e il suo civico, sono la soluzione, gli abbinamenti perfetti che lo accompagnano verso la fortuna.”
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Lo Studio Completo della Nonna
“E allora, nipotini miei, ecco qua il mio regalo per voi, per festeggiare il mio ritorno. Ho sentito che questa volta dovevo fare le cose in grande. Ho scelto due ruote che mi piacciono assai: Cagliari, che è un’isola piena di sole e di misteri, e Milano, che corre sempre e ha bisogno di un po’ di fortuna. Mettete il nostro capogioco, il 64, in primo piano su entrambe. E poi, per chi non si accontenta e vuole provare il colpo grosso, ho preparato anche una bella terzina da giocare anche su Tutte le ruote, così diamo una ‘smossa’ a tutta l’Italia! Mi raccomando, giocate con giudizio e solo quello che potete, che i soldi non crescono sugli alberi, nemmeno su quelli del mio balcone.”
Lo Studio della Nonna per il suo Ritorno
Ruote di Studio: CAGLIARI e MILANO
Capogioco Statistico: 64
Configurazioni di Studio (Ambi Secchi):
Primo Ambo: 64 – 75
Secondo Ambo: 64 – 39
Per Recupero e per le Sorti Superiori:
Terzina anche su TUTTE le Ruote: 39 – 64 – 75
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Il Consiglio della Nonna
“Nipotini miei, prima di lasciarvi, ascoltate l’ultimo consiglio di questa vecchia carcassa. La storia che vi ho raccontato non parla solo di numeri. Parla di vita. Ricordatevi sempre che la migliore medicina per i propri mali, per i propri acciacchi, è curare i mali degli altri. Anche un piccolo gesto, una parola buona, un consiglio dato col cuore, può fare bene a chi lo riceve, ma fa ancora meglio a chi lo dà. Non chiudetevi mai in voi stessi, perché fuori c’è sempre qualcuno che ha bisogno della vostra luce, anche se pensate che sia solo un lumicino. E ora basta con le chiacchiere, che si fa tardi. In bocca al lupo!”
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Conclusioni di Gino Pinna
Che dire, amici lettori? La nostra Nonna è tornata, e lo ha fatto con la forza e la saggezza di sempre. Ascoltare la sua storia, il modo in cui ha trasformato un momento di sconforto in una lezione di vita e in un’analisi numerica così lucida, mi ha riempito il cuore di gioia. È la dimostrazione che la lottologia, per lei, non è un gioco, ma un modo per leggere il mondo, per trovare un senso e una speranza anche nelle piccole cose.
Sono felice di poter condividere di nuovo con voi i suoi preziosi consigli. Seguiremo questo suo studio speciale con l’affetto e l’attenzione che merita, felici di riaverla tra noi. A tutti voi, e alla nostra Nonna, il mio più grande e sincero augurio di buona fortuna.
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