I numeri nell’evolversi dei loro comportamenti seguono logiche a noi sconosciute, ma se questi comportamenti sono osservati nella loro interezza, è facile rendersi conto che, alla lunga, ogni ritardo, ogni frequenza, insomma ogni situazione statisticamente esposta, tende a raggiungere un riequilibrio statistico.
In altri termini la frequenza media, il ritardo medio, per ogni osservazione analitica messa in atto, tende nel tempo a raggiungere il valore medio teorico di appartenenza.
Tutto questo, naturalmente, è osservabile e verificabile su un campione statistico abbastanza ampio da permetterlo, mentre per osservazioni su frazioni di tempo ridotte è facile riscontrare situazioni non in equilibrio statistico e, pertanto, statisticamente esposte.
A titolo di esempio prendiamo in considerazione gli ultimi 450 concorsi del lotto su tutte le ruote.
In teoria, seguendo le leggi probabilistiche, in quest’arco temporale ciascuno dei 90 numeri, per ciascuna delle 10 ruote, sarebbe dovuto presentarsi per 25 volte e, nel complesso delle 10 ruote, per 250 volte.
Nella realtà delle cose, in altre parole esaminando la statistica reale, il comportamento tenuto dai numeri non ha mantenuto le attese teoriche, facendo registrare, per alcuni sotto frequenze, per altri sortite superiori alle attese e, conseguentemente, ritardi più alti o inferiori alla media teorica. Mentre una parte dei numeri ha avuto modo di riflettere la teoria.
Alcuni studiosi fondano le loro analisi investigative considerando quei numeri che stanno producendo, nell’arco temporale in esame, situazioni di superfrequenza o di sottofrequenza, sapendo bene che per le leggi del riequilibrio queste tenderanno a tornare nella loro media teorica.
Un aspetto, però, a nostro avviso trascurato è proprio quello riguardante l’osservazione di quei numeri statisticamente “stabili” nel periodo osservato, perché è facile supporre che alcuni di loro tenderanno a rompere “l’equilibrio” acquisito, dando modo di creare nuove situazioni di sotto o super frequenza.
L’ideale sarebbe di poter disporre di un unico grande ciclo, suddiviso a sua volta in cicli di grandezza minore, e questi a loro volta divisi in cicli minori che a loro volta contenessero altri cicli.
Una sorta di “piramide ciclica” dove l’analisi e i dati riscontrabili dal ciclo superiore d’appartenenza, si rapporti ai suoi cicli inferiori e così via sino all’ultimo gradino della “piramide ciclica”.
Pensiamo che attraverso un software adatto, ancora tecnicamente non disponibile, sia possibile individuare quei sotto cicli che, a parità di livello ciclico, indichino le situazioni statisticamente esposte migliori, favorendo comprensioni al momento ignote, ma facilmente individuabili se conosciute.
Un argomento questo che ci proponiamo di sottoporre ai nostri amici programmatori.
Indicazioni di gioco a iniziare dall’estrazione del lotto del 11/07/2013
Napoli e Venezia per estratto 58
Bari e Cagliari per estratto 77
Tutte ambo secco 58.77