Il Quaderno della Nonna e L’Ambo Secco a Torino

Un viaggio tra i ricordi e la cabala: la Nonna analizza l’estrazione piemontese e ci regala un ambo secco a Torino per sognare


Le Previsioni della Nonna e Ambo Secco a Torino

C’è un momento preciso della giornata in cui il mondo fuori smette di correre, e il tempo sembra riavvolgersi su se stesso, come un gomitolo di lana caduto dal cesto. È quel momento in cui varco la soglia di casa della Nonna. Oggi pomeriggio, il cielo sopra la città era di quel grigio plumbeo che promette pioggia, e il vento fischiava tra i palazzi moderni portando con sé l’odore dell’asfalto bagnato. Ma appena ho girato la chiave nella serratura pesante del portone di legno massiccio, tutto è cambiato.

Il profumo. È sempre la prima cosa che ti accoglie qui. Non è un odore qualunque; è una sinfonia olfattiva che ti entra nel naso e ti arriva dritto al cuore. Oggi c’era una nota dominante di sugo che “pippia” sul fuoco basso da ore, mescolata all’aroma tostato del caffè che non manca mai e a quella scia leggera di talco e lavanda che accompagna la Nonna ovunque vada. «Sei tu, Gino?» ha chiamato la sua voce dalla cucina, ferma e squillante nonostante gli anni. Non c’è bisogno di citofonare, lei lo sente quando arrivo. Dice che i miei passi sulle scale hanno un ritmo diverso, “il ritmo di chi ha sempre fame”, scherza lei.

L’ho trovata seduta al suo posto d’onore, la grande poltrona di velluto color verde bottiglia, ormai liscia sui braccioli per via delle migliaia di carezze ricevute dalle sue mani nel corso dei decenni. Indossava il suo scialle preferito, quello di lana grossa color panna, e i suoi occhiali dalla montatura spessa erano appoggiati sulla punta del naso. «Chiudi svelto, che entra l’umidità e mi fa dolere le ossa!» mi ha rimproverato bonariamente, indicandomi lo sgabello impagliato che tiene sempre libero per me. Ma nei suoi occhi, quegli occhi scuri e profondi che hanno visto guerre, nascite e troppe estrazioni del Lotto per poterle contare, c’era quella scintilla accogliente che mi fa sentire, ogni volta, il nipote prediletto.

«Hai visto cos’è successo a Torino, Gino?» mi ha chiesto a bruciapelo, mentre mi porgeva una tazzina di caffè bollente con il bordo dorato sbeccato. «Hanno fatto un pasticcio, nipotino mio. Un vero pasticcio. Quei numeri lì… il 23, il 39, il 41, il 14 e il 75… non sono usciti per caso. Stanno litigando tra loro.»Previsioni Lotto, Numeri della Nonna, Smorfia Napoletana, Torino, Ambo Secco, LottoGazzetta, Cabala

Il Segreto del Quaderno

La Nonna ha posato il lavoro a maglia nel cesto accanto a lei e si è alzata con quella lentezza solenne che impone rispetto. Si è diretta verso la vecchia credenza in noce scuro, quella che domina il salotto, e ha aperto il cassetto centrale. Il cigolio dei cardini è stato come l’apertura di un sipario. Da lì dentro, tra mazzetti di santini, vecchie bollette e foto in bianco e nero, ha estratto Il Quaderno.

Dovete sapere, cari lettori di LottoGazzetta, che questo non è un semplice blocco appunti. È la memoria storica della nostra famiglia e, oserei dire, della fortuna stessa. La copertina rigida, un tempo nera lucida, è ora opaca e segnata da graffi che sembrano mappe geografiche. Le pagine sono gonfie di umidità e ingiallite ai bordi, fragili come foglie secche autunnali. Dentro, la calligrafia della Nonna cambia con il passare degli anni: le prime pagine, scritte negli anni ’50, hanno una grafia elegante, sottile, tracciata con la stilografica; le ultime, quelle di oggi, sono scritte con una matita morbida, con lettere più grandi e tremolanti, ma incise con una pressione che denota una certezza incrollabile.

«Vedi qui?» ha detto aprendo il quaderno con delicatezza, come se stesse maneggiando una reliquia sacra. «Tanti anni fa, una vicina di casa che veniva da Napoli mi insegnò che i numeri non sono freddi calcoli. I numeri hanno un’anima, un carattere. Si amano, si odiano, si sposano e a volte si tradiscono.» Ha fatto scorrere l’indice nodoso sulla pagina bianca, dove aveva già trascritto l’estrazione di Torino. «Oggi useremo il metodo della “Distanza Pacificatrice”. Perché quando c’è troppa confusione sulla ruota, come è successo martedì, bisogna trovare i numeri che portano la pace.»

Il quaderno profuma di carta vecchia e di speranze, alcune realizzate, altre rimandate. Ogni annotazione a margine (“Vinto ambo nel ’82”, “Uscito il ritardatario dopo la nevicata del ’91”) è un sigillo di garanzia. La Nonna non si fida dei computer, né tantomeno delle “macchinette” moderne. Lei si fida solo dell’inchiostro, della carta e dell’istinto.Previsioni Lotto, Numeri della Nonna, Smorfia Napoletana, Torino, Ambo Secco, LottoGazzetta, Cabala

La Smorfia della Nonna: L’Analisi di Torino

Ora, nipotini, mettetevi comodi, perché l’analisi che la Nonna ha fatto dell’estrazione di Torino merita di essere raccontata punto per punto. Non si è limitata a leggere i numeri; li ha vissuti, li ha interpretati attraverso la lente della Smorfia e della saggezza popolare. Ha preso la matita e ha iniziato a cerchiare i numeri estratti, scuotendo la testa e borbottando tra sé e sé.

23: Lo Scemo che fa dispetti

«Cominciamo dal 23,» ha esordito la Nonna, picchiettando sulla cifra. «Nella Smorfia è Lo Scemo. Ma non pensate allo scemo cattivo, pensate a quello che fa confusione, che ride quando non deve, che inciampa e fa cadere i piatti. Quando il 23 esce come primo estratto, vuol dire che l’estrazione inizia “storta”. È un numero che porta disordine, che mescola le carte in tavola. A Torino, il 23 ha aperto la porta lasciando entrare uno spiffero di follia.» Mi ha guardato da sopra gli occhiali: «Ti ricordi del povero Tonio, quello che abitava giù al paese? Ecco, il 23 è come lui quando cercava di dirigere il traffico nella piazza il giorno di mercato: un gran caos, ma nessuno riusciva ad arrabbiarsi davvero.»

39 e 41: La Corda e il Coltello

Poi il dito della Nonna si è spostato sulla coppia centrale, e la sua espressione si è fatta più grave. «Qui sta il guaio, Gino. Guarda bene. Abbiamo il 39 e il 41 vicini. Il 39 è La Corda al Collo, un numero che soffoca, che stringe, che rappresenta le preoccupazioni che non ti fanno dormire la notte. È un numero pesante, scuro.»

Ha fatto una pausa teatrale, sorseggiando il caffè ormai tiepido. «Ma subito dopo, vedi chi c’è? Il 41. Il Coltello. E cosa fa il coltello quando trova una corda? La taglia! Ecco il segno, nipotino! Questa estrazione ci sta dicendo che è arrivato il momento di tagliare con il passato, di liberarsi da un peso. Il 41 è uscito proprio per liberare il 39. È un atto di forza, una liberazione violenta ma necessaria. La Nonna dice sempre: “Meglio un taglio netto che sfilacciarsi piano piano”.»Previsioni Lotto, Numeri della Nonna, Smorfia Napoletana, Torino, Ambo Secco, LottoGazzetta, Cabala

14: L’Ubriaco che barcolla

«E dopo tutto questo trambusto, chi arriva? Il 14, L’Ubriaco.» La Nonna ha sorriso scuotendo la testa. «Poverino, il 14 non sa dove andare. Barcolla tra il taglio del coltello e l’ultimo numero. L’Ubriaco è un numero instabile per eccellenza, non ci si può fidare di lui da solo. Se lo giochi da solo, ti tradisce. Ha bisogno di una spalla, di qualcuno che lo sorregga e lo porti a casa. A Torino il 14 si sente perso, gira a vuoto.»

75: Pulcinella chiude la scena

«Infine, il 75. Pulcinella. La maschera, l’inganno, ma anche l’allegria amara. Che ci fa Pulcinella dopo l’Ubriaco? Fanno festa insieme! Ma è una festa disordinata. Il 23 ha aperto col caos, il 75 chiude con la farsa. Tutta questa estrazione di Torino, Gino mio, è un teatro. È una commedia dove i personaggi corrono da una parte all’altra.»

La Nonna ha chiuso il quaderno per un istante, tenendo il segno col dito. «C’è troppo rumore su questa ruota. Lo Scemo, l’Ubriaco, Pulcinella… gridano troppo. E quando c’è troppo chiasso, la Fortuna si tappa le orecchie e scappa via. Noi dobbiamo richiamarla col silenzio e con l’ordine.»

L’Ambo Secco: Il Ritorno dell’Ordine

Ecco che entra in gioco la saggezza secolare racchiusa in quel quaderno. Per trasformare questo “teatro” in una vincita, la Nonna deve applicare la sua logica ferrea. «Per mettere a posto l’Ubriaco (14) e calmare lo Scemo (23), ci vuole autorità. Ci vuole qualcosa che zittisca tutti.»

Ha ripreso la matita e ha scritto due numeri su un pezzetto di carta, calcando così forte da quasi bucare il foglio. «Ascolta bene, Gino. Il primo numero che dobbiamo giocare nasce dal bisogno di curare l’Ubriaco. Cosa si dà a chi ha bevuto troppo per farlo stare meglio, o meglio, cosa beve l’Ubriaco quando vuole bere bene? Il 45. Il Buon Vino. Ma il 45 nella cabala della Nonna non è solo il vino, è anche la “cura del simile”. Inoltre, guarda la matematica: 14 (l’ubriaco) più 31 (il padrone di casa, che manca) ci porta verso il 45. Il 45 è un numero solido, rotondo, è la metà della perfezione. Mette pace.»

«Ma il vero segreto,» ha sussurrato abbassando la voce, come se avesse paura che i muri potessero sentire e rubare la previsione, «è il secondo numero. Per fermare il Coltello (41) e zittire Pulcinella (75), c’è solo un numero. Il Re di tutti i numeri. Quello che quando esce, tutti gli altri si inchinano.»

Mi ha guardato dritto negli occhi: «La Paura. Il 90. Perché, nipotino mio, “La paura fa novanta” non è solo un detto. È una legge fisica del Lotto. Dopo tutto questo disordine, dopo i tagli e le risate sguaiate, deve arrivare il silenzio della Paura. Il 90 rimetterà tutti in riga. Il 90 è la somma perfetta, è la chiusura del cerchio. L’Ubriaco (14) di fronte al 90 smette di barcollare. Il Coltello (41) di fronte al 90 smette di tagliare. È l’autorità assoluta.»

Quindi l’ambo nasce da questa storia: il caos che viene sedato dall’autorità. Il 45 e il 90. Due giganti che camminano a braccetto sulla ruota di Torino per riportare la calma… e si spera, portare qualche soldino nelle tasche dei miei nipotini.Previsioni Lotto, Numeri della Nonna, Smorfia Napoletana, Torino, Ambo Secco, LottoGazzetta, Cabala

Il Consiglio della Nonna (Previsione)

La Nonna ha strappato il foglietto dal quaderno e me lo ha messo in mano, chiudendo le mie dita intorno alla carta. «Tienilo stretto. E dì ai tuoi lettori di essere prudenti. Il gioco è bello finché è un gioco. Non voglio vedere facce tristi se non esce, ma voglio vedere sorrisi se vinciamo. Si gioca quello che si ha in tasca per il caffè, non quello che serve per il pane.»

Ecco, nipotini, la previsione ufficiale, trascritta esattamente come appare sul Quaderno dei Segreti, con tanto di raccomandazioni scritte a margine in rosso:

👵 Il Regalo della Nonna

(Dal “Quaderno dei Segreti”, per l’estrazione del [DATA])

Ruota Secca: TORINO

L’Ambo della Pace

45 – 90

(Da giocare anche su TUTTE e NAZIONALE per recupero spese)


“Nipotini miei, ricordatevi sempre:
Giocate poco, che la fortuna è cieca ma la sfortuna ci vede benissimo!
Un euro basta per sognare, due sono troppi, tre sono vizio.”

Riflessioni

Il pomeriggio è scivolato via così, tra un calcolo cabalistico e un ricordo di gioventù. Fuori ha iniziato a piovere, quelle gocce pesanti che battono sui vetri come dita impazienti, ma dentro la cucina della Nonna il tempo era ancora sospeso. Prima di lasciarmi andare, la Nonna ha insistito per darmi un altro biscotto, “per la strada”, anche se la mia macchina era parcheggiata proprio sotto casa. «Prendi, prendi, che ti vedo sciupato,» mi ha detto infilandomi in tasca un dolcetto avvolto in un tovagliolo di carta.

Mentre scendevo le scale, sentivo ancora il calore delle sue parole e la certezza granitica di quei due numeri: 45 e 90. Non so se usciranno al primo colpo, la Nonna dice che i numeri hanno i loro tempi e non guardano l’orologio come facciamo noi. Ma so che sono numeri scelti con amore, con cura e con quella saggezza antica che non si trova su Internet, ma solo nel cuore di chi ha vissuto tanto.

Provateci, nipotini. Magari questo è il momento giusto in cui la confusione di Torino si trasforma in una splendida vincita. E se vincete, ricordatevi di chi vi ha dato i numeri: non servono regali, alla Nonna basta sapere che avete sorriso. Ma se proprio volete, portatele un pacchetto di caffè buono, che quello non lo rifiuta mai.

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A cura di Gino Pinna

La passione per i numeri e per le storie che essi nascondono è una fiamma che per Gino Pinna si accende molto presto. La sua avventura nel mondo della lottologia inizia ufficialmente nel 1989, quando il suo talento lo porta a entrare nelle redazioni di testate storiche del settore come "la Schedina" e "la Settimana del Lotto". In un ambiente così competitivo, la sua profonda comprensione delle dinamiche del gioco e la sua innata capacità analitica emergono con una rapidità sorprendente. In pochi mesi, brucia le tappe e viene promosso alla prestigiosa carica di Direttore Tecnico, un ruolo che gli permette di affinare le sue competenze e di diventare un punto di riferimento per migliaia di lettori. Spinto da una visione imprenditoriale e dal desiderio di creare un dialogo ancora più diretto con gli appassionati, dopo un paio d'anni compie il grande passo: diventa editore di se stesso, fondando testate che hanno fatto la storia del settore e che ancora oggi sono nel cuore di molti, come "Lotto Gazzetta" e il mensile "Lotto Gazzetta Mese". Dopo aver guidato con successo il mondo dell'editoria cartacea, vicende familiari lo portano a una scelta difficile ma necessaria: lasciare la carta stampata per abbracciare una nuova, grande avventura. Nasce così Lottogazzetta.it, l'eredità digitale di un'esperienza ultra trentennale, un progetto ambizioso creato per un unico, grande scopo: offrire a tutti, neofiti e veterani, gli strumenti per affrontare il mondo del Lotto, 10eLotto e SuperEnalotto con intelligenza, strategia e consapevolezza. Oggi, attraverso il sito, Gino mette a disposizione il suo immenso bagaglio di conoscenze, esplorando ogni singolo aspetto del gioco: dalla statistica più rigorosa alla saggezza popolare della Smorfia, dallo sviluppo di metodi inediti alla creazione di sistemi complessi, dall'interpretazione dei sogni allo studio affascinante del rapporto tra Astrologia e Numerologia. Un punto di riferimento completo, nato da una vita dedicata a svelare i segreti della fortuna.

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