Lotto: un centenario che va e un altro che viene
Si sono da poco spenti gli echi di vincite inattese che, purtroppo, non tutti hanno avuto la possibilità di fare, perché ci troviamo in un Italia che viaggia a ritmi differenti, in seguito a decisioni prese dai singoli amministratori dello Stato.
Se da una parte il Governo ha emesso ordinanze valide per tutto il territorio Nazionale, Presidenti di regioni e Sindaci hanno emesso, le loro, di ordinanze.
Non ci interessano in alcun modo le polemiche tra lo Stato e i suoi Sottoposti, ma queste decisioni indipendenti, di fatto, non hanno concesso a buona parte dei giocatori di centrare un obiettivo che era ampiamente alla loro portata.
Ci riferiamo alla sortita dell’ultra centenario 22 nella ruota di Palermo che alla 186° estrazione, finalmente, è riuscito a trovare un “semaforo verde” e vedere la luce fuori dall’urna.
L’uscita del 22 era attesa da tutti i “ritardisti”, ossia quelli che giocano sui numeri centenari, ma le varie ordinanze e le paure del contagio non hanno permesso a chi voleva giocarlo di poterlo fare.
Da più parti si sente dire che il 22 siciliano ha fatto saltare il banco, ma è un eufemismo che nasconde una verità diversa e che non corrisponde alla realtà.
Il banco non è affatto saltato perché le giocate sono state poche. Basti pensare che soltanto circa il 10% dei giocatori abituali ha avuto l’ardire di andare a giocare, e di questi non di certo tutti hanno puntato sul 22 di Palermo.
La concomitanza, poi, dell’uscita contemporanea del numero 90 ha, è vero, fatto registrare vincite più sostanziose per i più “temerari”, ma è quasi sembrata una presa in giro per quanti, impossibilitati al gioco, sono restati con l’amaro in bocca.
Non vogliamo pensare male, tuttavia qualche dubbio a qualcuno è venuto, ed ora, privati di una ghiotta possibilità, ci si trova a ripartire con un gioco che non ha più le stesse aspettative di prima.
Ci domandiamo in quanti, prima della chiusura delle ricevitorie, stavano inseguendo il 22 di Palermo, impegnandosi finanziariamente con le loro risorse, nella speranza se non altro di recuperare, se non proprio tutto, almeno parte del capitale sin lì investito.
Una possibilità negata che “sembra” dettata soltanto dal caso, e al quale tutti indistintamente dobbiamo sottostare, ma che rabbia, che delusione, che sconforto assistere, inermi, a questo insuccesso non voluto dai giocatori.
Già si parla di un altro centenario, ed esattamente del 38 di Genova che, dopo il sorteggio tenuto sabato scorso, 9 maggio 2020, ha toccato il consistente ritardo di 141 concorsi.
Certo ancora ben lontano dai 186 turni del 22 di Palermo, ma il “caso” è lì in agguato che aspetta e che invoglia il giocatore sconfortato, a tentare la sorte con il centenario di turno.
Una speranza che è la molla naturale che spinge ogni giocatore abituale, e alla quale non può sottrarsi, perché giocando soddisfa la sua smania del rischio, ma che nella realtà alimenta l’illusione di poter sfruttare questo a proprio vantaggio.
Forse il 38 di Genova non raggiungerà mai i traguardi del 22 siciliano, e forse la sua comparsa potrebbe già essere prossima, ed è per questo che è meglio non essere del tutto impreparati.
Suggeriamo una cinquina per tutte le sorti che vede il 38 come capogioco, “legato” ai quattro numeri che, nella sua storia, hanno fornito il maggior numero di ambi.
Genova 38.3.40.72.84