Le Storie del Lotto tra Guerra e Speranza
Le Storie del Lotto tra Guerra e Speranza
Ecco alcuni fatti curiosi e storie realmente accadute riguardanti il gioco del Lotto, in particolare tra il 1939 e il 1946, un periodo segnato dalla Seconda Guerra Mondiale e dai primi anni del dopoguerra. Questo arco di tempo ha visto eventi straordinari che hanno influenzato anche il mondo del Lotto in modi unici.
Il blocco del Lotto durante la Seconda Guerra Mondiale
Con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, molte attività economiche e sociali furono sospese, incluso il gioco del Lotto. Nel 1940, il governo italiano decise di sospendere temporaneamente le estrazioni del Lotto per limitare le attività non essenziali e concentrare risorse sullo sforzo bellico.
Tuttavia, il gioco del Lotto era una tradizione consolidata, e molti giocatori si trovavano disorientati senza le estrazioni settimanali. La sospensione durò per diversi anni, con solo alcune estrazioni limitate durante il conflitto.
La famosa estrazione del “numero 90” nel 1946
Subito dopo la fine della guerra, nel 1946, si verificò un fenomeno piuttosto strano su alcune ruote, con l’uscita del numero 90 in modo ripetuto. Questo numero è uno dei più amati dai giocatori italiani, associato alla “paura” nella smorfia napoletana, e la sua ricorrente apparizione fu interpretata come un simbolo di speranza e fine delle sofferenze.
La continua uscita del numero 90 portò molti giocatori a vedere in questo numero un segno fortunato, e ci fu un aumento significativo delle giocate su di esso.
La “Febbre del Lotto” del 1945
Dopo anni di privazioni e difficoltà economiche, nel 1945, con la riapertura delle estrazioni, scoppiò una vera e propria “febbre del Lotto”. Dopo la lunga sospensione, moltissimi italiani si riversarono nelle ricevitorie, sperando in una vincita che potesse aiutarli a ricostruire le proprie vite.
In molte città, si formarono lunghe code di giocatori, al punto che alcuni giornali dell’epoca riportano testimonianze di persone che passavano la notte fuori dalle ricevitorie per essere sicure di poter piazzare la loro giocata il giorno seguente.
La “fortuna” delle città liberate
Un altro evento curioso è legato all’uscita di numeri particolari nelle ruote delle città a mano a mano che venivano liberate dalle truppe alleate. Ad esempio, quando Roma fu liberata nel 1944, si verificarono uscite insolite sulla ruota della Capitale, con sequenze numeriche considerate di buon auspicio.
Alcuni numeri ricorrenti su queste ruote furono interpretati dai giocatori come “segni” della fine della guerra e della liberazione imminente per tutto il paese. Questo portò molti a giocare in base a eventi storici e fatti legati alla guerra.
L’apparizione di numeri legati alla Smorfia Napoletana nei giorni di bombardamenti
Durante il periodo bellico, la smorfia napoletana fu usata come strumento per interpretare gli eventi bellici. Molti giocatori giocavano numeri legati a simboli di guerra, come il numero 9 (“i soldi”, associato alla speranza di una vincita) o il numero 47 (“il morto”, dato l’alto rischio di bombardamenti).
In alcune città del sud, si diffuse la credenza che giocare i numeri associati alla paura e alla morte potesse allontanare la sfortuna, e questo portò a un aumento delle giocate su numeri specifici ogni volta che la situazione bellica peggiorava.
Il ritorno del Lotto come “simbolo di normalità” nel dopoguerra
Nel 1946, con la ripresa delle attività economiche, il Lotto divenne un simbolo della normalità ritrovata. Dopo anni di privazioni, il ritorno alle estrazioni del Lotto fu accolto con entusiasmo dalla popolazione. Giocare divenne quasi un rituale di rinascita, un modo per esorcizzare le difficoltà del passato.
La popolazione italiana, stremata dalla guerra, trovò conforto nel poter tornare a sognare con il gioco del Lotto.
Le giocate “patriottiche” durante la guerra
Durante la guerra, molti italiani fecero giocate “patriottiche” scegliendo numeri significativi legati agli avvenimenti politici e militari dell’epoca. Ad esempio, il numero 25 (associato alla liberazione d’Italia il 25 aprile) o il numero 43 (che simboleggia la speranza e la pace).
Queste giocate riflettevano il desiderio della popolazione di una rapida conclusione del conflitto e di una nuova era di pace.
La superstizione diffusa nei bunker
Durante i bombardamenti, molti italiani si rifugiavano nei bunker e nelle cantine, dove, per passare il tempo e combattere la paura, si giocava a interpretare i numeri tramite la smorfia. Ogni evento – un suono, un’ombra, una parola – diventava un simbolo da associare a un numero e quindi a una possibile vincita futura. Il gioco del Lotto, anche nei momenti più difficili, continuò a far parte della vita quotidiana, alimentando la speranza in un futuro migliore.
Sintesi
Tra il 1939 e il 1946, il gioco del Lotto non fu solo un passatempo, ma un simbolo di resistenza, speranza e normalità in un periodo storico difficilissimo. Anche nei momenti più bui, come durante la Seconda Guerra Mondiale, gli italiani trovarono conforto nei numeri e nelle interpretazioni della smorfia, mantenendo viva una tradizione che è ancora oggi radicata nella cultura popolare del paese.
Roma e Tutte
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