La Ruba Sogni del Lotto
La Signora in questione non è un personaggio inventato e appartenente al mondo della finzione, ma è reale e vive tra noi, e non ce ne è solo una, ma diverse.
Quella di cui parliamo l’ho scoperta diversi anni fa, quando ancora avevo tolto da poco i calzoncini corti, dentro una di quelle vecchie, e odoranti di passate stagioni, ricevitorie di una volta.
Indietro nel tempo
Di quelle di qualche lampadina da 20 candele, e dove la luce era la penombra che avvolgeva tutto, con il ricevitore seduto su una di quelle sedie uguali a tutte le altre, con quelle soprammaniche scure che avevano il compito di ridurre il logorio degli abiti sotto.
La coda, tanta gente in coda e che parlava. Del più, ma spesso era del meno e dei loro sogni, ma non quelli segreti, di quelli fatti di notte, o sentiti dire da parenti o conoscenti.
La Ruba Sogni del Lotto
Fu allora che mi accorsi di lei. Una bella signora, davvero bella, per i miei canoni potrei dire “proprio bona”, che ascoltava questi sogni e se li scriveva su di un quaderno (allora i miei occhi ci vedevano bene).
Tirava, poi, fuori da una sua borsa tutta imbellettata e piena di fronzoli multicolori che richiamavano l’allegria, e spostando quei suoi capelli biondi sul suo lato destro del volto, un libro dalla copertina sbiadita e stropicciata.
No, non era una smorfia. Così avevo prima creduto.
Un vero libro dei sogni
Era un vero e proprio libro dei sogni, dove si spiegavano i sogni. Lo so perché, vedendo che l’osservavo, mi spiegò che lì dentro erano racchiusi i sogni di tutti noi, e che ogni sogno aveva una sua interpretazione numerica.
Di numeri, però, manco l’ombra. Solo spiegazioni di sogni, ma lei sapeva.
Che Cabala
Sapeva che sognare di tradire il marito dava 82, che pestare merda invece 21, insomma una “Cabala Vivente”, che ascoltando gli altrui sogni, li faceva suoi e se li giocava al Lotto.
Proprio in quella ricevitoria dove andavo io, per conto della Signora Jole, la incontravo sovente, a spiare, a rubare quei sogni, interpretandoli con la consapevolezza di volere appropriarsi della fortuna di altri.
Lei c’è ancora, anche da voi
Ancora oggi, la Ruba Sogni va in giro nelle ricevitorie, con altri nomi, altri colori di capelli, bella o brutta, ma a rubare nei sogni degli altri, ascoltandoli, forse anche in alcuni casi, credo, vivendoli, e appropriarsene per qualche momento per giocarseli al Lotto.
E ora, ditemi voi. Poteva mancare una Ruba Sogni, in Lotto Gazzetta?
Non chiedetemi come, ma ci sono dei numeri… rubati…
Roma 53.03.17
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