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La regola Lotto del 90 di Suor Leopolda

Suor Leopolda non è una vera suora nel senso stretto del termine, perché non ha mai preso i voti, ma tutti nel rione di dove abita la chiamano così, per via della sua attitudine ad aiutare i bisognosi e di fare in parrocchia le veci di sagrestano.

Ci racconta che non si è mai sposata perché il suo Giorgietto è morto in guerra, in un campo di prigionia in Africa, e che quello era il suo unico amore a cui aveva giurato eterna fedeltà.

90 e non sentirli

Ora che ha i suoi 90 anni suonati non si lesina nello svolgere i soliti compiti in parrocchia, come preparare l’altare, disporre i fiori, preparare l’incenso e altre mille faccenduole che la impegnano tutto il giorno.

Suor Leopolda, preferiamo chiamarla anche noi così che non con il solo nome di battesimo, perché quella sua veste nera che indossa da tempo immemorabile, è il lutto mai smesso per il suo unico amore.

La scoperta del Lotto

È diventata da qualche anno patita del Lotto, così ci ha raccontato, da quando il suo Giorgetto apparsole in sogno le diede due numeri da giocare sulla ruota di Napoli.

Lei non sapeva nemmeno come si giocasse al Lotto, ma nel sogno Giorgietto era stato categorico, doveva giocarli e basta e senza dirli a nessuno.

Non sapendo come fare si recò in un tabaccaio della zona e aperto un fazzoletto che teneva arrotolato nel petto, tirò fuori 10 euro da quel piccolo tesoro che gli restava della sua misera pensione sociale.

Disse i numeri al tabaccaio e fece la sua puntata di ambo da 10 euro su Napoli.

La vincita

Fu solo qualche giorno dopo, in un nuovo sogno, che il suo amore le disse di andare a riscuotere.

Lei non pensava più alla giocata, tanto era occupata dalle cose che aveva da fare, ma non poteva dire di no al suo Giorgetto.

Recatasi in tabaccheria diede la giocata al gestore, che la mise dentro la macchinetta, che con suono allegro risultò vincente.

Suor Leopolda rimase incredula, ed anche se doveva aspettare qualche giorno a riscuotere, si rese conto che dall’aldilà Giorgietto la stava aiutando.

Credere o no?

Si confidò subito con il parroco, il quale incredulo anche lui, non riusciva credere a quello strano evento, ma i fatti erano lì e parlavano chiaro.

Disse a Suor Leopolda, semmai gli fosse tornato in sogno il suo Giorgetto, di dargli altri numeri, così che anche lui potesse credere.

Passarono delle settimane e finalmente, una notte, Suor Leopolda torno a sognare del suo unico amore, il quale, stavolta, non gli diede dei numeri, ma una cabala per ricavare numeri quando usciva il numero 90 a Napoli.

Le disse di non darla a nessuno, ma solo applicarla e di dare i numeri ricavati con la cabala a chi voleva lei.

La cabala applicata

Ieri mattina la siamo andata a trovare e ci ha dato i numeri da giocare, calcolati da Lei con la sua cabala, validi per una decina di colpi e per ciascuna delle 11 ruote, visto che il 90 è stato appena estratto su Napoli.

Le abbiamo chiesto della cabala, ma nei suoi occhi è apparso un netto rifiuto che ci ha fatto immediatamente desistere.

Ci ha comunque detto che per ogni ruota ci sono due numeri che vanno giocati per ambata, e che prima di giocare si deve fare una preghiera per il suo Giorgetto.