La leggenda del Gobbo di Borrello che faceva vincere al lotto
Il Gobbo Di Borrello è il nome di una leggenda popolare che narra di un uomo deforme e fortunato, che viveva nella contea di Borrello, entro i confini della città di Rosarno, in Calabria.
Secondo la leggenda, il Gobbo aveva il dono di far vincere al lotto chiunque lo toccasse o lo sfiorasse, anche involontariamente.
Per questo motivo, era molto ricercato e inseguito dai giocatori d’azzardo, che speravano di beneficiare della sua fortuna.
Le sue origini
La leggenda del Gobbo di Borrello ha origine nel XVIII secolo, quando la contea di Borrello era governata dalla famiglia Pignatelli, che ne aveva ereditato il feudo dal re Carlo III di Borbone.
La contea comprendeva il territorio dell’odierna Di Borrello, un comune fondato nel 1831 in onore del re Ferdinando I, che aveva promosso la bonifica delle paludi e lo sviluppo agricolo della zona.
La contea era anche vicina alla città storica di Rosarno, che era il sito della città greca di Medma, fondata nel VII secolo a.C.
In questo contesto, si dice che nascesse il Gobbo, il cui vero nome non è noto. Si racconta che fosse figlio di un povero contadino, che lo abbandonò in una chiesa per la vergogna della sua deformità.
Il Gobbo fu accolto e allevato da un frate, che gli insegnò a leggere e a scrivere, e gli trasmise la fede cristiana. Il Gobbo crebbe con un carattere buono e generoso, ma anche timido e solitario, a causa della sua bruttezza e della sua diversità.
La fortuna
Un giorno, il Gobbo si recò al mercato di Rosarno, per vendere le verdure che coltivava nel suo orto.
Mentre camminava tra la folla, inciampò e cadde, urtando involontariamente un uomo che stava giocando al lotto. L’uomo si arrabbiò e insultò il Gobbo, ma poi si accorse che i numeri che aveva giocato erano usciti.
Pensando che fosse merito del Gobbo, lo ringraziò e gli diede una parte della vincita. Il Gobbo, sorpreso e contento, accettò il denaro e tornò a casa.
La notizia si sparse presto tra i giocatori d’azzardo, che iniziarono a cercare il Gobbo per toccarlo o sfiorarlo, sperando di avere la stessa fortuna.
Il Gobbo, però, non gradiva queste attenzioni, e cercava di evitare il contatto con la gente, rifugiandosi spesso nella chiesa o nel convento dove era cresciuto.
Si dice che il Gobbo fosse anche un amico del frate che lo aveva allevato, e che gli suggerisse spesso dei numeri da giocare, che puntualmente uscivano.
Alcuni raccontano che il Gobbo fosse anche un benefattore, che donava parte delle sue vincite ai poveri e ai bisognosi.
Altri, invece, sostengono che il Gobbo era una vittima della sua stessa fortuna, che lo rendeva infelice e solo, e che lo portò a morire in miseria e dimenticato da tutti.
La leggenda
La leggenda del Gobbo di Borrello è ancora viva nella memoria e nella tradizione popolare, e ha ispirato diverse storie, e una di queste racconta la storia di un gobbo che si innamora di una bella ragazza, ma che viene tradito e ucciso da un malvivente.
Un’altra narra le vicende di un gobbo che fa vincere al lotto i suoi amici, ma che viene perseguitato da una banda di criminali.
La leggenda del Gobbo di Borrello è legata al gioco del lotto, che è molto praticato e seguito in Calabria. Si dice che il Gobbo sia uno dei simboli della fortuna, e che il suo numero sia il 66, che corrisponde alla smorfia napoletana.
Si dice anche che il Gobbo sia il protettore dei giocatori d’azzardo, e che interceda per loro presso la Provvidenza.
Per questo motivo, molti giocatori invocano il Gobbo prima di giocare, o portano con sé una sua immagine o una sua statuetta.
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Gobbo Di Borrello: La Storia E La Leggenda
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