Il Santo del Giorno del 28 agosto
Il Santo del Giorno del 28 agosto
Il Santo del Giorno si propone di essere una rassegna quotidiana sulla storia dei Santi, contenuti all’interno del Calendario Vaticano e custoditi nella memoria della Chiesa.
Narrazioni di maestri di vita cristiana di tutti i periodi storici che, come fari luminosi, illuminano e orientano il nostro cammino.
Il Santo del Giorno del 28 agosto
S. AGOSTINO
Vescovo e Dottore della Chiesa (354-430)
Il più grande dei Padri della Chiesa latina nacque a Tagaste in Numidia (Africa). Educato cristianamente dalla mamma Monica, Agostino, adolescente parte per Cartagine (370) dove il contatto con il pensiero pagano lo allontana dalla fede e gli apre la via scivolosa del peccato.
Anche la filosofia dei manichei, come ogni altra filosofia erronea, delude la sua anima assetata di verità e di amore. Dopo una triste esperienza di insegnamento, Agostino parte per Roma (383) e finalmente per Milano, alla ricerca di fama e di gloria.
A Milano lo raggiunge la mamma, la quale, dopo molte lacrime e preghiere per la sua conversione, ha la gioia di vederlo frequentare il Vescovo Ambrogio, e ritornare per opera di lui, alla fede cattolica. Il battesimo di Agostino (Pasqua 387) conclude il difficile itinerario verso la fede e inizia un’attività gigantesca.
Ritornato in Africa, Agostino è ordinato sacerdote (391) e nel 395, lo stesso Valeriano, Vescovo di Ippona gli conferisce la consacrazione episcopale, tenendoselo come coadiutore. A Valeriano, Agostino succede l’anno successivo, nel governo della diocesi, che si protrarrà fino alla morte, il 28 agosto del 430.
Per circa quarant’anni, Agostino è impegnato nello studio, nella predicazione del Vangelo, nel confutare gli eretici di diverse tendenze, nella guida della sua diocesi, nell’organizzazione della vita consacrata cui egli stesso dà una regola di vita, nella composizione delle sue opere, veri capolavori di teologia e di eloquenza.
Tra i suoi scritti eccellono le Confessioni, la sua autobiografia, la Città di Dio, che racchiude la sua visione cristiana della storia, e numerosi testi di illustrazione sul peccato e sulla grazia, contro l’eresia di Pelagio, e di istruzione al suo popolo.
Ma egli non è solo il Vescovo di Ippona e il genio che segna profondamente l’Occidente cristiano; egli è anche l’ispiratore di una forma di vita religiosa e l’autore della celebre “Regula ad servos Dei”, che sarà adottata come regola nel XII secolo dalla maggior parte dei Regolari. Ancora oggi, oltre agli Agostiniani propriamente detti, oltre ventimila religiosi seguono la sua “regola”. E’ il maggiore dei Padri della Chiesa e il primo dei quattro grandi dottori della Chiesa in Occidente. E’ il “dottore della grazia” e dell’amore di Dio.
Il Santo del Giorno del 28 agosto
S. ERMETE
Martire (epoca incerta)
Il suo nome ricorre in una passio apogrifa la quale fa di Alessandro il papa del tempo di Traiano e di Emidio il contemporaneo prefetto di Roma, convertito dal papa insieme con la moglie, i figli, la sorella Teodora e milleduecentocinquanta schiavi.
Traiano avutane notizia, avrebbe spedito a Roma Aureliano, il quale, fatto arrestare Emidio, lo consegnò al tribuno Quirino, che lo fece decapitare. Il corpo del martire, raccolto dalla sorella Teodora, fu deposto “in Salaria veteri, non longe ab urbe Roma sub die quinto kalendas septembris”. La passio non indica il nome del cimitero, ma il riferimento topografico è esatto.
Si identificarono due frammenti marmorei appartenenti ad un carme tramandatoci; il De Rossi lo pubblicò dicendolo di provenienza incerta, pur sospettando fosse stato tra l’Appia e la Latina.
Per Damaso, il martire non è di epoca recente. Poiché nell’epigramma manca il nome del martire, giustamente il Ferrua pensa vi fosse un sesto verso contenente la dedica di Damaso al martire. Egli fu sepolto a una quota del secondo piano del cimitero di Bassilla, dove il papa Pelagio I (579-90) “fecit cymiterium b. Hermetis martyris”. Si tratta della prima costruzione o di un restauro?
Il suo sepolcro venne più tardi localizzato sulla Salaria. Adriano I (772-95) restaurò la basilica presso la quale fiorì un monastero di S. Ermete. Al monastero appartenne l’oratorio in cui fu rinvenuta la sua immagine.
Nel 598 S. Gregorio Magno spedì brandea (reliquia di panni), che erano stati deposti sul sepolcro del martire Ermete, al vescovo Crisanto di Spoleto per la chiesa di S. Maria in Rieti; l’anno seguente, consentì che in Napoli venisse eretta una chiesa in onore dei SS. Ermete, Sebastiano, Ciriaco e Pancrazio; al suo tempo esisteva un monastero di Ermete in Sicilia e un altro in Sardegna.
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