Il santo del Giorno: 8 settembre
Il Santo del Giorno si propone di essere una rassegna quotidiana sulla storia dei Santi, contenuti all’interno del Calendario Vaticano e custoditi nella memoria della Chiesa.
Narrazioni di maestri di vita cristiana di tutti i periodi storici che, come fari luminosi, illuminano e orientano il nostro cammino.
Il Santo del giorno
8 Settembre
Nome: ADRIANO
S. ADRIANO di NICOMEDIA
Martire (III sec.)
Il martirologio Romano commemora alla data del 4 marzo Adriano martire di Nicomedia con altri ventitré compagni, i quali avrebbero subito il martirio al tempo di Diocleziano. Le loro reliquie in un primo tempo sarebbero state portate a Bisanzio, poi il corpo di Adriano sarebbe stato trasportato a Roma e la traslazione sarebbe stata festeggiata solennemente l’8 settembre.
Secondo la passio, Adriano era un ufficiale pagano dell’esercito imperiale che viveva a Nicomedia con la moglie cristiana di nome Natalia. In seguito al coraggio dimostrato da ventitré cristiani nel difendere la loro fede, si convertì al cristianesimo.
Arrestato, fu messo in prigione, dove fu visitato dalla moglie e da lei confortato e incoraggiato; morì in mezzo ad orribili tormenti. Era stato dato l’ordine di bruciare i suoi resti, ma una pioggia violentissima spense le fiamme.
Un cristiano di nome Eusebio mise il corpo in una barca e lo seppellì presso Bisanzio, in un luogo conosciuto con il nome di Argyropolis al tempo della redazione della passio. Natalia si stabilì accanto alla tomba del marito, dove più tardi morì e fu sepolta presso le sante reliquie. Secondo i Bollandisti questa traslazione fu introdotta per spiegare la commemorazione del martire a Roma l’8 settembre.
Papa Onorio I (625-638), adattando l’aula della Curia senatoriale, dedicò al martire una chiesa al Foro Romano, poi eretta in diaconia da Adriano I (772-795), ricordata dal Liber Pontificalis nella vita di Sergio I (687-701), il quale stabilì che la chiesa doveva essere il luogo di adunanza. Adriano e Natalia hanno avuto un vasto culto nell’antichità.
8 Settembre
Nome: NATIVITA’
NATIVITA’ DI MARIA SANTISSIMA
Nel Protovangelo di Giacomo (il testo è apogrifo, ma ha un suo valore) si legge la storia dei genitori di Maria. Un giorno, prima a Gioacchino che pascolava il gregge in solitudine, poi a Anna che viveva appartata in casa, apparve un angelo assicurandoli che presto avrebbero avuto una figlia singolare… la madre medesima del Messia venturo.
Essi avevano promesso al Signore che qualora fosse nato un figlio, questi sarebbe stato offerto a Lui. Così nacque la piccola, la quale a tre anni, fu condotta al tempio e ricevette il nome di Maria che vuol dire: “amata da Dio” e per i cristiani significa anche “la stella del mare”.
La storia di Maria di Nazaret è tra i più bei fatti della nostra tradizione cristiana. Maria, la giovane ebrea, viveva a Nazaret, quando l’angelo Gabriele le apparve e le disse che era la più benedetta di tutte le donne: era stata scelta per diventare madre del Figlio di Dio, il Messia atteso da Israele, il Salvatore del mondo.
Maria aveva accettato questo onore e aveva dato quella risposta che rimane un esempio per tutti i cristiani: “Io sono la serva del Signore; avvenga di me secondo la tua parola” (Lc 1,38). Ci voleva molto coraggio per accettare; rischiava di perdere la reputazione, la famiglia e l’amore di Giuseppe suo sposo.
Ma l’angelo aveva parlato anche a Giuseppe e anch’egli credette e prese con sé Maria la quale portava nel proprio grembo un bambino concepito per opera di Spirito Santo. Maria e Giuseppe si recarono a Betlemme per il censimento voluto dall’imperatore romano e a Betlemme nacque Gesù. La Madre di Gesù è la più alta fra tutte le donne. Vergine Immacolata fin dall’inizio.
E’ la donna più onorata della storia. I Vangeli ce la dipingono come umile, obbediente, candida e prudente nel momento dell’Annunciazione; profetessa nel “Magnificat”; generosa e gentile nella sua visita a Elisabetta; attenta e operativa a Cana. Madre a Betlemme e sul Calvario: madre dell’umanità e madre di Dio.
8 Settembre
Nome: SERGIO
S. SERGIO I
Papa (sec.VI)
Tra i Santi di questo giorno, dedicato alla Madonna, si trova il nome del primo Sergio Papa, vissuto nel VI secolo, ed eletto alla cattedra romana. Il pontificato era conteso tra due rivali, uno sostenuto dall’Esarca bizantino di Ravenna, l’altro appoggiato dal clero romano.
Per risolvere il caso, un’assemblea si riunì sul Palatino, presso il rappresentante dell’Imperatore di Bisanzio. Per la Cattedra di Pietro fu scelto il “rettore” del “titolo” di Santa Susanna, a Roma: uomo noto e apprezzato per la sua modestia e virtù. In tal modo, inaspettatamente, Sergio giunse sul trono pontificio.
Prima di diventare Pontefice, Sergio era stato membro di una Schola Cantorum, ed era quindi esperto nel canto liturgico e corale. Secondo la tradizione Sergio I sarebbe stato il Papa che introdusse, nella Messa, la preghiera dell’Agnus Dei. Sergio era venuto dalla Sicilia, discendente da una famiglia siriana stabilitasi a Palermo.
Il Papa Adeodato II lo aveva accolto tra il clero romano per il suo zelo e la sua saggezza. Eletto Papa non gli mancarono le difficoltà da parte dell’esarca di Ravenna. Ci fu, tra l’altro, l’antipatica questione di una forte somma d’oro, che il candidato sconfitto aveva promesso all’esarca in caso di elezione. Dopo molte proteste contro quel sacrilego pedaggio, Sergio I, per amore di pace, finì per accontentare il potente avversario.
Più tardi, le relazioni tra Roma e l’Impero bizantino, già compromesse, precipitarono, quando Giustiniano II chiese al Papa di approvare le decisioni del concilio detto Quinisexto, che voleva imporre anche in Occidente le norme di diritto canonico vigenti nell’Oriente. Questa volta Sergio I non cede alla richiesta, arbitraria e pericolosissima.
Tendeva infatti a sottomettere tutta l’organizzazione ecclesiastica al controllo politico degli Imperatori. Rappresaglie politiche furono minacciate al Papa, inerme, da parte del legato di Bisanzio. In difesa di Sergio I si levò allora il popolo di Roma. Se il rappresentante di Giustiniano II volle salva la vita, dovette rifugiarsi proprio presso il Papa, inflessibile contro i superbi, ma sempre paterno, anche verso i nemici!
I numeri di oggi sono:
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