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Il Santo del Giorno: 28 gennaio

Il Santo del Giorno si propone di essere una rassegna quotidiana sulla storia dei Santi, contenuti all’interno del Calendario Vaticano e custoditi nella memoria della Chiesa.

Narrazioni di maestri di vita cristiana di tutti i periodi storici che, come fari luminosi, illuminano e orientano il nostro cammino.

Il Santo del giorno

28 Gennaio

Nome: GIULIANO

S. GIULIANO di CUENCA
Vescovo (1113-1208)

Mancano documenti antichi su di lui; la Vita fu scritta per la prima volta da F. Escudero, e approvata dal consiglio regio nel 1589. Ad essa si rifecero, riducendone l’estensione, tutti i posteri, compreso il Baronio che da qui trasse le notizie per la sua edizione del Martirologio Romano.

Nato a Burgos (Spagna), forse nel 1113, venne educato con molta cura nella pratica della virtù e nello studio delle scienze. Ordinato sacerdote, si consacrò alla predicazione, che esercitò a Burgos e per tutta la Castiglia, fra cristiani e musulmani, cosicché si diffuse ampiamente la fama del suo zelo e delle sue virtù di carità, penitenza e mortificazione.

Nell’archidiocesi di Toledo fu eletto nel 1179 a succedere al primo vescovo della diocesi di Cuenca.
Accettò l’episcopato dopo forte resistenza, motivata dalla sua coscienza di impreparazione e indegnità e resse la diocesi per circa ventotto anni, evangelizzando i suoi fedeli ed occupandosi anche dei loro problemi materiali.

I biografi lodano ampiamente la sua attività caritativa e assistenziale, a cui dedicò tutti i proventi del vescovado, guadagnandosi da vivere col proprio lavoro manuale, fabbricando canestri al modo degli antichi anacoreti, e meritando di essere aiutato da miracolosi interventi di Dio quando le sue risorse non bastavano a sopperire ai bisogni degli assistiti.

Morì allietato da una apparizione della Madonna, il 28 gennaio 1208. Se ne celebrarono le esequie per nove giorni, durante i quali avvennero molte miracolose guarigioni di zoppi, muti, sordi e altri malati, che invocavano Giuliano.

 

28 Gennaio

Nome: TOMMASO

S. TOMMASO D’AQUINO
Dottore della Chiesa (1225-1274)

Il padre voleva avviarlo alla carriera politica o militare e invece Tommaso, nato a Roccasecca (Frosinone) nel 1225, entrò ventenne tra i Domenicani.

Compì gli studi a Colonia, dove ebbe per maestro S. Alberto Magno; poi all’università di Parigi, dove si distinse per lucida intelligenza, impegno formidabile nell’apprendimento della filosofia, e della Sacra Scrittura.

Ordinato sacerdote a Parigi, nel 1252 inaugurò i suoi corsi, guadagnandosi il titolo di “magister” nel 1257. Da allora la sua vita si suddivise tra Parigi e l’Italia. Fu a Roma, ad Anagni, a Orvieto, a Viterbo, a Napoli dove fondò lo Studio domenicano (1272), sempre dedito all’insegnamento, alla predicazione, allo studio.

Uomo di immensa cultura e insieme di fede ardente, affrontò con geniale intelligenza i grandi problemi dell’essere, del conoscere e dell’agire, alla luce della ragione e della fede. Per questo fu chiamato da Papa Urbano IV a scrivere l’ufficiatura della festa del “Corpus Domini” estesa, nel 1264, a tutta la Chiesa.

Fu fermato dalla malattia nell’abbazia cistercense di Fossanova (Latina) dove morì a 49 anni, il 7 marzo 1274. Innumerevoli e autorevoli le sue opere; la più nota è la Summa Theologiae, trattato completo di filosofia e teologia, in più libri, in cui Tommaso d’Aquino appare come il più geniale rivelatore del primato assoluto dell’essere, fondamento della “filosofia perenne”.

Canonizzato nel 1323 da Giovanni XXII, fu proclamato da San Pio V nel 1567, dottore della Chiesa, e da Leone XIII nel 1879 patrono delle scuole cattoliche. E’ il sommo dottore, di cui la Chiesa ha fatto suo il pensiero, di valore universale, e ha sempre raccomandato ai suoi figli, nello studio della filosofia e della teologia, dai suoi tempi fino al Concilio Vaticano II (O.T. 16: G.E.10).

In una visione Gesù avrebbe detto a Tommaso: “Hai scritto bene di me. Che cosa vuoi in premio?”. E Tommaso: “Null’altro che Te stesso, o Signore”.

 

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