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Il Santo del Giorno: 13 gennaio

Il Santo del Giorno si propone di essere una rassegna quotidiana sulla storia dei Santi, contenuti all’interno del Calendario Vaticano e custoditi nella memoria della Chiesa.

Narrazioni di maestri di vita cristiana di tutti i periodi storici che, come fari luminosi, illuminano e orientano il nostro cammino.

Il Santo del giorno

13 Gennaio

Nome: ILARIO

S. ILARIO DI POITIERS
Vescovo e Dottore della Chiesa (315-367)

Nasce nel 315 a Poitiers, nella Gallia, da ricca famiglia sicuramente pagana, che gli procura una solida cultura.

Gli capita tra le mani il Vangelo di S.Giovanni: il prologo lo sconvolge. Ilario medita a lungo, la famosa piccola frase, che contiene tutto il Cristianesimo: “Il Verbo si è fatto uomo e ha abitato in mezzo a noi”. Qualche tempo dopo, si fa battezzare, chiede di prepararsi al sacerdozio.

Il suo carattere, la fede, l’intelligenza, l’equilibrio si impongono tanto che nel 354, quando non ha neppure 40 anni, è consacrato Vescovo della sua città natale. Nel 325, regnando l’imperatore Costantino ed essendo Papa Silvestro I, a Nicea, i Vescovi riuniti in Concilio condannano l’eresia di Ario, che negava la divinità di Gesù.
Ma l’arianesimo è diffusissimo e occorreranno decenni per debellare l’eresia sostenuta da Imperatori e Vescovi. Il più illustre difensore della fede cattolica in Oriente è S.Atanasio d’Alessandria, patirà prigionia ed esilio per Cristo Figlio di Dio.

Ma Ilario di Poitier, in Occidente, non è da meno. Ilario raduna a Parigi, nel 355, un sinodo in cui viene respinto l’arianesimo. Il capo degli ariani, in Gallia, Saturnino d’Arles, convoca un contro-sinodo ma Ilario non si lascia intimidire; l’Imperatore Costanzo filoariano, lo manda in esilio.

Dalla Frigia, mentre guida la sua diocesi con numerose lettere, studia a fondo la teologia orientale. Scrive il libro “Sulla Trinità”, uno dei capolavori dei Padri della Chiesa; e cerca di portare alla verità gli erranti più moderati e ragionevoli.

Nel tempo dell’esilio, il suo prestigio cresce tanto che l’imperatore ritiene più prudente rimandarlo in Gallia.

Rientrato a Poitiers, riprende la lotta. In Gallia diffonde l’ideale monastico, moltiplica le visite alle comunità cristiane, scrive commenti al Libro di Giobbe, ai Salmi, al Vangelo di S. Matteo, il Trattato dei Misteri, tanto che lo definiranno l’“Atanasio dell’Occidente”. Ilario muore nel 367, confortato dalla presenza di Gesù, da lui tanto amato.

 

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