Il ritardo “Isocronico”
Il ritardo “Isocronico”
Quando nel 1995, o giù di lì, fui il primo a introdurre il concetto di “Ritardo Isocronico”, non tutti ne compresero appieno le potenzialità e l’importanza e, ancora oggi, molti si fermano alla sola osservazione del sincronismo nelle sue forme più classiche.
A tal proposito riporto un intervento successivo a quella data, che ne ricalca gli aspetti salienti e ne evidenzia le essenziali caratteristiche.
Cosa è il ritardo isocronico? Sappiamo che ad ogni sorteggio sono estratti, sul totale delle dieci ruote, 50 numeri. Si determina, quindi, un isocronone di L=50, composto da dieci sincrononi di L=5, che, con il susseguirsi delle estrazioni, si deteriorerà in isocrononi di livelli inferiori. I livelli possibili, per un isocronone, sono cinquantuno e vanno da L=50 a L=0, dove L= indica il livello dell’isocronone, cioè quanti numeri sono rimasti in piedi all’estrazione successiva di quella della sua formazione.
In modo da rendere chiaro il concetto, porto un esempio pratico. Immaginiamo di voler controllare quanti numeri sono caduti, nell’ultima estrazione, dei cinquanta precedentemente usciti. Attenzione però: per fare bene il calcolo occorre vedere quanti dei dieci sincrononi precedenti sono decaduti ai livelli inferiori. Ammettiamo che un numero si sia ripetuto a Bari, dei cinque precedenti, uno a Napoli e due a Venezia.
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