Tra le tante Tavole utilizzate dai cabalisti del lotto, per ricavare buoni numeri da giocare, ce n’è una che in tanti utilizzano, ma purtroppo non ne conoscono il corretto uso, tant’è che in molte smorfie, riviste e siti, si presenta questa TAVOLA, senza le necessarie istruzioni per adoperarla.
Ci stiamo riferendo alla favosa TAVOLA DEI NUMERI SIMPATICI, non però quelli attribuiti (erroneamente) a Rutilio Benincasa.
A dimostrazione che le nostre affermazioni sono fondate sulla VERA STORIA, e non tanto sul solo SENTITO DIRE, riproponiamo quanto pubblicato nel luglio del 1925, su un opuscolo della Casa Editrice “LA FORTUNA” di Napoli, dal titolo:
I SIMPATICI
Ovvero
I NUMERI ECCELSI
In fondo all’all’articolo troverete la foto con i numeri simpatici (eccelsi)
Nell’anno 1825 in Roma in via di Santo Stefano Rotondo, nome preso appunto da una chiesa antica e rotonda, consacrata a Santo Stefano in quella località, tutta fiancheggiata di siepi e di vigne ubertose, vi erano parecchie osterie popolari, ove la domenica specialmente, i buoni romani vi si riversavano a bere e a merendare.
In quei paraggi, l’osteria più rinomata per cibi e per vini, era quella allora tenuta dalla Sora Rosa.
Tra i frequentatori dell’Osteria della Sora Rosa, vi erano due compari, romano l’uno e napoletano l’altro, di cui non abbiamo potuto rintracciare che i nomi soltanto.
Uno si chiamava Pietro, l’altro Gennaro: ambedue erano cabalisti accaniti, e i loro conoscenti ed amici, li soprannominavano i due compari maghetti, e per maghetti erano pure conosciuti da molti altri che frequentavano il locale della Sora Rosa.
Poco distante, in mezzo alla campagna vi era un arco, antico rudero, nella cui parte superiore vi era un vano a forma di cameretta ed un buco quadrato a mo’ di finestrella. In quel vano aveva preso stanza un vecchio eremita, il quale si divertiva anch’egli a studiar cabale per il lotto; e, i nostri due compari, spesso vi si recavano a confabulare insieme.
L’eremita possedeva tavole e regole antiche e buone, i compari tenevano al corrente tutte le estrazioni eseguite, che a quell’epoca si alternavano, estraendosi ora a Roma, ora a Arezzo, Pisa, Firenze, Siena, Livorno e Pistoia.
Cosi i tre amici colle loro carte si completavano.
Per non fare un racconto piuttosto lungo, diremo che Pietro e Gennaro, i due maghetti, si ritraevano spesso all’Osteria della Sora Rosa, e là in un cantuccio, sotto le capannelle, tra un’insalata e un bicchier di vino bianco del luogo, non facevano altro che continuamente provare cabale.
Un bel giorno finalmente essi cantarono vittoria essendo riusciti a vincere un grosso terno, e festeggiarono la vincita con una succulenta cena, mangiando e bevendo ogni ben di Dio, in quell’osteria.
In quella circostanza finirono di compilare una regola per giuocare una sola cinquina, nella quale seguitarono a vincere spesso ambi e terni.
A questa regola noi, abbiamo messo il nome che si meritava, anche per riconoscenza e ricordo di Pietro e Gennaro compilatori, e mentre la pubblichiamo per la prima volta, l’abbiamo intitolata:
I SIMPATICI
Ed ecco brevemente come essi si utilizzano:
Si prenderà il quarto estratto sortito l’ultima estrazione del mese, e con esso si va alla TAVOLA e si troveranno i cinque numeri corrispondenti.
I cinque numeri dovranno giocarsi rovesciati, per tutto il mese seguente, e se ne vedranno gli effetti.
Esempio. L’ultima estrazione di gennaio 1826 fu estratta a Pisa, e il quarto estratto fu il 27.
La TAVOLA al 27 dà i numeri 12.51.57.59.68 che rovesciati divengono 21.15.75.95.86.
Nel mese di febbraio si ebbe un ambo a Firenze la seconda estrazione col 15.5 (perché 95 si cambia in 5) e poi nella terza estrazione, per Roma si verificò il terno coi numeri 21.15.75.
Un altro esempio sempre nel 1825.
L’ultima estrazione di maggio a Roma, sortì 43 quarto estratto, il quale alla TAVOLA dà 17.25.54.72.81, rovesciati si cambiamo in 71.52.45.27.18.
Questa cinquina fece nell’estrazione di giugno a Roma l’ambo col 27.71.
I lettori potranno seguire a fare le loro esperienze sulle estrazioni del 1825 e vedranno che si verificarono altre vincite.
Ecco un esempio recente. A Napoli il 26 febbraio 1898, sortì quarto 88, che nella TAVOLA dà 61.74.86.15.53, i quali rovesciati sono 16.47.68.51.35.
Il 12 marzo successivo a Napoli si ebbe il terno 16.68.47.