Il Santo del Giorno si propone di essere una rassegna quotidiana sulla storia dei Santi, contenuti all’interno del Calendario Vaticano e custoditi nella memoria della Chiesa.
Narrazioni di maestri di vita cristiana di tutti i periodi storici che, come fari luminosi, illuminano e orientano il nostro cammino.
Il Santo del giorno
17 Marzo
Nome: GIUSEPPE
S.GIUSEPPE di ARIMATEA
Seguace di Gesù (I sec.)
S. Giuseppe di Arimatea è presentato dall’evangelista Marco con queste parole: “Fattasi sera, Giuseppe di Arimatea, membro distinto del Consiglio, il quale aspettava il Regno di Dio, ebbe il coraggio di andare a presentarsi a Pilato e di chiedergli il corpo di Gesù.
Pilato si meravigliò che Gesù fosse già morto, e fatto venire il centurione, domandò se fosse vero. E sapendo che era vero, concesse il cadavere a Giuseppe” (Mc 15,42-45). L’evangelista Marco sottolinea l’ardimento del gesto di Giuseppe.
L’evangelista Luca, narrando lo stesso episodio, dice che Giuseppe era “uomo buono e giusto, che non aveva dato il suo consenso alla risoluzione e agli atti del Consiglio”, di cui faceva parte. Non mancavano certo a Gerusalemme gli uomini buoni e giusti (Lc 23,50).
Giuseppe però fu l’unico che ebbe coraggio nel momento della generale paura. L’unico che rischiò la propria reputazione di autorevole israelita per compiere un gesto di pietà verso la vittima innocente.
Un israelita buono e giusto, ebbe il coraggio di affrontare il Governatore romano, chiedendo di onorare la salma del giustiziato.
Giuseppe, “nativo di Arimatea”, nella Giudea, è la figura dell’uomo che segue la voce della coscienza e si accolla un compito pietoso al quale nessuno l’ha obbligato. Ottenuto il permesso da Pilato, si reca sul Calvario, per togliere il corpo del Cristo dal patibolo infamante.
“E Giuseppe, avendo ricevuto il corpo – narra ancora il Vangelo – lo avvolse in un bianco lenzuolo, e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che aveva fatto scavare nella roccia. Poi, rotolata una grande pietra davanti all’entrata del sepolcro, se ne andò” (Lc 23,52ss).
Se ne andò e sparì così, per sempre, nella sera del venerdì. La sua figura non s’incontra più, né nel Vangelo né negli Atti degli Apostoli. Soltanto la leggenda ha dato un seguito alla sua storia, facendolo cristiano, fuggitivo in Francia, e primo missionario in Inghilterra. Ma bastano questi accenni ad assicurare a Giuseppe di Arimatea un posto nella pietà dei credenti.
17 Marzo
Nome: PATRIZIO
S.PATRIZIO
Vescovo (385-461)
Aveva solo 16 anni e i pirati – che allora infestavano i mari e le spiagge d’Europa – lo rapirono dalle coste dell’Inghilterra dove era nato nel 385 circa, a Bannaven Tabernise, e lo condussero prigioniero in Irlanda per essere venduto come schiavo.
A 22 anni, falliti due precedenti tentativi di fuga, riuscì finalmente a scappare e a ritornare in Inghilterra. Durante la prigionia, gli era nato in cuore il progetto di dedicarsi alla conversione a Cristo e alla Chiesa Cattolica, di quelle terre che lo avevano visto schiavo.
Si preparò alla futura missione con studio e preghiera assidui, visitando e approfondendo la sua formazione nei migliori monasteri del tempo, in Francia e in Italia. Fu monaco a Tours, studiò ad Auxerre, discepolo di San Germano, visitò i monaci dell’Italia.
Finalmente, nel 432, poté realizzare la sua vocazione missionaria: il Papa stesso lo inviò in Inghilterra a succedere al primo Vescovo dell’isola, Palladio. Giunto nell’Irlanda come Vescovo, diede vita a una missione rigogliosa di frutti.
Partendo dai capi, riuscì a convertire a Cristo le numerose tribù barbare dei Celti, e a dare alla popolazione un’organizzazione sociale e civile, testimoniando come il vangelo, là dove è predicato e vissuto, non solo cambia i cuori secondo Dio, ma dà origine a una civiltà nuova.
Con la sua opera intelligente, formò un eccellente clero locale, grazie al quale quasi tutti i Celti dell’Irlanda, compreso il re Leogario, si convertirono al Cattolicesimo.
Non fu solo una conversione superficiale, perché dalla sua azione missionaria e dall’impiantarsi della Chiesa Cattolica in terra irlandese, venne una schiera di santi e di apostoli, che in seguito, anche in tempi difficili mantennero viva la fede e la purezza dei costumi.
Il Vescovo Patrizio morì nel 461 meritandosi la stima dell’intero suo popolo e del Papa S. Leone Magno. Fu sepolto in un borgo da allora chiamato in suo onore, Down-Patrick. E’ il santo protettore d’Irlanda.
I numeri di oggi sono:
Palermo e Tutte
40.34.70.8