Il Santo del Giorno si propone di essere una rassegna quotidiana sulla storia dei Santi, contenuti all’interno del Calendario Vaticano e custoditi nella memoria della Chiesa.
Narrazioni di maestri di vita cristiana di tutti i periodi storici che, come fari luminosi, illuminano e orientano il nostro cammino.
Il Santo del giorno
4 Luglio
Nome: PIER GIORGIO
Beato PIER GIORGIO FRASSATI
Giovane Laico (1091-1925)
Figlio del senatore Alfredo Frassati, fondatore de “La Stampa”, ambasciatore d’Italia a Berlino, Pier Giorgio nasce a Torino il 6 aprile 1901.
Dalla madre, dal suo primo istitutore il salesiano don Antonio Cojazzi, dai Padri gesuiti del liceo che frequenta, riceve una limpida e forte educazione cristiana. Ancora bambino, scopre Gesù Cristo come l’unico Amore della vita e Signore della storia.
Ama gli altri, generoso e altruista. Gode di tutte le realtà belle della vita, la natura, l’arte, l’amicizia, lo sport. I piccoli, gli ultimi sono i suoi prediletti. Pensa a spendere la vita come dono di carità tra i lavoratori più oppressi della fatica, i minatori, e per questo frequenta il Politecnico di Torino per diventare ingegnere minerario.
In nome di Gesù Cristo Pier Giorgio studia e sta con gli amici, prega intensamente con il Rosario tra le mani, partecipa tutti i giorni alla Messa con la Comunione (dall’età di 13 anni), si impegna nella società, nella cultura e nella politica.
Fa parte, attivissimo, delle Conferenze di S. Vincenzo e serve i poveri nelle soffitte. Fa parte del circolo universitario, si iscrive al Partito Popolare, fondato da don Sturzo, e si batte per costruire una società in Cristo, contro qualsiasi dittatura.
Dà il suo nome agli “adoratori notturni” e passa le notti in preghiera davanti al Tabernacolo. Nel medesimo tempo è un appassionato della montagna e delle corse in bici e in auto. Fa parte del Terz’Ordine Domenicano, con il nome di “fra Gerolamo”.
Gli amici lo seguono, perché è un vero leader, umile, tenace, affascinante. Incute rispetto per cultura e fede, ai liberali come suo padre, ai socialisti come Turati.
I violenti di ogni colore lo temono, perché sanno che reagisce con coraggio, mitezza e forza. Configurato al Cristo offerto al Padre, già si prepara a morire.
Si spegne, colpito da poliomielite fulminante il 4 luglio 1925, a 25 anni. La sua fama di santità dilaga nel mondo intero. Il 20 maggio 1990, è beatificato da Giovanni Paolo II che lo definisce: “il Giovane delle Beatitudini”.
Nome: ISABELLA
S.ta ISABELLA (o ELISABETTA) di PORTOGALLO
Regina (1271-1336)
La Santa di oggi fu regina del Portogallo; era nata in Spagna, da Pietro d’Aragona e da Costanza, nel 1271. Il nonno la profetizzò “la perla della casa d’Aragona”, una perla che s’incastonò nel diadema della casa regnante del Portogallo, come sposa del giovane Re Dionisio.
Al marito ella dette due figli; l’erede al trono, Alfonso, e una principessa, Costanza. Dionisio però non si mostrò degno di quella sposa devota e affettuosa; le preferì facili avventure.
Dignitosa nella sofferenza, Isabella nascose la propria amarezza senza levare voci di scandalo. Pregò segretamente per il ravvedimento del marito, e con immutato affetto allevò, accanto ai propri, i figli non suoi.
Un cortigiano malevolo soffiò sul fuoco della gelosia del marito, attribuendo alla Regina una calunniosa relazione con un paggio.
Il re decise di togliere di mezzo il paggio, simulando un incidente mortale, ma fu proprio il cortigiano calunniatore a cadere nella trappola tesa per il giovane innocente, e questo terribile incidente indusse Dionisio a riconoscere l’assoluta innocenza di Isabella.
Più tardi, una nuova fonte di amarezze per la santa regina furono i dissidi tra il marito e l’erede al trono, Alfonso. Affannosamente ella dovette riconciliare i suoi cari l’un all’altro nemici, e venne perfino mandata in esilio, perché sospetta di congiura-re contro il re.
Dopo la morte del marito, della figlia e del genero, la dolorante Isabella rinunziò al mondo e alla sua regale condizione. Indossò il saio monacale e partì in pellegrinaggio per S. Giacomo di Compostela.
Distribuì le sue ricchezze ai bisognosi e restò nel mondo per proseguire le sue opere di bene. Una guerra tra il figlio e il nipote, la costrinse a un nuovo, doloroso peregrinare.
Finché un giorno, nel 1336, non si fermò per sempre, a Estremoz, proprio nel luogo dove il Re del Portogallo, tanti anni prima, l’aveva chiesta in sposa. La Santa Regina aveva dedicato una chiesa a Lisbona all’Immacolata Concezione, la prima nella quale fu venerata, cinque secoli prima della definizione del dogma.
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