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Gli ambi a distanza “45”: una tecnica d’avanguardia

In gergo “lottologico” la distanza sta ad indicare l’intervallo che intercorre tra due numeri. Se abbiamo, per ipotesi, l’ambo 1-6, possiamo dire che la distanza tra questi due numeri è pari a 5 unità. Ad un attento osservatore non sarà certo sfuggito che nel caso citato la distanza corrisponde alla differenza matematica tra i due numeri presi in considerazione. Si può dire, quindi, che la distanza tra due numeri viene definita dalla differenza matematica esistente tra di essi. Per altri, invece, la distanza cambia a seconda del valore dei due numeri in esame. Faccio un esempio pratico.

Prendiamo i numeri 2 e 88. Nel caso precedente si ha che la distanza tra essi viene definita dalla seguente operazione: 88-2=86, dove 86 indica l’intervallo che separa i due numeri.

Altri immaginano i novanta numeri inscritti perfettamente in una circonferenza e, di conseguenza, sostengono che la distanza massima è data dal valore 45, in quanto due numeri diametralmente opposti hanno una differenza di 45 unità. Se questo è vero per quanto concerne due numeri diametralmente opposti, non può essere vero per due numeri non diametrali tra loro. Il loro modo di operare stabilisce che nel caso dei numeri 88 e 2, la distanza è uguale a 4, in quanto, immaginando i 90 numeri inscritti in una ipotetica circonferenza, passano soltanto quattro posti dall’88 al numero 2.

In pratica si avrebbe questa sequenza: 88-89-90-1-2. E’ un “modus operandi” tutto particolare che riscuote l’apprezzamento dei cosiddetti “ciclometristi”.

Nei metodi cabalistici, torno a dire, la distanza è sempre data dalla differenza che intercorre tra i due numeri. In questa circostanza propongo una metodologia di gioco che si basa sulla sortita di un ambo che presenti distanza 45 in uno dei compartimenti di Napoli, Palermo e Venezia. [shortcode-variables slug=”tecsmezzoarticolo”]

Verificata questa condizione si dovranno moltiplicare tra di loro le cifre di ciascun numero dell’ambo rintracciato e vedere in quale dei due casi si ha il risultato maggiore. Del numero dal risultato maggiore si dovrà calcolare il valore in figura che, poi, andrà abbinato al valore in figura del numero, così come era, che ha dato il risultato minore. Il numero che si verrà a formare da questo abbinamento rappresenterà la prima ambata. La seconda sarà data dall’inverso della prima.

Una prova pratica renderà tutto più chiaro. Nel sorteggio del 5 marzo 1994 usciva l’ambo 67-22, in distanza 45, nella ruota di Venezia, una delle tre richieste.

Moltiplicando tra loro le cifre di ciascun numero si otteneva che 6×7=42 e 2×2=4. [shortcode-variables slug=”plubly”]

Il risultato maggiore era dato da 42 e, quindi, del 42 si calcolava il valore in figura che era dato da 4+2=6. Del numero che aveva dato il risultato minore, il 22, andava calcolato il valore in figura che, a sua volta, era dato da 2+2=4. Dall’abbinamento di questi due valori si otteneva il numero 64, la prima ambata. La seconda era data dal numero 46, l’inverso della prima. Alla prima estrazione di attesa si assisteva alla sortita del numero 46 nel compartimento di Venezia.

Se metterete in esecuzione la procedura avrete modo di poter valutare attentamente la buona incidenza statistica dei risultati che si riescono a realizzare.

(Tratto dagli archivi di Lotto Gazzetta)

Indicazioni di gioco valide dalle estrazioni del lotto di oggi 07/12/2017

Venezia e Nazionale ambata 53

Per ambo 53.21.29

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