Un Lettore ci scrive
Carissimo signor Gino, approfitto della Sua cortesia per porgerLe alcune domande, come Le accennavo prima, riguardo la tavola del frate Cappuccino ed il Suo incontro con il rappresentante ecclesiastico. La ricerca che sto conducendo parte da una ricostruzione storica: sono interessato a capire il particolare ambiente socio-culturale che ha visto nascere quest’opera e, se possibile, le idee originarie che aveva in mente l’autore.
Innanzitutto, mi conferma che il Suo incontro si è tenuto presso il convento dei Frati Cappuccini in Via Veneto?
L’ecclesiastico con il quale ha avuto il colloquio era un frate anch’egli? A tutt’oggi vuole rimanere anonimo?
Durante il colloquio è emerso che vi erano almeno due frati legati alla tavola: uno che era, per così dire, l’esperto conoscitore della scienza numeri ed un altro che effettuò una trascrizione della tavola. Che relazione avevano fra di loro? Per caso erano maestro e allievo? Perché è stata fatta questa trascrizione? L’ecclesiastico ha menzionato i nomi dei due frati? In base alle Sue conoscenze è possibile dar loro un nome?
E per concludere, sa per caso dove è custodito l’originale della tavola (ammesso che questo esista)?
La ringrazio in anticipo per il tempo che vorrà dedicarmi e La saluto calorosamente, Roberto
Egr. Roberto,
Sulla Tavola del Cappuccino tanto è stato detto e tante sono state le storie che sopra si sono costruite.
Innanzitutto chiariamo, da subito, che non esistono prove certe che attestino la reale realizzazione della Tavola da parte di un frate Cappuccino.
Tutto quello che, almeno io ho scritto, è stato scritto per sentito dire.
Il contesto storico, presumo, risalga alla fine del 800’ e primi del 900’, quando alcune case editrici, compreso l’interesse del popolo per determinati argomenti legati al gioco del Lotto, stamparono non pochi opuscoli su tali argomenti.
Sulla Tavola del Cappuccino, ovviamente per quella che conosciamo, non esistono libretti e/o opuscoli che ne parlino, a parte una cabaletta che appare su molte smorfie, passate e recenti, che descrivono “LA CABALA DEL CAPPUCCINO”, dove si legge che questo Cappuccino era di OSTENDA, ma che non ha nulla a che fare con il nostro PADRE EMIDIO, il presunto autore della favosa Tavola.
Detto ciò, capisco il Suo interesse per l’argomento, ma alcune cose che ha scritto non mi tornano, a meno che io, preso da uno sfrenato attacco di fantasia, non ricordo di avere avuto.
Vero che mi sia recato al convento di Via Veneto, anche più volte, vero che ho avuto modo di parlare con un semplice frate (in quel caso non ecclesiastico), purtroppo deceduto da diversi anni.
E’ la storia dei due frati, il maestro e l’allievo che non ricordo di avere mai menzionato, motivo per il quale non sono in grado di rispondere alle Sue altre domande.
Posso dirLe di avere scritto tre piccole trattazioni sull’argomento, dove mi sono impegnato a capirne la conformazione numerica, l’armonia e il perché di quella disposizione, cercando di dare un senso logico-matematico al tutto.
Ho realizzato, per gli amanti del genere, diverse procedure d’utilizzo per ricavarne numeri da mettere in gioco, tuttavia senza mai avere la certezza che la Tavola numerica fosse realmente stata realizzata da un frate Cappuccino.
Incontri con ecclesiasti li ho avuti per altre situazioni, sempre legati al gioco del Lotto.
Esiste un originale della Tavola?
Io non l’ho mai vista, anche se pubblicai una foto di quella che si diceva copiata dall’originale.
Se avrà occasione di saperne di più, mi faccia sapere. L’argomento non l’ho mai abbandonato e miei studi proseguono.
Indicazione di gioco ricavata con un metodo della Tavola, valido per 4 colpi, a iniziare dall’estrazione del lotto di oggi 09/02/2016
Roma ambate 61.53
Abbinamenti per ambo 1.21.29.83