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L’Azzardo e il Lotto Visto dalla Chiesa Antica

Scopri l'atteggiamento della Chiesa antica verso il gioco d'azzardo e il lotto, esplorando motivazioni teologiche e superstizioni popolari

L’Azzardo e il Lotto Visto dalla Chiesa Antica

La Chiesa ha sempre avuto un rapporto complesso con il gioco d’azzardo e il lotto. Questa relazione è stata caratterizzata da una serie di condanne ufficiali, derivanti da motivazioni teologiche e morali.

Tuttavia, nonostante le dichiarazioni ufficiali, il gioco d’azzardo e il lotto hanno trovato uno spazio all’interno delle pratiche religiose popolari, creando un intricato intreccio di credenze e superstizioni.

Condanna Ufficiale della Chiesa

La Chiesa ha condannato il gioco d’azzardo e il lotto per diversi motivi. Sul piano teologico, essa ha sempre rifiutato di riconoscere che la sorte sia governata dalla provvidenza divina.

La Chiesa ha contestato la sete di guadagno e le superstizioni associate a questi giochi, sottolineando i danni economici e morali che ne derivano.

I giocatori, secondo la Chiesa, rischiano di rovinarsi economicamente e di cadere in comportamenti irrispettosi e blasfemi.

Queste posizioni erano particolarmente sostenute dal clero colto e riformatore del Seicento.

Tuttavia, l’intera Chiesa non ha sempre perseguito con coerenza queste condanne. Spesso l’alto clero, sensibile ai bisogni economici dello Stato, finiva per tollerare il gioco d’azzardo, con alcuni papi che lo autorizzavano per ragioni finanziarie.

Pratica Popolare del Gioco

Nonostante le condanne ufficiali, il gioco d’azzardo e il lotto erano ampiamente praticati dai fedeli e persino dal clero vicino alla gente comune.

Questo fenomeno è in parte giustificato dalla sacra scrittura, che insegna che le sorti si gettano nell’urna ma sono governate da Dio: “Sortes mittuntur in sinum, sed a Domino temperantur” (Proverbi, XVI, 33).

Lotto e Religione Popolare

Il lotto non solo è stato accettato dalla coscienza dei cattolici, ma si è perfettamente integrato nelle credenze e pratiche della religione popolare.

Per giocare al lotto, i fedeli si rivolgevano a potenze soprannaturali in grado di conoscere il futuro dei numeri e comunicarlo ai devoti. Queste potenze potevano essere santi, folletti o morti.

I Santi e il Lotto

I santi rappresentano una categoria di intermediari particolarmente venerata. A Napoli, la Madonna di Piedigrotta e la Madonna del Carmine, nota come “Mamma nera”, erano invocate dai giocatori del lotto.

San Pantaleone, il santo protettore dei giocatori del lotto a Napoli, era particolarmente associato a questo gioco grazie alla sua professione di medico e alla sua funzione di santo taumaturgo.

Folletti e Morti

Oltre ai santi, anche altre entità come i folletti e i morti erano coinvolti nella pratica del lotto. I folletti, come il “monacello”, e i morti di morte violenta o anonima, come le “Anime purganti”, erano considerati in grado di comunicare i numeri vincenti.

Riti e Superstizioni

Le pratiche legate al lotto erano spesso accompagnate da riti e superstizioni.

Ad esempio, per ottenere i numeri vincenti da San Pantaleone, i fedeli dovevano recitare a mezzanotte, per nove sere consecutive, una novena con i ginocchi nudi sul pavimento. Il santo avrebbe poi comunicato i numeri attraverso sogni o visioni.

Le donne che non avevano superato i venticinque anni e che erano in procinto di sposarsi ma non avevano il denaro necessario per il corredo, potevano invocare San Pantaleone, giocando non più di cinquanta centesimi, per ottenere quanto bastava per le nozze.

Questo rito rifletteva una trasposizione della ritualità magico-religiosa degli spiriti dei “maritaggi delle orfane”, anch’essi legati al sorteggio del lotto.

Contraddizioni e Ambiguità

Il rapporto tra la Chiesa e il gioco d’azzardo è caratterizzato da contraddizioni e ambiguità. Da un lato, la Chiesa condannava ufficialmente questi giochi per ragioni teologiche e morali; dall’altro, il gioco d’azzardo trovava una solida base nelle pratiche religiose popolari.

Questa dualità riflette la complessità del cattolicesimo popolare, che mescolava elementi sacri e profani, santi e demoni, in un sincretismo unico.

Terminando

In conclusione, il gioco d’azzardo e il lotto hanno avuto un ruolo significativo nella vita religiosa e sociale dei cattolici, nonostante le condanne ufficiali della Chiesa.

Questa pratica ha trovato una sua dimensione all’interno delle credenze popolari, intrecciandosi con la devozione ai santi e altre entità soprannaturali.

La storia del rapporto tra la Chiesa e il gioco d’azzardo evidenzia la complessità delle dinamiche religiose e sociali nel contesto del cattolicesimo popolare.

Il lotto e il gioco d’azzardo rimangono fenomeni affascinanti che offrono uno sguardo sulle credenze, le speranze e le contraddizioni della fede popolare.

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