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San Francesco Saverio il Santo del giorno per il 3 dicembre

Il Santo del Giorno si propone di essere una rassegna quotidiana sulla storia dei Santi, contenuti all’interno del Calendario Vaticano e custoditi nella memoria della Chiesa.

Narrazioni di maestri di vita cristiana di tutti i periodi storici che, come fari luminosi, illuminano e orientano il nostro cammino.

Vite da emulare, da capire e da fare proprie, per cercare di raggiungere quegli obiettivi cristiani con cui il catechismo ci ha indottrinato.

Si è portati, leggendo, a riflettere su quei comportamenti che comunemente, nella vita di tutti i giorni, abbiamo e a cui non facciamo caso, ma che altri vedono anche a nostra insaputa.

Tramite alcuni software di numerologia, per ciascuno dei Santi di  cui giornalmente è raccontata la vita, sono calcolati dei numeri da utilizzare come meglio riterrete opportuno.

                                  

San Francesco Saverio il Santo del giorno per il 3 dicembre

 
San Francesco Saverio

Un giovane gentiluomo spagnolo, nei giorni pericolosi della Riforma, si stava facendo un nome come professore di filosofia all’Università di Parigi. Aspirava, a quanto pare, a un’alta dignità, finché sant’Ignazio di Loyola decise di intraprendere la conquista spirituale di quest’anima ardente. 

Che giova a un uomo guadagnare il mondo intero, se subisce la perdita della sua anima? Ignazio ripeteva spesso al brillante maestro. Le parole di Cristo, unite all’esempio di Ignazio e dei suoi discepoli, hanno prevalso. 

Non passò molto tempo prima che il suo dotato amico decidesse di lavorare per la gloria di Dio, adottando la vita evangelica di un apostolo, alla quale era davvero chiamato. Fu tra i primi cinque membri della Compagnia di Gesù, quelli che con Ignazio emisero i voti religiosi nella chiesa di Montmartre a Parigi,

Andando a Roma con gli altri, handicappato dalle severe penitenze che si era imposto, rimase a Venezia e esercitò un breve apostolato assistendo i malati nell’ospedale cittadino. Gli altri aspettavano che riacquistasse la capacità di camminare. 

Questi primi ferventi gesuiti intendevano imbarcarsi per la Terra Santa, ma furono impediti da una guerra. A Roma, Francesco si è nuovamente recato in un ospedale per servire i malati; ha anche visitato le carceri per incoraggiare e consolare i poveri reclusi, mentre si preparava all’ordinazione con gli altri, secondo il desiderio del papa.

Sant’Ignazio essendo rimasto a Venezia, gli altri cinque vi ritornarono dopo. Francesco fu inviato da sant’Ignazio in Oriente nel 1534, dove per dodici anni lavorò incessantemente per conquistare anime, dormendo solo tre ore per notte, mangiando pochissimo e portando il Vangelo all’Hindustan, a Malacca e fino al Giappone.

 In ogni momento contrastato dalla gelosia, dalla cupidigia e dall’incuria di coloro che avrebbero dovuto aiutarlo e incoraggiarlo, non ha rallentato i suoi sforzi apostolici nonostante l’opposizione e le difficoltà di ogni genere che incontrava. Il dono delle lingue e dei miracoli lo accompagnava ovunque; ha resuscitato diversi morti. 

E la sua inesauribile gentilezza non fu l’ultima delle sue risorse nel conquistare migliaia di pagani alla Fede. Ne battezzò così tanti che il suo braccio divenne praticamente invalido, diecimila in un solo mese nel regno di Trevancor, dove nello stesso lasso di tempo si occupò della costruzione di quarantacinque chiese. 

A Meliapour, luogo del martirio di san Tommaso, trovò il marmo su cui era stato sacrificato l’Apostolo e che trasudava sangue la prima volta che vi fu celebrata la messa. Attraversando varie isole, città e province dell’India, rafforzò le sue prime conquiste con ulteriori prediche. 

Ha piantato croci nelle piazze pubbliche e ha superato tutti gli ostacoli. rafforzò le sue prime conquiste con ulteriori prediche. Ha piantato croci nelle piazze pubbliche e ha superato tutti gli ostacoli. rafforzò le sue prime conquiste con ulteriori prediche. Ha piantato croci nelle piazze pubbliche e ha superato tutti gli ostacoli.

Dall’India è andato in Giappone; San Francesco è chiamato Apostolo del Giappone oltre che dell’India. Là i sacerdoti pagani si opposero e lo calunniarono, e tentarono senza successo di superarlo in astuzia nei dibattiti. Umiliati, hanno usato mezzi sottili per instillare antipatia per lui nelle menti delle autorità di corte. 

Ma vinse l’amore e il rispetto di coloro che evangelizzava, benedicendoli con miracoli come riempire il mare fino a quel momento sterile di Cangoxima con riserve inesauribili di pesce. Il vasto regno di Cina ha fatto appello alla sua carità, ed era deciso a rischiare la sua vita per forzare un ingresso, quando Dio lo prese a Sé. 

Fu il 2 dicembre 1552 che l’Apostolo delle Indie morì a Sancian, un’isola di fronte alla città di Canton in Cina, come Mosè, in vista della terra promessa.

Riflessione: alcuni sono chiamati specialmente a lavorare per le anime; ma non c’è nessuno che non possa fare molto per ottenere la loro salvezza. Il santo esempio, la sincera intercessione, le offerte dei nostri sacrifici e le opere a loro favore sono alla portata di tutti. Ciò che occorre è lo spirito che animava san Francesco Saverio: il desiderio di fare un ritorno a Dio per i suoi doni, con molta fiducia nel suo amore paterno.

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