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San Stanislao Kostka Santo del giorno per il 13 novembre

Il Santo del Giorno si propone di essere una rassegna quotidiana sulla storia dei Santi, contenuti all’interno del Calendario Vaticano e custoditi nella memoria della Chiesa.

Narrazioni di maestri di vita cristiana di tutti i periodi storici che, come fari luminosi, illuminano e orientano il nostro cammino.

Vite da emulare, da capire e da fare proprie, per cercare di raggiungere quegli obiettivi cristiani con cui il catechismo ci ha indottrinato.

Si è portati, leggendo, a riflettere su quei comportamenti che comunemente, nella vita di tutti i giorni, abbiamo e a cui non facciamo caso, ma che altri vedono anche a nostra insaputa.

Tramite alcuni software di numerologia, per ciascuno dei Santi di  cui giornalmente è raccontata la vita, sono calcolati dei numeri da utilizzare come meglio riterrete opportuno.

 

San Stanislao Kostka Santo del giorno per il 13 novembre

Gesuita, Patrono della Gioventù

San Stanislao Kostka

San Stanislao Kostka nacque in Polonia nel 1550, da una nobile famiglia polacca. All’età di quattordici anni fu mandato con suo fratello maggiore Paul a studiare al Collegio dei Gesuiti a Vienna. Due volte al giorno pregava a lungo nella cappella e non mancava mai di recitare una corona del Rosario. Evitava la compagnia di studenti troppo liberi nel parlare e nel comportamento, e spesso digiunava e si imponeva una disciplina rude. Il suo amore per Dio non cessò di aumentare con queste pratiche e decise di fare voto di entrare nella Compagnia di Gesù. Lo disse al suo confessore solo sei mesi dopo, poiché voleva che rimanesse sconosciuto fino a quando non sarebbe stato in grado di portarlo a termine.

Si ammalò e il demone apparve nella sua stanza sotto la forma di un cane nero che gli si lanciò alla gola. Il giovane Santo lo scacciò con il segno della Croce; ma la sua malattia stava peggiorando. Fu alloggiato nella residenza di un protestante che non avrebbe permesso che gli fosse portato il Santissimo Sacramento. San Stanislao ricordava di aver letto che chi invocava santa Barbara non moriva mai senza i Sacramenti, e supplicava che lei lo assistesse nel suo pericolo e non permettesse che morisse senza il Viatico. La sua preghiera fu esaudita; una notte, quando la sua vita era disperata, vide questa bella vergine martire, accompagnata da due angeli, entrare nella sua stanza con il Santissimo Sacramento. Fu molto consolato da questo favore e da un altro che lo seguì immediatamente; anche la Beata Vergine apparve e gli assicurò che Dio voleva che entrasse nella Società dei Gesuiti. Presto si sentì meglio e fu ripristinato in completa salute.

Era ancora troppo giovane per entrare nell’Ordine a Vienna senza il permesso dei suoi genitori; decise quindi di andare in un’altra provincia dove sarebbe stato possibile. Stanislao era sempre stato gentile e allegro, e la sua santità era sentita come un rimprovero da suo fratello Paolo, che lo aveva sorvegliato costantemente e spesso gli parlava sgarbatamente, arrivando anche a colpirlo. Stanislao riuscì comunque a evitarlo quando partì per Augsbourg, vestito da mendicante, per recarsi da padre Peter Canisius, provinciale dell’Alta Germania, con lettere di raccomandazione che aveva ricevuto da un padre della Compagnia. Suo fratello, quando si rese conto di essere partito, lo inseguì, ma anche se Stanislao era a piedi, gli passò accanto senza riconoscerlo. Poco più in là, i cavalli di Paolo si rifiutarono di avanzare e fu costretto a tornare a Vienna.

San Pietro mandò Stanislao a Roma, a quei tempi lunghissima distanza, per una strada aspra e pericolosa, dove rocce, montagne e fiumi rendevano il viaggio molto difficile. San Francesco di Borgia lo ricevette a Roma come un tesoro mandato da Dio, e nell’ottobre 1567 rivestì l’abito gesuita. Suo padre era molto irritato, ma il figlio rispondeva alle sue lettere con modestia e fermezza, e continuava ad applicarsi a ogni pratica che possa portarlo più vicino a Dio e alla perfezione religiosa. In dieci mesi si dice che sia avanzato più di molti in un periodo di cinquanta o sessant’anni. In quei dieci brevi mesi ha sempre avuto la Madonna nella sua mente, nel suo cuore e sulle sue labbra. Fu introdotta un’usanza per i novizi durante il suo soggiorno a Roma; si sarebbero rivolti verso la sua chiesa di Santa Maria Maggiore chiedi, inginocchiato, la sua benedizione; questa pratica è stata conservata nel noviziato romano da allora.

La fervente novizia desiderava ardentemente essere in cielo nella festa della sua Assunzione; si ammalò di una febbre il 9 ° di agosto, ed è stato rivelato a lui che il suo desiderio sarebbe stato esaudito. In effetti, la sua anima santa partì per ricongiungersi sua Madre celeste, quando è venuta a reclamarlo a poco dopo le 3 del mattino del 15 °dell’agosto 1568. Aveva diciotto anni. Lo vediamo spesso con Gesù Bambino tra le braccia, perché quando la Madonna è venuta a curarlo a Vienna con il suo Tesoro Divino tra le braccia, aveva posto sul suo letto il Bambino Salvatore. Molte malattie furono curate presso la sua tomba e il suo corpo fu trovato incorrotto tre anni dopo la sua morte. Ben presto fu considerato santo in Italia e in Polonia; nel 1604 è stato dichiarato Beato e fu canonizzato nel 1726. Paul Kostka pianse per lunghi anni sul suo maltrattamento di suo fratello minore, e stava per entrare nella Compagnia di Gesù stesso nel 1607, quando morì improvvisamente il 13 novembre ° , anniversario la scoperta delle spoglie incorrotte di San Stanislao.

Riflessione: San Stanislao ci insegna in ogni prova della vita, e soprattutto nell’ora della morte, a ricorrere alla Madonna e al nostro santo patrono, e ad affidarci senza timore al loro aiuto.

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