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I numeri al LOTTO del Santo del Giorno: 16 settembre

Il Santo del Giorno si propone di essere una rassegna quotidiana sulla storia dei Santi, contenuti all’interno del Calendario Vaticano e custoditi nella memoria della Chiesa.

Narrazioni di maestri di vita cristiana di tutti i periodi storici che, come fari luminosi, illuminano e orientano il nostro cammino.

Santo del giorno – 16 settembre – Beato Papa Vittore III (1027-1087)

“Papa Gentile” Abate benedettino, Monaco, Consigliere, diplomatico, riformatore – Ascensione papale – eletto il 24 maggio 1086 e intronizzato il 9 maggio 1087 – fino alla sua morte . Nacque Dauferio  nel 1027 a Benevento, Italia e morì il 16 settembre 1087 nel monastero di Monte Cassino per cause naturali. Fu sepolto a Monte Cassino. È anche conosciuto come Desiderius.428px-Pope_Victor_III

Pochi sono stati più riluttanti ad accettare il papato del monaco che divenne Vittore III. Il Beato Papa Vittorio III nacque principe dei duchi di Benevento intorno all’anno 1026, unico figlio del principe Landulf V. Victor fu sempre monasticamente incline, avendo abilmente evitato non uno ma due matrimoni combinati prima di optare per la vita da eremita e monaco .

Quando suo padre morì combattendo i Normanni, Dauferio sfuggì alla sorveglianza dei suoi parenti ed entrò in un monastero. Ma i parenti infuriati lo cacciarono, gli strapparono l’abito religioso e spinsero a casa l’aspirante monaco. 

Dauferio, tuttavia, aveva una mente tutta sua e presto scappò di nuovo. Questa volta i suoi parenti accettarono di lasciarlo rimanere un monaco. Come monaco benedettino, ha ricevuto il nome di Desiderio.  Nonostante la sua avversione per l’onore e il potere, la sua dolce disposizione e la sua spiccata abilità attirarono l’attenzione dei papi riformatori. San Leone IX e Vittorio II hanno una grande simpatia per il giovane benedettino. Successe all’abate Federico quando quest’ultimo fu eletto papa Stefano IX.

Desiderio si dimostrò uno dei più grandi della lunga stirpe degli abati cassinesi. Aveva trovato la vecchia abbazia in uno stato rovinoso e aveva intrapreso energicamente un programma di ricostruzione su vasta scala. Sotto la sua guida sorsero una sala capitolare, una casa degli abati, una biblioteca, un dormitorio e una grande chiesa. Papa Alessandro II lo consacrò nel 1071.

Come abate, Desiderio divenne famoso come il più grande abate che il monastero avesse visto dai tempi di San Benedetto stesso. La reputazione di Desiderius portò doni ed esenzioni all’Abbazia. Il denaro fu speso per gli ornamenti della chiesa, tra cui un grande altare d’oro di Costantinopoli ornato di gemme e smalti e “quasi tutti gli ornamenti della chiesa di Vittorio II, che erano stati impegnati qua e là in tutta la città”. Pietro il diacono fornisce un elenco di una settantina di libri che Desiderio aveva copiato a Monte Cassino,

Vicente_Carducho .__ Visión_del_papa_Víctor_III __ (1626-1632), _ Cartuja_del_Paular-Museo_del_Prado
Vicente Carducho: Visione di Papa Vittore III.

Non un semplice abate in mattoni e malta, Desiderio si prese grande cura per aiutare i suoi monaci a progredire nella vita spirituale. Né trascurava la vita intellettuale dell’abbazia. Come abate di Monte Cassino, Desiderio era un grande personaggio dell’Italia meridionale. Questo potere ha usato lealmente per sostenere i papi riformatori. Nicola II lo nominò Cardinale e Legato Pontificio. 

Ha avuto una grande influenza con i Normanni ed è stato lui a garantire il loro aiuto per San Gregorio VII nel momento del bisogno. La sua reputazione presso la Santa Sede era così grande che “… gli fu permesso dal Romano Pontefice di nominare vescovi e abati tra i suoi fratelli benedettini in qualunque chiesa o monastero desiderasse, di quelli che avevano perso il loro patrono”.

Non sorprende che alla morte di Gregorio VII, l’abate Desiderio fosse ricercato come suo successore. Ma Desiderius semplicemente non accetterebbe di accettare il pesante onore. Infine la domenica di Pentecoste, 24 maggio 1086, i cardinali esasperati e il clero portarono Desiderio alla chiesa di Santa Lucia, e lo rivestirono con la forza del manto papale, chiamandolo Vittorio III. 

Ma quattro giorni dopo Vittorio rimandò le insegne papali e si ritirò a Montecassino. Fu quasi un anno dopo, prima che finalmente acconsentisse a servire come papa. In un gran consiglio tenuto a Capua nel 1087 Vittorio si arrese finalmente. Quando i Normanni cacciarono l’antipapa Guiberto da Roma, Vittore fu solennemente intronizzato in San Pietro il 9 maggio 1087.

Si poteva sperare molto da un Papa come il beato Vittorio III, ma la sua salute stava peggiorando e il suo breve pontificato era tempestoso. Incapace o non volendo mantenersi a Roma contro Antipapa Guiberto, Vittore tenne un concilio a Benevento, che ancora una volta scomunicò l’antipapa e ancora una volta condannò l’investitura laica. Quando il concilio durò tre giorni, Vittore si ammalò gravemente e si ritirò a Monte Cassino per morire. 

Si fece portare in sala capitolare, emanò vari decreti a beneficio dell’abbazia, nominò con il consenso dei monaci il priore, il cardinale Oderisio, a succedergli nell’abbazia, così come lui stesso era stato nominato da Stefano IX e propose Odo di Ostia ai cardinali e ai vescovi riuniti come prossimo papa. Morì il 16 settembre 1087 e fu sepolto nella tomba che si era preparato nella sala capitolare della sua amata Abbazia. Odo fu debitamente eletto suo successore come papa Urbano II

Nel XVI secolo la sua salma fu trasferita nella chiesa abbaziale e nuovamente traslata nel 1890. Il culto del beato Vittorio III sembra sia iniziato non più tardi del pontificato di papa Anastasio IV, circa sei decenni dopo la sua morte. Nel 1727 l’abate di Monte Cassino ottenne da papa Benedetto XIII il permesso di celebrare la sua festa. Papa Leone XIII ha beatificato Vittorio I il 23 luglio 1887.

I numeri di oggi sono:

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