Il Santo del Giorno si propone di essere una rassegna quotidiana sulla storia dei Santi, contenuti all’interno del Calendario Vaticano e custoditi nella memoria della Chiesa.
Narrazioni di maestri di vita cristiana di tutti i periodi storici che, come fari luminosi, illuminano e orientano il nostro cammino.
Il Santo del giorno
15 Luglio
Nome: BONAVENTURA
S. BONAVENTURA
Vescovo e Dottore della Chiesa (1218-1274)
Veramente il suo nome era Giovanni Fidanza ed era nato a Bagnoregio (Viterbo) nel 1218. Bambino ammalato gravemente, fu portato a S. Francesco d’Assisi che lo guarì esclamando: “Oh, bona ventura!”: ciò che gli rimase come nome religioso.
Dopo gli studi umanistici compiuti a Parigi, nel 1243 entrò tra i Figli di S. Francesco. Vestito del saio marrone, ritornò a Parigi per studiare ed ebbe come maestri uomini illustri, addottorandosi in filosofia e teologia.
Ancora giovanissimo, ottenne la cattedra di teologia a Parigi, ciò che sconvolse diversi francescani della prima ora, che vedevano dei nuovi confratelli quasi un allontanamento dalla semplicità dei primi frati.
Fu allora che Bonaventura, dottissimo, ma rimasto semplice e umile rispose a frate Egidio: “Una vecchiarella può amare Dio più di un maestro in teologia!”.
Nel 1256, l’illustre docente diventò ministro generale dei Francescani: in questo difficile incarico, in un momento di crisi, in cui occorreva dare una vera identità al Francescanesimo, P. Bonaventura, ricco di santità e di dottrina, tracciò all’Ordine le nuove costituzioni approvate nel 1260, così da farlo apparire ed essere chiamato “il secondo fondatore”.
Liberato dal governo della sua Famiglia religiosa, ritornò a Parigi, dove riprese ad insegnare e a scrivere ponendo al centro di tutto la verità e l’amore di Dio. Forse il suo capolavoro è l’ Itinerarium mentis in Deum e scrisse la più autorevole biografia di S. Francesco d’Assisi.
Alle sue pagine biografiche, Giotto si ispirò per “raccontare” con i colori e il pennello la vita di Francesco sulle pareti della Basilica superiore di Assisi. Per averlo vicino a sé, il Papa lo nominò Vescovo di Albano e Cardinale e lo incaricò di preparare il II° Concilio di Lione.
Mentre partecipava ai lavori del Concilio, morì il 15 luglio 1274, assistito da Papa Gregorio X in persona. Pochi mesi prima era morto S. Tommaso d’Aquino di cui era amicissimo. Se Tommaso fu onorato con il titolo di “dottore angelico”, Bonaventura lo sarà con il titolo di “dottore serafico”.
Nome: VLADIMIRO
S. VLADIMIRO
Principe (955-1015)
La nonna di Vladimiro, Santa Olga (morta 969; festa 11 luglio), fu una dei primi sovrani scandinavi della provincia di Kiev che furono convertiti alla fede cristiana; era la vedova del principe Igor ed era in età avanzata quando ricevette il battesimo a Costantinopoli intorno al 957.
Fece decisi sforzi per indurre altri a seguire il suo esempio, ma è dal tempo di suo nipote che data la definitiva conversione della Russia al cristianesimo. Dopo molte esitazioni il principe Vladimiro fu battezzato intorno al 989 e sposò Anna, sorella dell’imperatore bizantino Basilio II; i due fatti erano strettamente legati fra loro.
Prima del Battesimo Vladimiro era stato brutale, assetato di sangue e dissoluto, ma prese sul serio la sua nuova religione e in effetti cercò di imporla con la forza al suo popolo.
Non tutti volevano accettarla; tuttavia il mutamento di vita che gli fu attribuito, la sua mitezza verso i criminali, la sua generosità verso i poveri e l’appoggio che diede ai missionari greci formarono di lui un’immagine che fece sì che le generazioni successive vedessero San Vladimiro e Santa Olga come primogeniti del nuovo popolo cristiano della Russia e dei paesi confinanti.
Furono considerati santi e il principe divenne il protagonista di un ciclo di racconti popolari e di poemi eroici. Un suo discendente, Vladimiro Monomaco, sposò Gytha, figlia di re Aroldo d’Inghilterra.
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