I numeri al LOTTO del Santo del Giorno: 23 giugno
Il Santo del Giorno si propone di essere una rassegna quotidiana sulla storia dei Santi, contenuti all’interno del Calendario Vaticano e custoditi nella memoria della Chiesa.
Narrazioni di maestri di vita cristiana di tutti i periodi storici che, come fari luminosi, illuminano e orientano il nostro cammino.
Il Santo del giorno
23 Giugno
Nome: LANFRANCO
Beato LANFRANCO
Vescovo († 1194)
Il bel nome germanico di Lanfranco continua ancora ad essere ripetuto, e a riportare nel mondo il suo significato di “uomo libero”, o “libero nel paese”.
Lanfranco fu Vescovo di Pavia, “uno di quei prelati del Medioevo – dicono gli storici – che soffrirono molto per i loro rapporti con il potere temporale, e precisamente con le autorità della loro città”.
Figura ascetica di Vescovo amante della pace, sia quella delle armi sia quella spirituale, Lanfranco dovette infatti lottare per mezzo secolo contro gli inquieti e i discordi, i superbi e gli ingiusti. I rapporti tra il pastore della città sul Ticino e il potere laico che comandava a Pavia erano, infatti, assai tesi in quel periodo.
Per vivere in pace – ma in una pace puramente egoistica – il Vescovo avrebbe dovuto piegarsi continuamente alle pretese delle autorità politiche, pretese che non di rado, a quell’epoca, trovavano i Vescovi non soltanto consenzienti, ma addirittura conniventi.
Non fu così, però, nel caso del Vescovo Lanfranco. Egli ebbe un alto concetto della propria dignità e degli interessi spirituali e materiali del popolo cristiano di cui era responsabile.
Difendere la dignità vescovile, e al tempo stesso il bene dei fedeli fu la lunga fatica di Lanfranco, e il merito maggiore della sua santità.
Sembrava che egli attingesse energia spirituale dalla pace e dal silenzio del monastero del Santo Sepolcro, appartenente al recente Ordine vallombrosano, dove il Vescovo di quando in quando si ritirava.
Clamoroso fu un suo “sciopero della fame”, o meglio un tentativo di affamarlo, quando il Vescovo Lanfranco rifiutò un esoso balzello impostogli per costruire nuove mura cittadine, e per rappresaglia venne proibito a tutta la popolazione di procurargli qualsiasi nutrimento.
Per non morirvi di fame, Lanfranco dovette lasciare Pavia, e poté tornarvi soltanto dopo un energico intervento del Papa in suo favore. Qualche anno dopo, sorte nuove difficoltà politiche e civili, pensava di ritirarsi per sempre nella pace del monastero vallombrosano, quando la morte lo colse nel 1194.
I numeri di oggi sono:
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