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L’anniversario di Totó e la quaterna al Lotto nel tempo del Corona Virus

Totó e la quaterna al Lotto nel tempo del Corona Virus

Oggi 15 aprile dell’anno 2020 ricorre l’anniversario della morte del Principe della risata: il grande Totò!

Sono passati 53 anni dal quel 15 aprile del 1967, ma il suo ricordo è ancora forte e chiaro nei cuori di chi ha vissuto in quei tempi, e lo rivivono anche le nuove generazioni guardando i suoi film che sono diventati un “cult” (classici).

Antonio de Curtis, questo il suo vero nome, non è ricordato soltanto in Italia e nella sua Napoli, ma anche il tutto il mondo.

Napoli ha stretto con Lui un legame intenso, profondo, passionale e viscerale, dove l’arte di arrangiarsi e le tradizioni partenopee in generale, si ritrovano e si rispecchiano in un Uomo-Attore che, con la sua comicità, risalta il vivere quotidiano e reale di quel periodo.

Il suo genio è andato ben oltre interpretare “l’uomo del popolo”, perché ha lasciato, dopo la sua morte, una forte memoria nei napoletani, tant’è che in questo periodo dell’anno si susseguono iniziative di ogni genere nel ricordo di Toto.

Forse non è così quest’anno, perché chiusi in casa e costretti ad un domicilio forzato non possiamo uscire e ricordarlo come vorremmo.

Napoli, come tutti noi ben sappiamo, è nell’immaginario collettivo anche la città del Gioco del Lotto e della Smorfia Napoletana.

Sono tanti, infatti, i personaggi dello spettacolo che molto di frequente hanno rapporti con il Lotto, ma più di tutti c’è Napoli e il grande Totò.

Lui è riuscito, con la sua arte, a potenziare e commemorare il gioco del Lotto, rendendolo ancora più celebre, introducendolo in tanti dei suoi film con delle scene che fanno rivivere quella passione che soltanto i veri giocatori hanno.

Lo ricordiamo nel film “Toto e i re di Roma”, nel quale Ercole Pappalardo, archivista capo al ministero, a causa di uno starnuto, perde il suo posto di lavoro. Lui, per non lasciare indigente la sua famiglia, muore per potergli dare i numeri da giocare al Lotto.

Oppure lo vediamo in Totò e Peppino divisi a Berlino, dove una sua zia monaca, ogni tanto, gli viene in sogno è gli suggerisce un terno da giocare.

In questo anniversario, costretti come siamo, abbiamo smorfiato il periodo attuale in riferimento al principe della risata, ed abbiamo ricavato un terno da giocare obbligatoriamente nella ruota di Napoli (quando si potrà di nuovo).

Il terno su Napoli è 20.15.63.53

Dove 20 è l’anno del Corona Virus (2020), 53 gli anni trascorsi dalla sua scomparsa,15 il giorno della morte di Totò, mentre il 63 rappresenta chi è nato nella città di Napoli, come Totò.

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