Il Santo del Giorno si propone di essere una rassegna quotidiana sulla storia dei Santi, contenuti all’interno del Calendario Vaticano e custoditi nella memoria della Chiesa.
Narrazioni di maestri di vita cristiana di tutti i periodi storici che, come fari luminosi, illuminano e orientano il nostro cammino.
Il Santo del giorno
9 Luglio
Nome: CIRILLO
S. CIRILLO Vescovo di Gortina (Isola di Creta)
Martire (210-304)
Dalle fonti della passio apprendiamo che Cirillo si era convertito al cristianesimo e, per la sua rettitudine di vita, era stato nominato, verso il 280, vescovo di Gortina quando aveva raggiunto l’età di settant’anni; malgrado ciò egli governò la sua diocesi durante venticinque anni.
Verso la primavera del 304 venne promulgato il IV editto persecutorio di Diocleziano e Massimiano (Galerio) che colpiva tutti i fedeli e li costringeva a turificare, a gustare idolotiti e a non chiamarsi più cristiani. Il vecchio vesco-vo di Gortina rimase coraggiosamente al suo posto, ma non ebbe molto da spettare.
Fu ben presto chiamato a comparire davanti al governatore di Creta, Agrìano, per rispondere delle accuse portate contro di lui.
Il governatore lo incitò a riflettere sui danni che la disubbidienza al decreto imperiale avrebbe apportato non soltanto a lui, ma a tutta la sua famiglia. Cirillo rimase inflessibile nel suo attaccamento a Cristo e venne condannato, non a supplizi spettacolari, ma direttamente alla decapitazione.
Questa fu eseguita il 9 luglio 304, fuori della città in un luogo chiamato Rhaxo, a quanto pare di difficile accesso, perché i buoi che tiravano la carretta sulla quale avevano fatto salire il vegliardo non poterono avanzare oltre.
Dopo l’esecuzione i resti di Cirillo furono deposti nel luogo stesso del supplizio, e alla fine delle persecuzioni vi fu edificato un sepolcro degno della sua memoria. Ogni anno il 9 luglio un grande numero di fedeli venivano a celebrare l’anniversario del martirio.
9 Luglio
Nome: ELIA
S. ELIA FACCHINI
Religioso e Martire (1839-1900)
Elia Facchini (Reno Centese (Fe), 2 luglio 1839 – Cina, 9 luglio 1900) entrò a 18 anni nei Frati Minori nel Convento francescano dell’Annunziata. Nel desiderio ardente di dedicare la sua vita alle missioni in terre lontane, supplicò il Ministro Generale con queste parole: “La prego con tutta confidenza a non permettere che abbia a vedere ritardata l’attuazione di un desiderio che da Dio venirmi certamente tengo”.
Andò missionario in Cina, dedicandosi specialmente allo studio della cultura indigena e alla formazione del clero. Studiò il cinese e la padronanza della lingua lo rese capace di difendere i diritti dei cristiani nei tribunali locali: combatté per aprire ai giovani cinesi la via degli studi e dei diplomi di stato.
Subì il martirio nella persecuzione dei Boxers e affrontò serenamente la morte invocando il nome del Signore.
Tutti furono uccisi in un cortile esterno alla casa mandarinale, anche Padre Elia. Per ultime vennero decapitate le suore. Sr. Anna Amandini scriveva in una delle sue ultime lettere: “A quanto pare siamo in piena rivoluzione. Forse, prima che questa lettera vi giunga, saremo state scacciate o massacrate.
Ditevi allora che noi avevamo offerto vita e salute per i pagani, e che eravamo venute qui apposta per soffrire. Per conto mio, me ne resto fortunatamente sempre calma e allegra”. Pio XII lo beatificò il 24 novembre 1946 con altri compagni di martirio. E’ stato canonizzato il 1° ottobre 2000, con tutti i martiri cinesi, da Giovanni Paolo II.
9 Luglio
Nome: VERONICA
S.ta VERONICA GIULIANI
Vergine (1660-1727)
E’ una delle più grandi mistiche della storia della Chiesa, della santità cristiana e potrebbe essere proclamata dottore della Chiesa, per la sua vita e la sua straordinaria dottrina. Nata a Mercatello, presso Urbino, nel 1660, al fonte battesimale fu chiamata Orsola.
A 17 anni, entrò nell’Ordine delle Clarisse Cappuccine, per farsi monaca, sulle orme di S. Francesco d’Assisi e di S. Chiara, secondo la riforma che la Venerabile Lorenza Longo da alcuni anni aveva realizzato, seguendo i Cappuccini, vivendo la regola francescana in tutta la sua austerità.
In monastero, a Città di Castello, Orsola Giuliani, diventata suor Veronica, con il proposito di essere proprio “una vera icona” di Gesù, trovò quanto desiderava, fin da fanciulla, per offrire totalmente a Dio la sua vita, in unione con Gesù Crocifisso, per la santificazione dei credenti e dei sacerdoti, per la conversione del mondo.
Tutto sarebbe rimasto velato dal più assoluto silenzio, se il suo confessore, consapevole della singolare “vita a due”, che Veronica viveva con Dio, non le avesse imposto di scrivere, tutti i giorni, le ispirazioni, gli slanci, le grazie, le gioie e i dolori che ella viveva.
Così, per obbedienza, giorno dopo giorno, ella scrisse un diario, oggi pubblicato in 44 volumi, un vero tesoro di ascetica e mistica, un capolavoro di dottrina e di santità, che ancora oggi segna la via a coloro che vi si accostano. Nel 1697, il venerdì santo, Iddio le fece dono delle stigmate, i segni della passione del figlio suo crocifisso, ma Veronica lo pregò di volerle nascondere agli occhi di tutti.
Venne esaudita e molti, anche tra le sue consorelle sapranno della sua straordinaria storia d’amore con Gesù soltanto dopo la sua morte. Quando morì, venerdì 9 luglio 1727, il suo corpo rivelò i segni della passione del Signore: anche il suo cuore era profondamente trafitto.
Era stata prima maestra delle novizie e poi badessa del monastero – apprezzata e seguita per la sua fede e dottrina, ma in quel momento, cominciò a rivelarsi la mistica quale ella era stata. Fu canonizzata dal Papa Gregorio XVI nel 1839, come vivo modello di configurazione a Gesù Crocifisso.
I numeri di oggi sono:
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