Il ritardo non è determinate
I matematici che studiano la probabilità sul gioco del lotto, sono soliti affermare che ogni estrazione è indipendente dalle altre. In parole povere sarebbe come a dire che la probabilità di uscita di una qualsiasi combinazione numerica (estratto, ambo, terno ecc.) è e resta sempre uguale ad ogni singolo sorteggio, poiché i numeri non hanno una loro memoria.
Per quanto mi riguarda sono in sintonia con questa opinione e aderisco al pensiero che il ritardo (immaginato come lo intendiamo nel gioco del Lotto) non è determinante agli effetti finali di una qualsiasi previsione.
Qualcuno di voi a questo punto, potrà anche dire: “come è mai possibile, allora, che ogni tanto sulle pagine di questo sito siano evidenziate delle soluzioni di gioco basate sul ritardo?”
Nel rispondere a questo particolare quesito devo farlo usando molta cautela, perché il terreno non solo è minato, ma si presta a molte interpretazioni differenti tra loro. Risponde a verità che in qualche circostanza le diverse forme di ritardo sono estesamente discusse, ma se avete fatto attenzione, le nostre segnalazioni sono quasi sempre il frutto di risposte dirette, o indirette, a problemi e domande che ci vengono poste, oppure che riguardano congiunture statistiche che al momento si propongono con anomalie particolari.
Il ragionamento che voglio iniziare non necessita di specifiche doti matematiche, ma basta solamente un po’ di attenzione sull’argomento, ed io farò in modo di farmi comprendere da tutti.
Partendo dal presupposto che ogni sorteggio è indipendente dagli altri, come possiamo fare, allora, a ricavare dei pronostici affidabili al gioco del lotto?
La risposta, almeno per me, è abbastanza semplice e consiste in questo:
“Teoricamente, utilizzando il concetto delle probabilità matematiche, ci è dato di sapere, per ogni tipo di combinazione numerica, quante di queste dovrebbero essere venute alla luce e quante, invece, ancora restano di quelle che devono essere estratte, ad un ipotetico ritardo cronologico “X”.
Operando in questo maniera è possibile realizzare delle statistiche teoriche per ogni tipo di combinazione numerica, in modo d’avere un’idea di come queste dovrebbero evolversi, sempre teoricamente, nel corso dell’evoluzione delle estrazioni stesse.
Sappiamo per certo che la probabilità di sortita non aumenta con l’aumentare del numero delle estrazioni, in quanto resta sempre la stessa, però mettendo in atto l’aspetto teorico possiamo raffrontarlo con quello reale.
Ed ora qui entriamo nel nocciolo della discussione.
Il raffronto tra la statistica teorica e quella reale, ci permette di individuare circostanze particolari che, indipendentemente dalle varie e diverse forme del ritardo, presentano difformità analitiche tali da essere prese in seria considerazione.
Ammettiamo, ad ipotesi, che teoricamente per una qualsiasi forma di ritardo dovrebbero essere in piedi “n” numeri, mentre nella realtà ne troviamo “X+n”, questo sta a indicare che è legittimo aspettarsi l’uscita di uno, o più, di questi numeri nelle prossime estrazioni del Lotto, in quanto (questo lo ripetono spesso i matematici) si va sempre verso il riequilibrio statistico.
Detto in termini semplici, riequilibrio statistico, sta a significare che nel corso delle successive estrazioni (non sappiamo però quando) tutto deve tendere all’equilibrio, e le anomalie analitiche ora presenti rientrare in questo equilibrio.
In modo da essere più chiaro rendo un esempio pratico. Se noi mettiamo in gioco 10 numeri per ambo, a ruota fissa, dovremmo realizzare l’ambo, TEORICAMENTE, 1 volta su 10,7 estrazioni circa.
Se invece noi potessimo dimostrare, e magari torneremo sul discorso, che questi 10 numeri permettono di centrare l’ambo 1 volta ogni 6 o 7 estrazioni, potremmo a qual punto dichiarare che il tipo di analisi messa in atto permette di eseguire delle giocate che hanno tempi di attesa al di sotto di quelli teorici.
Vi pare poco?
Firenze e Nazionale ambata 56
Ambo anche a tutte 56.68
