San Gregorio di Nissa

Santo del giorno per il 10 gennaio

( 335 – 395 )

La storia di San Gregorio di Nissa

Figlio di due santi, Basilio ed Emilia, il giovane Gregorio fu cresciuto dal fratello maggiore, San Basilio il Grande, e da sua sorella Macrina, nell’odierna Turchia. Il successo di Gregorio nei suoi studi suggeriva che per lui c’erano grandi cose da fare. Dopo essere diventato un professore di retorica, fu persuaso a dedicare il suo apprendimento e gli sforzi alla Chiesa. Da allora sposato, Gregorio ha continuato a studiare per il sacerdozio e diventare ordinato (questo in un momento in cui il celibato non era una questione di diritto per i sacerdoti).

Fu eletto vescovo di Nissa nel 372, un periodo di grande tensione per l’eresia ariana, che negava la divinità di Cristo. Brevemente arrestato dopo essere stato falsamente accusato di appropriazione indebita di fondi della Chiesa, Gregorio fu restaurato alla sua sede nel 378, un atto incontrato con grande gioia dal suo popolo.

Fu dopo la morte del suo amato fratello, Basilio, che Gregorio entrò davvero nella sua. Scrisse con grande efficacia contro l’arianesimo e altre dottrine discutibili, guadagnandosi una reputazione come difensore dell’ortodossia. Fu inviato in missione per contrastare altre eresie e mantenne una posizione di rilievo al Concilio di Costantinopoli. La sua buona reputazione rimase con lui per il resto della sua vita, ma nel corso dei secoli diminuì gradualmente man mano che la paternità dei suoi scritti divenne sempre meno certa. Ma, grazie al lavoro degli studiosi del 20 ° secolo, la sua statura è ancora una volta apprezzata. In effetti, San Gregorio di Nissa non è semplicemente un pilastro dell’ortodossia, ma uno dei grandi contributori alla tradizione mistica nella spiritualità cristiana e al monachesimo stesso.

Riflessione

Ortodossia è una parola che può sollevare bandiere rosse nella nostra mente. Per alcune persone può connotare atteggiamenti rigidi che non lasciano spazio a oneste divergenze di opinioni. Ma potrebbe anche suggerire qualcos’altro: la fede che si è insinuata nelle proprie ossa. La fede di Gregorio era così. Così profondamente radicata era la sua fede in Gesù che conosceva la divinità che l’arianesimo negava. Quando resistiamo a qualcosa offerto come verità senza sapere esattamente perché, potrebbe essere perché la nostra fede si è stabilizzata nelle nostre ossa.