Sant’Ambrogio

Santo del giorno per il 7 dicembre

(337 – 4 aprile, 397)

La storia di Sant’Ambrogio

Uno dei biografi di Ambrogio osservò che al Giudizio Universale la gente sarebbe ancora divisa tra coloro che ammiravano Ambrogio e coloro che lo odiavano di cuore. Emerge come l’uomo d’azione che ha tagliato un solco attraverso le vite dei suoi contemporanei. Persino i personaggi reali erano numerati tra coloro che dovevano soffrire per aver schiacciato le punizioni divine per aver retto la strada di Ambrogio.

Quando l’imperatrice Giustina tentò di strappare due basiliche dai cattolici di Ambrogio e di darle agli Ariani, osò giustiziare gli eunuchi della corte. La sua stessa gente si radunò dietro di lui di fronte alle truppe imperiali. Nel bel mezzo delle rivolte, ha spronato e tranquillizzato la sua gente con incantesimi nuovi inni incastonati su emozionanti melodie orientali.

Nelle sue dispute con l’imperatore Auxentius, ha coniato il principio: “L’imperatore è nella Chiesa, non sopra la Chiesa”. Ha ammonito pubblicamente l’imperatore Teodosio per il massacro di 7.000 persone innocenti. L’imperatore ha fatto penitenza pubblica per il suo crimine. Questo fu Ambrogio, il combattente inviato a Milano come governatore romano, e scelto ancora un catecumeno come vescovo popolare.

C’è ancora un altro lato di Ambrogio, che influenzò Agostino di Ippona, che Ambrogio convertì. Ambrogio era un ometto appassionato con una fronte alta, un viso lungo e malinconico e grandi occhi. Possiamo immaginarlo come una figura fragile che stringe il codice della Sacra Scrittura. Questo era l’Ambrogio dell’eredità e dell’apprendimento aristocratico.

Agostino trovò l’oratorio di Ambrogio meno rilassante e divertente ma molto più dotto di quello di altri contemporanei. I sermoni di Ambrogio furono spesso modellati su Cicerone e le sue idee tradirono l’influenza dei pensatori e dei filosofi contemporanei. Non ha avuto scrupoli nel prendere a prestito a lungo dagli autori pagani. Si gloriava sul pulpito nella sua abilità di sfilare il suo bottino – “l’oro degli egiziani” – prelevato dai filosofi pagani.

I suoi sermoni, i suoi scritti e la sua vita personale lo rivelano come un uomo ultraterreno coinvolto nelle grandi questioni dei suoi giorni. L’umanità per Ambrogio era, soprattutto, spirito. Per pensare giustamente a Dio e all’anima umana, la cosa più vicina a Dio, nessuna realtà materiale doveva essere abitata. Era un entusiasta sostenitore della verginità consacrata.

L’influenza di Ambrogio su Agostino sarà sempre aperta alla discussione. Le Confessioni rivelano alcuni incontri maschili e bruschi tra Ambrogio e Agostino, ma non c’è alcun dubbio sulla profonda stima di Agostino per il dotto vescovo.

Né vi è alcun dubbio sul fatto che Santa Monica amasse Ambrogio come un angelo di Dio che sradicò suo figlio dalle sue antiche abitudini e lo portò alle sue convinzioni su Cristo. Dopotutto Ambrogio mise le mani sulle spalle del nudo Agostino mentre scendeva nella fonte battesimale per indossare Cristo.

Riflessione

Ambrogio esemplifica per noi il carattere veramente cattolico del cristianesimo. È un uomo immerso nell’apprendimento, nella legge e nella cultura degli antichi e dei suoi contemporanei. Tuttavia, nel mezzo di un coinvolgimento attivo in questo mondo, questo pensiero attraversa la vita e la predicazione di Ambrogio: il significato nascosto delle Scritture chiama il nostro spirito ad elevarsi in un altro mondo.

San Ambrogio è il Santo Patrono di:

Apicoltori 
mendicanti che 
imparano 
Milano