San Saba

Santo del giorno per il 5 dicembre

(439 – 5 dicembre 532)

La storia di San Saba

Nato in Cappadocia, Saba è uno dei più apprezzati patriarchi tra i monaci della Palestina ed è considerato uno dei fondatori del monachesimo orientale.

Dopo un’infanzia infelice in cui fu abusato e corse via più volte, Saba finalmente cercò rifugio in un monastero. Mentre i membri della famiglia cercavano di persuaderlo a tornare a casa, il ragazzo si sentiva attratto dalla vita monastica. Sebbene fosse il monaco più giovane della casa, eccelleva in virtù.

A 18 anni si recò a Gerusalemme, cercando di saperne di più sul vivere in solitudine. Presto chiese di essere accettato come discepolo di un noto solitario locale, sebbene inizialmente fosse considerato troppo giovane per vivere completamente come un eremita. Inizialmente, Saba viveva in un monastero, dove lavorava durante il giorno e trascorreva gran parte della notte in preghiera. All’età di 30 anni gli fu dato il permesso di trascorrere cinque giorni ogni settimana in una vicina grotta remota, impegnandosi nella preghiera e nel lavoro manuale sotto forma di cesti intrecciati. Dopo la morte del suo mentore, Sant’Eutimio, i Saba si spostarono più lontano nel deserto vicino a Gerico. Lì visse per diversi anni in una grotta vicino al torrente Cedron. Una corda era il suo mezzo di accesso. Erbe selvatiche tra le rocce erano il suo cibo. Occasionalmente gli uomini gli portavano altro cibo e oggetti, mentre doveva andare a prendere una distanza per la sua acqua.

Alcuni di questi uomini vennero da lui desiderando di unirsi a lui nella sua solitudine. All’inizio si è rifiutato. Ma non molto tempo dopo aver ceduto, i suoi seguaci si gonfiarono a più di 150, tutti vivevano in capanne individuali raggruppate attorno a una chiesa, chiamate laura .

Il vescovo persuase i riluttanti Saba, allora nei suoi primi anni ’50, a prepararsi per il sacerdozio in modo che potesse servire meglio la sua comunità monastica nella leadership. Pur lavorando come abate in una grande comunità di monaci, si sentiva sempre chiamato a vivere la vita di un eremita. Per tutto l’anno, sempre in quaresima , lasciò i suoi monaci per lunghi periodi di tempo, spesso per la loro angoscia. Un gruppo di 60 uomini lasciò il monastero, stabilendosi in una vicina struttura in rovina. Quando Saba venne a conoscenza delle difficoltà che stavano affrontando, donò generosamente loro provviste e aiutò nella riparazione della loro chiesa.

Nel corso degli anni i Saba hanno viaggiato attraverso la Palestina, predicando la vera fede e riportando con successo molti alla Chiesa. All’età di 91 anni, in risposta a un appello del Patriarca di Gerusalemme, Saba intraprese un viaggio a Costantinopoli in concomitanza con la rivolta samaritana e la sua repressione violenta. Si ammalò e subito dopo il suo ritorno morì nel monastero di Mar Saba. Oggi il monastero è ancora abitato dai monaci della Chiesa ortodossa orientale e Saint Saba è considerata una delle figure più degne di nota del primo monachesimo.

Riflessione

Pochi di noi condividono l’anelito di Saba per una grotta nel deserto, ma la maggior parte di noi a volte si risentono delle richieste che gli altri pongono sul nostro tempo. Saba lo capisce. Quando alla fine ottenne la solitudine per la quale desiderava ardentemente, una comunità cominciò immediatamente a radunarsi attorno a lui, e fu costretto a ricoprire un ruolo di guida. Si pone come modello di generosità paziente per chiunque il cui tempo e energia sono richiesti dagli altri, cioè per tutti noi.