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San Alfonso Rodriguez Santo del giorno per il 30 ottobre

San Alfonso Rodriguez

Santo del giorno per il 30 ottobre

(1533 – 30 ottobre 1617)

La storia di San Alfonso Rodriguez

San Alfonso Rodriguez nacque in Spagna nel 1531, da una famiglia benestante di Segovia, la terza di undici figli. Quando Alfonso aveva undici anni, lui e suo fratello maggiore furono mandati in un collegio gesuita appena fondato.

Aveva già manifestato una grande gioia nel servire i gesuiti quando avevano dato una missione a Segovia e alloggiato nella casa di campagna di suo padre; ora gioiva nell’unico anno di studio che era in grado di intraprendere, prima che la morte di suo padre interrompesse questi inseguimenti.

Suo fratello, dopo che certi affari furono risolti, tornò a scuola, ma Alfonso fu obbligato a rimanere a casa, destinato un giorno a sostituire suo padre.

Accettò questo destino e nel 1557 sposò una moglie virtuosa; furono benedetti con una figlia e due figli. Ma Dio intendeva santificare quest’anima di predilezione con grandi ed eroiche sofferenze.

Solo cinque anni dopo era già vedovo, con solo un ragazzino di tre anni che rimaneva da allevare. Credeva che questa calamità dovesse averlo colpito per i suoi peccati, e sviluppò un grande orrore per il peccato; chiese a Dio di lasciargli sopportare anche i tormenti dell’inferno qui sotto, piuttosto che cadere in un singolo peccato mortale.

Si è offerto interamente a Dio, per qualunque cosa Egli desideri da lui. Quindi iniziò una vita di severa penitenza. Un anno dopo sua madre morì. Guardò il suo bambino bello e innocente, l’unico legame che ancora lo legava alla terra; e pregò Dio che, se mai quel bambino lo avesse offeso, lo prendesse subito.

Alfonso lasciò Segovia e andò a Valencia, dove era stato di stanza un sacerdote gesuita che aveva amato e ammirato prima a Segovia. Questo sacerdote lo ha aiutato a raggiungere una fiducia amorevole in Dio.

Aveva trentotto anni quando chiese la sua ammissione all’Ordine, ma le istruzioni insufficienti e la sua salute instabile, influenzata dalle sue austerità, furono considerate come ostacoli. Per due anni fu assunto come precettore dei giovani da due famiglie di quella città; infine, quando ha rinnovato la sua richiesta di ammissione, è stato accettato.

La sua vita religiosa fu spesa principalmente come facchino in un collegio gesuita sull’isola di Maiorca; la sua vita interiore era una successione di torture morali, portate con perfetta umiltà e amore di Dio.

I demoni non lascerebbero solo questo santo uomo che ha reso la sua gioia prendere su di sé tutti gli uffici più umili e faticosi. Si gettò, per così dire, nell’abisso dell’amore di Gesù Crocifisso. Per due volte fu gettato in una scala di cemento dai nemici agguerriti della salvezza dell’uomo; ma il suo amore per il suo Salvatore crocifisso era la prova contro tutti questi tentativi sulla sua virtù.

Era afflitto da varie malattie, che lo hanno fatto precipitare in una sorta di purgatorio preliminare, ma non ha cambiato la sua vita di cancellazione e di servizio.

Nel 1591 aveva già 60 anni quando ricevette l’ordine di dormire da quel momento in un letto; fino ad allora si era accontentato di poche ore di sonno su un tavolo o su una sedia. Ha servito una cappella dove i padri anziani o infermi hanno celebrato le messe in ritardo.

Gli fu detto di scrivere la storia della sua vita, che iniziò con esitazione nel 1604. Non gli fu risparmiato il processo di essere frainteso e sottovalutato da un nuovo Superiore, ma trovò solo gioia e consolazione nei rimproveri pubblici che ricevette.

Ha scritto nel suo libro di massime: Nelle difficoltà che mi vengono poste, perché non dovrei comportarmi come un asino? Quando uno parla male di lui – l’asino non dice nulla. Quando viene maltrattato, non dice nulla.

Quando viene dimenticato – non dice nulla. Quando non gli viene dato da mangiare – non dice nulla. Quando è fatto per avanzare – non dice nulla. Quando è disprezzato, non dice nulla. Quando è sovraccarico – non dice nulla … Il vero servo di Dio deve fare lo stesso, e dire con David: Prima di te sono diventato come una bestia da soma.

La storia della sua associazione nella sua vecchiaia con San Pietro Claver, il novizio la cui futura missione ha visto da una visione e predetto a lui, è scritto negli annali della Chiesa in lettere d’oro; i due Santi furono canonizzati insieme da Papa Leone XIII dopo più di due secoli.

Sant’Alfonso morì nel 1617; già era conosciuto e amato come un santo dalla popolazione. Nel 1825 fu beatificato e nel 1888 papa Leone XIII chiuse le indagini dopo che due nuovi miracoli erano stati verificati e procedette alle cerimonie di canonizzazione a Roma. Il ricordo di San Alfonso rimane in benedizione nell’Ordine e nel cuore di coloro che conoscono il valore della Croce di Cristo e la sua perpetuità nel Suo Corpo Mistico.


Riflessione

Ci piace pensare che Dio premia il bene, anche in questa vita. Ma Alfonso conosceva perdite economiche, dolorosi lutti e periodi in cui Dio sembrava molto distante. Nessuna delle sue sofferenze lo ha fatto ritirare in un guscio di autocommiserazione o amarezza. 

Piuttosto, ha raggiunto gli altri che hanno vissuto con dolore, compresi gli africani asserviti. Tra i molti notabili al suo funerale c’erano i malati e i poveri le cui vite aveva toccato. Possano trovare un tale amico in noi!


San Alfonso Rodriguez è il Santo Patrono di:

Maiorca

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