San Raffaele Arcangelo

Santo del giorno per il 24 ottobre

La storia di San Raffaele Arcangelo

Questo santo Arcangelo si identificò con l’ebreo in esilio Tobia come uno dei Sette che stanno davanti a Dio (Tobia 12:15). Il suo nome significa la guarigione di Dio, e si pensa che sia l’angelo che scese e agitò l’acqua della pozza di Betsaida a Gerusalemme.

I malati, che giacciono sempre attorno alla piscina, si sono sforzati di essere i primi a entrare in acqua dopo, perché quella fortunata era sempre guarita. Leggiamo di questo nella storia del paralitico curato da Gesù, che aveva atteso pazientemente per trentotto anni, incapace di muoversi quando l’occasione si presentava. (Cf . Giovanni 5: 1-9)

San Raffaele è meglio conosciuto attraverso la bella storia dei due Tobia, padre e figlio, esiliati in Persia nei giorni della conquista assira nell’ottavo secolo prima di Cristo. Nella loro storia, l’Arcangelo gioca il ruolo principale.

Il padre Tobia era un fedele figlio di Giacobbe ed era vecchio e consumato dalle sue molteplici opere buone; per molti anni aveva assistito i suoi compagni di esilio in ogni modo possibile, anche seppellendo gli uccisi di Israele durante una persecuzione di Sennacherib, e continuando questa pratica nonostante l’ira che il re manifestava nei suoi confronti.

Dopo essere stato privato di tutti i suoi beni, desiderava che il figlio recuperasse una notevole somma di denaro che aveva una volta prestato a un membro della sua famiglia in una città lontana. Aveva bisogno di un compagno per il giovane Tobia.

Dio ha fornito quella guida nell’Arcangelo Raffaele, che un giorno il figlio ha incontrato provvidenzialmente, nella persona di un estraneo, proprio nella zona in cui doveva andare, nel paese dei Medi. Raffaello a tutte le apparenze era un giovane come lui, che diceva di chiamarsi Azaria (Assistenza di Dio).

Tutto è andato bene, come proposto; il giovane Tobia recuperò la somma e poi si sposò, durante la loro permanenza in Media, alla virtuosa figlia di un altro parente, che la Provvidenza gli aveva riservato.

Tutti gli aspetti di questo viaggio erano stati spinosi di difficoltà, ma la saggia guida aveva trovato un modo per superare tutti loro.

Quando un pesce enorme minacciava di divorare Tobia, accampato sulle rive del Tigri, la guida gli disse come rimuoverlo dall’acqua, e il pesce spirò ai suoi piedi; allora i rimedi e le disposizioni furono derivati ​​da questa creatura dalle direttive di Azarias.

Quando l’Angelo condusse Tobia per l’alloggio nella città di Rage, nella casa del suo parente Raguel, padre della bella Sara, il giovane scoprì che sette mariti proposti erano morti lo stesso giorno del matrimonio programmato.

Come andrebbe Tobia? L’Angelo lo rassicurò che questo non sarebbe stato il suo destino, e gli disse di pregare con il suo futuro sposo per tre notti, affinché potessero essere benedetti con una posterità santa. Sara era l’unica figlia, dato che Tobia era un figlio unico,

Durante l’assenza del giovane Tobia, suo padre era diventato cieco quando gli escrementi di un piccione gli erano caduti negli occhi. Quando i due viaggiatori tornarono dopo una lunga assenza, che costò molte lacrime a sua madre, il giovane Tobia fu profondamente addolorato nel vedere suo padre incapace di vedere lui e la sua nuova nuora.

Ma Raffaele disse al figlio come curare la cecità di suo padre per mezzo del fegato del pesce; e dopo che il rimedio si era dimostrato efficace, tutti loro rallegrarono il tempo nelle loro benedizioni.

Quando Tobia, il figlio, raccontò la sua storia e disse a suo padre che tutti i loro benefici erano giunti a loro attraverso questo estraneo, sia il padre che il figlio desideravano dare agli Azaria metà dell’eredità.

Raffaele declinò e rivelò la sua identità, dicendo che fu mandato ad aiutare la famiglia dell’uomo che non aveva mai mancato di obbedire e onorare il benedetto Dio di Israele. Raffaele, prima che scomparisse, disse alla famiglia: È onorevole rivelare e confessare le opere di Dio.

La preghiera è buona, con il digiuno e l’elemosina, più che deporre tesori, per liberare elemosine dalla morte e eliminare i peccati, e indurre il donatore a trovare misericordia e vita eterna.

Quando pregavi con le lacrime e seppellivi i morti e lascia la tua cena per nascondere i morti di giorno in casa tua, e seppelliscili di notte, offri la tua preghiera al Signore. E perché tu eri accettabile a Dio,