Santo del giorno per il 26 luglio

Sant’Anna

Santa Anna, scelta da Dio per essere la madre di Maria, la sua stessa Madre sulla terra, era la sposa di San Gioacchino. Antenato dell’Eterno Re e Sommo Sacerdote, Gioacchino era della casa reale di Davide, mentre Anna era di origine levitica.

Le loro vite erano interamente occupate dalla preghiera e dalle buone opere. Una cosa era solo volere la loro unione – erano senza figli, e questa era considerata un’amara sventura tra gli ebrei.

Alla fine, quando Anna era molto avanti nell’età, nacque Mary, il frutto più della grazia che della natura, e il bambino più di Dio che dell’uomo.

Con la nascita di Maria, la santa matrona ha iniziato una nuova vita; osservava ogni suo movimento con tenerezza riverente e, consapevole del destino del piccolo, sentiva se stessa sdegnata ogni ora dalla presenza del suo Bambino Immacolato.

Ma aveva giurato la figlia a Dio; a Dio, la bambina, Maria si era già consacrata, e per lui Anna le restituì la vita. Maria aveva tre anni quando Anna e Gioacchino la condussero ai gradini del Tempio, la vide passare da sola nel santuario interiore, e poi non la vide più.

Così Anna rimase senza figli nella sua vecchiaia e privata della sua più pura gioia terrena. I genitori più santi della terra non potevano, nel piano di Dio, allevare questo Bambino come era necessario: Maria doveva soffrire dai suoi primi anni.

Sant’Anna e San Gioacchino adorarono umilmente la Divina Volontà, e continuarono a guardare e pregare, finché Dio li chiamò al riposo senza fine.

Francia e Canada possiedono i principali santuari di Sant’Anna: in Francia, a Apt in Provenza e ad Auray in Bretagna; in Canada a Sainte-Anna-de-Beaupré nella Provincia del Quebec. Ad Apt la scoperta nel 792 delle reliquie di Sant’Anna, portata da Lazzaro e dalle sue due sorelle in Francia, fu del tutto miracolosa, autenticata dalla presenza di Carlo Magno durante la scoperta e dalla firma di Papa Adriano I sul resoconto scritto dei fatti.

Riflessione: 

Sant’Anna è gloriosa tra i santi, non solo come madre di Maria, ma perché ha dato Maria a Dio. Impara da lei a riverire una vocazione religiosa come massimo privilegio e a sacrificare ogni legame naturale, per quanto santo, alla chiamata di Dio.