In questa occasione presento una metodologia di gioco altamente qualificata, la quale permette di puntare direttamente alla sorte dell’ambo. Se mi seguirete attentamente nell’esposizione della parte teorica sono certo che sarete nella condizione, poi, di proseguire anche da soli senza molta difficoltà.
La condizione essenziale per procedere nella messa in opera della tecnica consiste nel rintracciare, in due differenti compartimenti, la sortita di due numeretti isotopi. Mi spiego meglio con un esempio.
Se a Bari è uscito un numeretto come quarto estratto, è necessario che in una delle altre nove ruote si presenti un altro numeretto come quarto estratto. La prima operazione da fare è quella di trovare il complementare di ciascun numeretto, quindi sottrarre fra di loro le cifre di ciascun numero complementare.
I due nuovi numeretti trovati andranno abbinati fra loro per formare un numero. A questo numero si deve prima sommare il fisso 1, quindi il fisso 2. Sempre allo stesso numero si deve sottrarre prima il fisso 1, poi il fisso 2, quindi il fisso 3.
I cinque numeri trovati, assieme al numero stesso, formeranno una sestina che andrà giocata per ambo e terno nelle due ruote che hanno consentito l’applicazione della procedura. Mi rendo conto che messa così la cosa appare complicata, ma vedrete, attraverso degli esempi, che in effetti si tratta di facili calcoli.
Il 27 febbraio 1993 si presentava il numeretto 4 come terzo estratto nella ruota di Bari. La condizione essenziale per l’applicazione della tecnica veniva rispettata dal numeretto 5 sortito come terzo estratto nella ruota di Napoli.
Il complementare del numero 4, ossia quel numero che sommato al 4 da per risultato 90, veniva calcolato dalla seguente operazione: 90-4=86. Il complementare del numero 5 era dato da 90-5=85.
La seconda operazione era quella di sottrarre fra loro le cifre dei due numeri complementari trovati e si aveva per l’86 che 8-6=2 e per l’85 che 8-5=3.
Questi due nuovi numeretti andavano abbinati tra loro, mettendo davanti il numeretto che fuoriesce dalla sottrazione del complementare della prima ruota, nel nostro caso è il 2, quindi si formava il numero 23. A questo punto si doveva prima sommare il fisso 1, quindi 23+1=24, poi il fisso 2, quindi 23+2=25.
Dopo si dovevano sottrarre i tre valori fissi e si aveva che 23-1=22, 23-2=21 e 23-3=20. La sestina da mettere in gioco per la sorte dell’ambo, nelle due ruote che ne avevano concesso l’esecuzione, era formata dai numeri 23-24-25-22-21-20. Al quarto colpo di gioco sortiva l’ambo 24-21 nella stazione di Napoli.
Il 6 marzo 1993 usciva il 7 a Cagliari in terza posizione. La condizione richiesta era soddisfatta dal numero 2 a Milano. Con gli opportuni passaggi si aveva che 90-7=83 e 90-2=88.
Sottraendo le cifre fra loro si aveva che 8-3=5 e 8-8=0. Dall’abbinamento si veniva a formare il numero 50. La sestina da mettere in gioco veniva data da 50+1=51, 50+2=52, 50-1=49, 50-2=48 e 50-3=47.
La sestina per ambo era composta dai numeri 50-51-52-49-48-47. Al primo colpo di gioco si centrava l’ambo 52-50 nella ruota di Torino.
Dopo molte prove ho riscontrato che l’ambo tende ad uscire dopo i primi colpi di gioco, solitamente entro il 6 colpo, se le attese dovessero essere superiori consiglio di passare ad un’altra previsione.
(Tratto dagli archivi di Lotto Gazzetta)
Bari e Torino per ambo
23.24.25.21.20.19